Electricity

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*Un mese dopo*

Finirono di suonare l'ultima nota, guardando direttamente me in attesa di un giudizio.

Al ritorno dalle vacanze mi ero presentata davanti la stanza di Luke e Calum, sempre affianco alla nostra, con un mucchio di fogli scritti.

Ne avevamo ricavato almeno tre canzoni, e loro si erano premurati di fare gli arrangiamenti, solo che in men che non si dica mi ero ritrovata a fare attivamente parte di un qualcosa che era totalmente differente da ciò per cui stavo studiando, e forse mi piaceva.

«Allora?» sbottò Mike, spazientito dal mio lungo silenzio.

«A me piace, ma sembra uguale alle prime che suonavate» mi strinsi nelle spalle, vedendoli ammosciarsi, sbuffando mentre si guardavano fra di loro.

«Ascoltate, ragazzi» mi alzai andandogli incontro, catturando la loro attenzione «Se apportate le giuste modifiche può diventare una canzone bellissima, però così rimane impersonale e priva di evoluzione»

«Sì, grazie, ma quali modifiche?» continuò Luke, levandosi la chitarra per poggiarla sul suo piedistallo.

«Ci serve una persona più pertinente» s'intromise Ashton, alzandosi dallo sgabello, infilando le bacchette nelle tasche posteriori dei jeans.

«Ash» lo riprese Calum, guardandolo male.

«Ci facciamo scrivere le canzoni da lei, non possiamo pretendere che ci aiuti anche con l'arrangiamento» si giustificò subito, spiegandosi meglio «Dobbiamo cercare qualcuno che sia disposto ad investire su di noi» li guardò uno per uno.

«Vorrebbe dire abbandonare gli studi» si lamentò Luke, essendo l'unico con la voglia di laurearsi in quel gruppo, visto e considerato che Ashton ce l'avrebbe fatta anche impegnandosi con la musica, ma gli altri sicuro come non mai avrebbero abbandonato.

«No, manca a tutti questo anno per concludere, in questo arco di tempo possiamo studiare e lavorare ad un qualcosa che vada oltre lo strimpellare quattro note in questo cubicolo» alzò la voce.

«Ashton ha ragione, ragazzi» si voltarono tutti verso di me, mettendomi leggermente in soggezione, intanto che m'infilavo il cappotto per poter tornare in stanza e rilassarmi, essendo un sabato pomeriggio di quelli freddi e noiosi «Sapevo che dopo il concorso vi avevano contattati dei produttori, parlateci, vedete che intenzioni hanno e valutate» poggiai la mano sulla maniglia, abbassandola per potermene andare «Mentre voi ci pensate io mi vado a fare una doccia. Ci vediamo» li salutai definitivamente, avviandomi verso le scale.

«Rain, aspetta!» mi sentii richiamare, voltandomi notando Luke corrermi incontro.

«Dimmi» mi rabbuiai leggermente, non capendo per quale motivo volesse parlarmi senza gli altri attorno.

«Ti va se stasera usciamo?» posò le mani sui fianchi, riprendendo fiato, guardandomi con un sorriso smagliante.

«Io e te?» alzai un sopracciglio.

«Sì, io e te» rispose con disinvoltura «Andiamo a mangiare qualcosa e poi facciamo un giro» fece spallucce.

«Aehm...Sì, ci può stare» mi lasciai andare ad una debole risata.

«Pronta per le otto» m'intimò, cominciando ad incamminarsi all'indietro verso la sala prove.

«Non prometto nulla» alzai le mani.

«A dopo» rise.

«Ciao» lo imitai, scuotendo la testa, cominciando a salire le scale.

Avevo appena accettato un invito a cena da Luke? Ma che diamine stava succedendo? Si era lasciato da poco con Kim, ed era stata una cosa tragica. Tutto il dormitorio era uscito fuori per vedere perché diamine due persone si dovessero insultare in quel modo pesantemente.

Honey||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora