Il diavolo

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La barca si ferma vicino a una specie di ponte rotto

C: "questa è la tua fermata"

Io: "grazie"

C: "non essere così gentile appena entri o ti scanneranno"

Io: "non lo sarò"

Sorrido e mi alzo per poi salire sul ponte

C: "un ultima cosa"

Mi giro subito per poi prendere al volo due monete d'oro

Dia: "dracme"

C: "ti serviranno per fuggire un paio di volte"

Io: "grazie"

Dico un po' sorpresa, caronte dovrebbe essere imparziale con le anime e non credo che dia due dracme a tutte le anime

Lui riparte con la barca per andare chi sa dove.

Metto le monete nella tasca posteriore dei pantaloni, mi giro e noto alla fine del ponte una porta di forse 3 metri alta, è più scura delle pareti e ci sono dei rilievi.

Passo lentamente le dita supra i rilievi sono principalmente tre, i gironi dell'inferno in alto a sinistra, il passato di Lucifero in basso a destra e al centro, più grande di tutti, il diavolo, almeno credo.

Io: "wow, sono così precisi"

?: " l'avevo detto che ci saremo rivisti"

Mi irrigidisco di colpo, questa voce...

Mi giro lentamente, vedo il demone del mio sogno, Lucifero, a petto nudo e pantaloni neri, ovviamente scalzo e con due ali nere

Lucifero: "ebbene, non hai nulla da dire?"

Io: "solo una domanda, com'era sfare affianco a Dio?"

Lui si incupì e sembra triste...

Lucifero: "era soddisfacente...per quel che era"

L'ultima parte l'ha detta quasi frettolosamente, poi si avvicina alla porta.

Lucifero: "allora, tu sei un assassina, quindi vai qua"

Dice per poi andare a premere con gli artigli uno dei gironi con l'artiglio....assassina...

Mi fa strano essere chiamata così, mi fa sentire sporca dentro.

La porta si apre e scopre un corridoio abbastanza illuminato da torce, lui si incammina lungo il corridoio mentre io rimango ferma.

Lucifero: "allora, muoviti"

Io: "perché dovrei andare volontariamente al "mio" girone?"

Incrocio le braccia sotto al seno rimanendo ferma e sicura, con un sorriso infastidito

Lucifero: "come vuoi"

Si avvicina verso di me e mi prende a mo di sacco di patate.

Dia ridacchia divertita

Io: "non ridere demonietta"

Cerco di liberarmi senza riuscirci, allora mi arrendo e aspetto che arriviamo a destinazione.

Sento uno strano odore, odore simile a quello di uova marce

Io: "solfuro d'idrogeno"

Dia: "che?"

Cerco di guardare la nostra direzione, ma non ci riesco.

Lucifero mi poggia a terra e guardo davanti a me, rimango senza parole.

siamo arrivati dentro una caverna molto, tanto, grande, il pavimento del corridoio continua, ma ai lati di questo ci sono dei blocchi, tipo stanze, da 2,50m x 3m, in ogni stanza un anima incatenata ai muri e torturata dal corrispettivo demone.

Nella caverna riecheggiano le urla, solo dopo guardo alla fine del corridoio, sopra un trono enorme siede una creatura...magnifica, dalla pelle rossa, ali demoniache, corna sulla fronte, capelli neri, molto corti ed è....nudo...Però non ha un pene.

Sembra annoiato, poggia il mento sul pugno e il gomito sul ginocchi, ha gli occhi chiusi è uno sguardo neutro.

Io: "lui è...?"

Lucifero: "Satana, ignora l'odore, ti ci abituerai"

Si incammina verso il Diavolo e io lo seguo, appena arriviamo ai suoi piedi, apre gli occhi e mi guarda

Diavolo: "chi sei tu?"

Io: "A..Aurora"

Perché ho balbettato?

Io e il DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora