Capitolo Ventiquattro

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Prendere decisioni in gruppo non è mai facile, la classe, le professoresse e i tre attori erano ancora davanti al teatro a pensare cosa fare di quella serata, ognuno aveva un parere diverso ovviamente finché alla fine le professoresse non presero in mano la situazione. Sul programma c'era scritto che quel martedì sarebbero andati a vedere il Flation Builiding ma era tardi e tanto la preside della scuola non avrebbe potuto scoprirlo.

<<Forse ha ragione Ian, darsi una risciaquata e cambiarsi non è una bruta idea>>

<<Allora torniamo in hotel>>continuò l'altra prof.

La classe allora per una volta fece come dissero le professoresse, dopotutto mancavano due giorni alla partenza.
Beatrice era stanca di pensare che stava arrivando la fine, non sapeva come reagire, voleva davvero essere felice ma non poteva evitare di pensare a queste cose. Chiamò la madre quindi, voleva dirlo a qualcuno, ma poi ci ripensò... lei voleva che rimanesse a Varese. Quindi chiamò suo fratello Federico, era un po' agitata poiché non lo chiamava mai per queste cose, lui aveva una vita tutta sua e non abitava più con loro ma era sempre importante per lei.

<<Pronto Bea?>>

<<Hei, tutto bene?>>gli chiese guardando da lontano Chris e Aiden che ridevano.

<<Dovrei chiederlo a te, sei in America.>>

<<Oh, beh qui è tutto perfetto. A dire il vero..no, ti ho chiamato perché non sto bene.>>

<<Perché? Pensavo ti piacesse li? Al tuo posto farei i salti di gioia>>

<<Oh si si, qui è stupendo, non mi sono mai sentita così in nessun posto. Tutte le prese in giro che mi sono beccata per questo posto, tutto è scomparso perché mi sento davvero felice. Ma sta finendo tutto e ho paura che quando tornerò avrò lasciato non un pezzo ma tutta me stessa>>

<<Tu e le tue seghe mentali, amiche inseparabili>>citò lui dall'altro campo del telefono

<<Fede, sono seria!>>

<<Anch'io. Vedi tutti si fanno dei complessi mentali grandi come un elefante africano è normale, forse troppo normale. A volte dovresti solo spegnere tutto, cercare di vivere al giorno senza pensare a quello precedente, senza dimenticare però>>

<<È difficile>>rispose lei mentre sua cugina immaginava con chi stesse parlando.

<<E quando mai non lo è? Beh, ora basta parlare con me ma vai a divertirti sennò ti piglio a calci, ovviamente non fare cose in cui non credi e stai lontano dagli estranei>>

<<Ho quasi diciott'anni e ancora mi dici di stare attenta? >>

<<È un abitudine>>

<<Grazie. Ciao Fede>>gli disse prima che lui riattaccasse.

Erano quasi arrivati davanti all'hotel e Fred era davanti alla porta ad aspettare come una statuina, i ragazzi gli sorrisero gentili mentre entrarono numerosi, i tre attori rimasero nella hall sulle poltroncine scuse aspettando coloro che dovevano cambiarsi.

I tre maschi furono i primi a scendere, si erano vestiti comodi con dei jeans e delle felpe colorate. Poi scesero le due professoresse che erano vestite completamente diverse, la prof Bellis indossava dei jeans e una camicia della Desigual mentre l'altra aveva indosso un pantalone nero a zampa di elefante di flanella, una maglia di cotone bianca e dei tacchi vertiginosi. Dopodiché scesero Amy, Maria, Loana e Char che si erano messe molto comode con dei leggins e maglie un po' leggere per via del caldo. Alessia e Jess invece indossarono degli shorts come Chiara con delle maglie lunghe.
Celeste si era messa un vestito bianco e nero che le arrivava giusto alle ginocchia con delle Adidas Super Star. Sofia indossava una camicia azzurrina di seta, degli shorts e delle Converse bianche prestate da Char,
Anna invece scese insieme alla sua migliore amica e andò subito da Ian che le sorrise ridendo, vestiva con un vestitino bianco con dei fiori rosa e rossi ricamati sopra, una giacca di jeans chiara e le sue solite scarpe da ginnastica che metteva sempre. Per ultima scese Beatrice che per scegliere cosa mettere dovette farsi aiutare da sua cugina gridanso, mise un top bianco che le arrivava all'ombelico, un paio di pantaloni verdi militari leggerissimi e dei sandali altri di Chiara con un cardigan che la copriva. Chris le disse che era bellissima e lei arrossì ridendo, erano le sei e mezza poiché rimasero lì seduti a parlare per un po', quando decisero di alzarsi la luce era già di meno ma al tramonto mancavano almeno due ore.
Uscirono diretti a Time Square, scelsero di  andare piano, avevano tutto il tempo del mondo. Fecero qualche scatto a gruppetti per ingannare il tempo, Chris chiese a Bea di farne una insieme e la professoressa Bellis non ne fu molto contenta ma ciò nonostante divenne un ricordo molto importante.
La foto che invece fecero Anna, Sofia, Bea e Chiara fu particolare, ovviamente non riuscirono a stare ferme ma su comunque divertente.
Quest'ultima ricevette una telefonata e appena vide il nome rispose subito con un sorriso enorme stampato in faccia, aveva però il cuore in gola, se lo stava immaginando con i suoi jeans neri, una maglia bianca, una giacca di pelle, le sue cuffie e la sua borsa a tracolla che camminava per andare chissà dove.

𝐖𝐞 𝐀𝐫𝐞 - 𝐋'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora