Capitolo Sedici

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Si erano svegliato tutti in modo particolare, chi con in urlo, con un spavento, o chi come nel caso di Chiara con tre ragazze che con un salto quasi acrobatico erano atterrare sul suo letto facendola imprecare.
Non amava svegliarsi così ma fu comunque divertente, se la presero con calma, si lavarono a suon di musica, scelsero cosa mettersi la sera e dove mangiare a pranzo, si sarebbero tutti trovati a Time Square ma Aiden aveva detto a Bea che sarebbe andato davanti all'hotel per accompagnarla visto che era nelle vicinanze.
Ma non era vero, avrebbe preso in taxi per raggiungerla ma preferiva non dirglielo.
Stavano mangiando le loro brioches portate dalle Fumagalli quando sentirono della urla provenire da fuori. Uscirono tutti dalle stanze per vedere cosa stesse succedendo e trovarono Loana e Celeste litigare furiose, una davanti all'altra.

<<Che sta succedendo adesso?>>chiese Marco infastidito mettendo una mano sul viso.<<Sì chiama giorno libero anche perché è il giorno libero dalle vostre liti>>

<<Non è colpa mia>>si difese Celeste.

<<Cosa?! Ma se stavi guardando il mio telefono?!>>

<<Smettetela, perché stavi guardando il telefono di Loana?>>domandò Sofia.

<<Ma ti fai i cavoli tuoi?!>>

<<E tu puoi cercare di non essere infantile?>>intervenne Jamie con le braccia incrociate per poi guardare Sofi.

<<Ma perché urlate?>>esclamò Jess uscendo dalla sua camera con un turbante bianco in testa.

<<Che palle!>>sbraitò Loana<<perché guardavi il mio telefono?>>

<<Si può sapere perché non le chiedi scusa? È solo un telefono>>sdrammatizzò Maria.

<<No, ci sono cose private dentro>>aggiunse l'equadoregna.

<<Il tuo ragazzo vero?!>>disse Celeste alzando le mani in cielo.

<<Basta!>>decretò un Alessia impazzita, non aveva mai alzato il tono di voce con gli altri.

Celeste scocciata entrò in stanza sbuffando e quando Loana non la vide disse :

<<Come ho fatto a passare nove mesi all'anno con quella rincoglionita?>>

<<La vera domanda è come ho fatto io a stare con te per tutto questo tempo!>>rispose l'altra ricomparendo sulla porta.

Gli altri le ignorararono tornando a fare quello che stavamo facendo, Sofia e Bea chiamarono la propria famiglia sdraiate sul letto evitando di dire certi particolari come alcol e ragazzi. Risero un po' e poi alla fine decisero di salutarsi per andare a mangiare, le quattro con Char che si aggiunse all'ultimo andarono a un McDonalds che avevano trovato con Google Maps, per tutta la strada però le ragazze fecero una scherzò a Chiara, cioè ignorarla completamente, cosa che la fece impazzire.

<<Potete smetterla di ignorarmi?!>>esclamò in mezzo al marciapiede facendole ridere.

Era da tempo che non uscivano tutte insieme parlando e mangiando, soprattutto la prima volta che potevano parlare liberamente di quei ragazzi.
Beatrice venne chiamata molte volte all'argomento "Chris Price", non era più arrabbiata con lui, le era passata subito, forse aveva veramente dovuto chiedergli la spiegazione di quella storia.
Però non poteva evitare di pensare in continuazione che quella ragazza, la sua ex, che aveva cercato su internet era molto più bella di lei... non aveva quei caratteri da modella e si sentiva inferiore perché sapeva che se avesse chiesto alle altre con chi lui sarebbe stato meglio ben pochi avrebbero detto con lei, e la cosa le metteva una tristezza assoluta.
Anna era un po' al centro dell'attenzione in un certo senso e non ne era mica abituata, non si era mai sentita così emozionata e così tanto in ansia di vedere qualcuno, il modo in cui era corso per vederla le era rimasto in testa, nessuno aveva mai fatto una cosa simile per lei.
Era il suo modo di evadere, perché quello che aveva provato con lui non lo aveva mai provato con nessuno, in cinque giorni non aveva mai sentito la sua pelle bruciare così tanto quando lui era nelle vicinanze, non aveva pensato neanche per un attimo che se non gli fosse piaciuta non doveva preoccuparsi perché era solo un ragazzo ma era intimorita di non piacergli neanche la metà si quando lei fosse interessata a lui.
Era abituata a farsi in quattro, a pensare agli altri prima che a sè stessa, e poi una volta che era servita al suo scopo a raccogliersi da sola, eppure da quando quel dannato ragazzo inglese sul palco l'aveva vista invece di guardare le altre aveva solo pensato a loro due.
Non avrebbe mai ammesso che però era spaventata, la prima esperienza, il suo cuore ancora intatto, adesso sapeva cosa voleva dire sentire una canzone, vedere una foto, guardare una coppia per strada, sentire una risata mai del tutto simile alla sua e pensare sempre e comunque a lui.
In poche parole si sentiva fottuta.
Tornarono in hotel verso le tre del pomeriggio parlottando, Loana era uscita con Jess e Alessia a prendere un gelato con le due professoresse, mentre i tre maschi si erano uniti a Amy, Celeste e Mary sulle poltroncine all'entrata.
Jamie seguì con gli occhi Sofia mentre si avvicinavano, non gli aveva rivolto neanche la parola, ma non sapeva che lei se avesse iniziato a parlare non avrebbe saputo da dove iniziare, non giudicava la sua scelta di essersi persa in lui, ma si sentiva terribilmente strana da quando era atterrata a New York, come era possibile che per tutta la vita aveva pensato di essere fatta in un modo  per poi scoprire che invece era un altra cosa?
Un momento Sofia si sentiva un uragano di emozioni e il momento dopo si sentiva in un modo difficile da spiegare, voleva avere le risposte nelle sue tasche ma non possedeva neanche la metà di tutte le domande.
Non poteva continuare a pensare così, senza dire niente si girò e andò davanti a un ascensore aspettandolo, gli altri se ne accorsero, Beatrice sapeva che non doveva starle addosso, doveva aspettare prima di parlarle.
Ma Charlotte invece le corse dietro senza pensare e andò a chiederle se andava tutto bene, l'altra però fece qualcosa che la cugina conosceva bene, la respinse dicendo che non era dell'umore in modo arrogante, poi salì da sola senza dire una parola e andò dritta in camera cercando la chiave, una volta entrata però buttò tutto a terra, chiuse il bagno sapendo che le altre sarebbe entrate subito dopo di lei, si spogliò con più fretta possibile e si mise sotto la doccia.

𝐖𝐞 𝐀𝐫𝐞 - 𝐋'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora