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Una volta ripresi i sensi cercai di muovermi, ma invano perché cerano delle catene hai polsi e alle caviglie che mi impedivano di muovermi come volevo. -Questa situazione mi ricorda tanto...quel sogno fatto non tanto tempo fa qui in questa casa mentre ero abbracciato a Shon in quella stanza con tutti i miei fratelli e le mie sorelle nell'altra stanza comunicante. Comunque tornando a noi, dov'ero rimasto?!?! A si giuso... Sento aprirsi la porta e delle figure compiono e iniziano ad avvicinarsi "Hey, era ora che ti svegliassi mi stavo annoiano e volevo divertirmi un po' con te, e non sono l'unico vero??" Le altre figure dissero in coro di si e continuarono ad avanzare "Shon perché mi fai queshto e anche voi altri perché?? Io non vi ho mai fatto niente" "Stai zitto sei sempre stato la vergogna della famiglia, il pezzo debole, la vergogna, il peso e il diverso di tutti noi esseri umani" inizio a piangere "Perché, perché??" "Nessuno verrà a salvarti perché tu non hai nessuno dalla tua parte neanche la tua famiglia" inizia a ridere -Ha ragione non ho nessuno-. Una volta che erano abbastanza vicini tirarono fuori una lattina "Ti ricordi di questa" "No, non ti avvicinare vattene", ma lui si avvicina con il tappo, che è la parte più tagliente di tutta la lattina, e inizia a farmi dei tagli abbastanza profondi su tutto il mio corpo. Io iniziai a urlare e a dimenarmi, per quello che potevo fare, ma ad un tratto qualcuno mi afferra da dietro e mi tiene fermo. mi giro e vedo che quel qualcuno non nera altro che Maia. -Cavoli è come il mio sogni, no scusate, volevo dire incubo. L'unica cosa diversa è l'arma visto che ora sta usando il tappo di una lattina mentre nell'incubo un cartello, ma non so cos'è peggio credo siano alla pari-. "Urla, urla tanto nessuno può sentirti e nessuno verrà a salvarti" disse Subete. Iniziarono a ridere tutti, be' tutti tranne me ovviamente. Dopo aver finito di ridere Shon continuò con i tagli e io con le urla. "B..basta" "Mai non siamo neanche a metà" "Ahhhhhhh" tirai un urlo così forte che i presenti tranne io si tapparono le orecchie e per farmi smettere Akira mi tirò uno schiaffo e poi mi fece svenire con un colpo con un tubo di piombo che era li perterra.

nome in codice: nekoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora