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*L'indomani mattina*

«Vorresti davvero farmi fesso dicendomi che non puoi stare con me perché devi risolvere dei problemi? Mi credi scemo?» alzò un sopracciglio, rimanendo con un tono di voce normale, anche se ben alto e duro, anche se in bagno –nascosto dopo che aveva capito l'andazzo della conversazione- c'era Calum.

«E' semplicemente la verità, non voglio che andando avanti i miei problemi s'intromettano fra di noi più di quanto non stiano già facendo» avrei voluto urlarglielo, dato che era la sesta volta che glielo ripetevo, ma mi contenni per non fare la stessa scenata che ebbe con la ex.

«E per problemi intendi Harry»

«Non è solo lui» dissi a denti stretti, guardandolo rubare una maglietta a Calum dal suo lato di armadio, finendo di vestirsi, a differenza mia, ancora nel letto e con il pigiama «Cerca di capirmi, Luke» provai a richiamare il suo lato più compassionevole, ma evidentemente non gl'importava molto.

«E tu cerca di capire me!» tuonò «E' dal primo momento che ti conosco che avrei voluto stare con te, ma prima c'era Ashton ed infine Harry, e ho dovuto aspettare due anni per poterti baciare e fare l'amore con te, e tu mi ripaghi così solo perché hai dei problemi evidenti con entrambi loro? Cioè, ma ti ascolti quando parli o ti arriva solo un sussurro flebile?»

«Cosa c'è di sbagliato se voglio avere i miei spazi?! Cristo, Luke!» mi alzai in piedi, cercando i miei vestiti addossati sulla sedia per potermi cambiare «Se solo provassi a mandare avanti questa storia i problemi si moltiplicherebbero e nessuno dei due saprà come contenerli, perché in primis non sono affari che ti riguardano ed infine io non posso risolverli se ci sei tu che pretendi tutta la mia totale attenzione»

«Non sai come andrà! Perché non vuoi darci una possibilità!?» cominciava a perdere veramente la pazienza, alzando sempre di più la voce.

«Perché so perfettamente come andrà a finire» finii di sistemarmi il maglione, dopo aver infilato le scarpe, guardandolo dritto negli occhi «Saremo così innamorati che inevitabilmente per limitare i danni ci lasceremo, e soffriremo come cani, ecco perché lo sto facendo adesso» gli vidi la speranza scomparire dagli occhi «Mi dispiace, Luke» sospirai rammaricata «Spero che prima o poi riuscirai a perdonarmi» mi avvicinai appena un po', baciandogli la guancia arrossata e calda, anche se sentii il suo copro irrigidirsi, lasciandolo da solo per tornare in camera mia e trovare Niall e Louis sul mio letto ed Harry sul suo, seduti ad ascoltare in religioso silenzio ciò che era appena accaduto nella stanza affianco.

Nessuno parlò, guardandomi mentre mi toglievo i tacchi per prendere le solite sneakers ed uscire di lì, preferendo la pioggerellina e l'aria fredda al clima pesante che ci sarebbe stato in stanza, anche se la voglia di passare più tempo possibile con Niall era forte.

Lo avevo lasciato nel peggiore dei modi, soprattutto dopo che mi disse che mi desiderava da più di due anni, ma che ad ogni occasione me ne stavo con altri. Mi sentivo così tremendamente sporca che mi fu impossibile pensare a ciò che la gente pensava su di me.

Io non ero mai stata così liberale con l'altro sesso. Sapevo che saltare di ragazzo in ragazzo era tremendamente sbagliato, ma mentre c'ero dentro mi sembrava normale, se non giusto.

Una cosa di me non era cambiata: continuavo a piangere sul latte versato, senza avere le forze di tirarmi su e reagire.

«Ti ho cercata ovunque» mi sorrise lievemente, sedendosi entrambi davanti a me, con il tavolo del bar a dividerci «Come ti senti?» mi domandò apprensivo, intanto che Louis andava ad ordinare qualcosa da bere per tutti, dopo che gli passai senza parlare la mia tessera.

Honey||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora