Door

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Il giorno dopo Louis si sente già molto meglio ma è ancora debole a causa della malattia. Non riesce a mangiare molto senza che gli venga la nausea e non sta più di un minuto in piedi altrimenti gli gira la testa.

Dopo aver finito di asciugare i piatti raggiungo Louis in salotto. È seduto con le gambe incrociate sul divano e sta aiutando i gemelli a fare i compiti.

- avanti Alex.. 24 x 2 quanto fa?-

- uhm.. 47.. no! 48! –

- bravo il mio bambino!- dice Louis accarezzandogli i capelli.

Sorrido nel vedere la scena e vedendo Ellie distratta che cerca di tenere la matita in bilico sul naso senza però riuscirci. Mi avvicino e prendo la piccola in braccio. Lei strilla per la sorpresa ma poi si mette a ridere e mi abbraccia proprio come fa sempre suo padre. È incredibile come quei due piccolini gli somiglino. Hanno gli stessi lineamenti e gli stessi occhi, ma Ellie ha i capelli boccolosi, mentre Alex è tale e quale al padre. Sembra la sua fotocopia in miniatura.

Sento suonare il campanello e mi alzo lasciando Ellie in braccio a Louis.

Apro la porta e mi trova davanti una signora di mezza età che mi guarda speranzosa.

- posso esserle d'aiuto?-

Lei si morde un labbro e corruga la fronte, è una donna molto bella – io ecco.. penso di aver sbagliato casa-

- se mi dice chi cerca posso darle una mano magari- rispondo gentilmente.

- Tomlinson.. Louis Tomlinson.. la portinaia mi ha detto che era questo il suo appartamento-

- ehm sì.. è questo! Vuole entrare?-

Lei si stringe nervosamente le mani tra loro – se posso..-

- prego entri- mi metto di fianco e la faccio entrare in casa chiudendomi poi la porta alle spalle.

- Lou! C'è una persona per te- dico entrando nel soggiorno.

Louis si volta verso di me sorridendo mentre Ellie sulle sue ginocchia sta tirando in testa ad Alex il quaderno di matematica. Rimane impietrito e spalanca gli occhi guardando la donna.

- Louis..- dice lei con gli occhi lucidi.

Lo sguardo di Louis si trasforma divenendo arrabbiato – Harry ti spiace portare i gemelli in camera loro?-

Io lo guardo confuso e mi avvicino ai due bambini.

- papà ma chi è?- chiede Ellie tirando la manica del padre.

- amore andate di là con Harry. Ho bisogno di parlare un attimo con la signora va bene?-

Lei annuisce e il fratello la prende per mano e ce ne andiamo nell'altra stanza.




POV LOUIS

Aspetto che si chiuda la porta prima di alzarmi dal divano e guardarla meglio. Ha qualche ruga in più ma è sempre lei, è sempre la stessa donna che mi ha cresciuto e che poi mi ha buttato fuori di casa.

- quanti anni hanno? Sono così cresciuti-

- non è affar tuo! Cosa ci fai qui?-

- io ecco.. volevo scusarmi tesoro.-

- scusarti per cosa sentiamo un po'? Tu e papà mi avete buttato fuori di casa a 16 anni con due bambini di pochi mesi. Ero senza un soldo, senza una casa e senza un lavoro! E tu ti scusi? Dovevi pensarci 9 anni fa! Posso ancora capire che non voleste più vedermi dopo tutti i casini che ho fatto ma cosa ne potevano due neonati? Eh? Rischiavamo di morire! Ma voi non ci avete pensato due volte a cacciarmi di casa e fregarvene altamente per anni!-

- Louis io..- scoppia a piangere – mi sono pentita e mi manchi! Eri un bravissimo ragazzo e noi abbiamo sbagliato tutto! Mi pento di come ti ho trattato e mi pento di essermi persa tutta la vita dei miei nipotini!-

- avevi da pensarci prima ok? Noi stiamo bene così!-

- Louis per favore dammi una seconda possibilità.-

- perché dovrei dartela visto che tu non l'hai data a me?-

- perché ti voglio bene e rimani sempre mio figlio. Il mio primogenito.-

- esci da questa casa, ora!- dico indicandole la porta.

Lei si fa scappare un singhiozzo – come vuoi.. sappi che in questi anni ti ho sempre seguito sui giornali. Sono fiera di ciò che sei diventato e del tuo lavoro. Sono felice di aver visto quei due bimbi almeno una volta, sono splendidi e sono uguali a te tesoro. Anche quel ragazzo che mi ha aperto, non so se sia il tuo fidanzato, ma non lasciartelo scappare.- fa per uscire ma si volta ancora verso di me – se cambi idea io alloggio all'Hotel Kensington con le tue sorelle. Rimarremo a Londra ancora per qualche giorno.-

Chiudo la porta e scoppio a piangere.

Harry mi raggiunge qualche minuto dopo e si siede a terra accanto a me abbracciandosi le ginocchia.

- stai bene Lou?-

- no.. per niente! Come osa tornare dopo tutti questi anni? Come può farmi questo?- chiedo singhiozzando forte.

Lui mi stringe tra le sue braccia – Lou.. so che ti hanno trattato di merda, ma dopotutto è sempre la tua famiglia. Il fatto che tua madre sia venuta fin qui per vederti significa che si è pentita. Ti chiedo solo di pensarci un po' su ok? –

Io annuisco – ci sono anche le mie sorelle.. io.. vorrei vederle.. Ernest e Doris avevano solo un tre anni quando me ne sono andato, probabilmente nemmeno si ricordano di me – tiro su con il naso.

- tesoro pensaci un po' su ok? Se decidi di andare sappi che sono con te-    

If this story can work we will be together for the rest of our lives // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora