Claustrophobia

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Erano passati poco più di due giorni e tre ore, Scott sorrise, avrebbe potuto dire anche i minuti ed i secondi, tutto ormai girava attorno a Theo, che non si svegliava, che aveva una fascia in testa ricoperta da una macchiolina rossa, che era sdraiato sul lettino dell'ospedale dove tutti facevano avanti ed indietro,  tutti tranne Liam, Liam non si muoveva da quella poltrona se non per andare in bagno, Liam che era distrutto, sgretolato come sabbia tra le dita.

Certe volte temeva che fosse morto.
Liam riusciva a capire se era vivo solo grazie al bip continuo delle macchine.
Stava male.
Liam era distrutto.
Si sentiva male a vedere Theo con i tubicini al naso per fare in modo di farlo respirare, di vedere la flebo attaccata al suo braccio per farlo nutrire.
Ma la cosa che gli faceva venire i brividi era il fatto che Theo fosse pallidissimo e...freddo.
Theo, che era sempre stato pronto a riscaldarlo con il suo corpo, era freddo come il ghiaccio.

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Scott scosse la testa, avvicinandosi alla cucina del loft, aveva bisogno di caffè, tanto caffè

Non dormiva da un giorno, aveva chiuso gli occhi solo per un sonnellino di dieci minuti, dove era stato svegliato da un Peter infastidito nel trovarsi Scott steso sul 'suo' divano, come gli aveva detto l'uomo

Sospirò e si portò la tazza fumante alle labbra, pregustando il sapore amaro del caffè.
Abbassò la tazza quando qualcuno entrò nella stanza, senza rendersi conto della sua presenza, l'alpha sospirò ed appoggiò il caffè sulla mensola accanto al lavandino

Isaac alzò gli occhi dal suo libro e incontrò quelli di Scott, trasalì facendo cadere il libro e si affrettò a cercare di uscire ma l'alpha, più veloce, afferrò il polso di Isaac e, chiudendo la porta con un calcio, lo tirò facendolo appoggiare alla mensola

"Dove vai?" Chiese Scott, un ombra di un sorriso in viso, bloccandogli l'uscita con il suo corpo, appoggiò le mani sulla mensola ai lati dei fianchi di Isaac e lo guardò negli occhi

"Scott..." sussurrò Isaac guardandolo

"Cosa? Cosa Isaac, eh? Smettila di ignorarmi, di cambiare direzione se mi vedi, non puoi nascondere quello che provi per me!" sorrise Scott, strano ma vero, in modo sfacciato

"Scott..." sussurrò di nuovo abbassando le mani su quelle del ragazzo e cercando di togliergliele per passare, non voleva restare lì a farsi prendere in giro, non voleva restare lì a perdere tutta la sua dignità in uno scontro faccia a faccia con l'unica persona al mondo in grado di far cadere il suo muro fatto di sarcasmo e acidità

"Non provarci!" esclamò il ragazzo guardando le sue mani coperte da quelle del beta, gli occhi si illuminarono di rosso per un secondo prima di tornare normali
"Non provarci" ripeté "Adesso mi ascolterai, in silenzio, mi ascolterai e poi ti lascerò andare. Mi piaci, ho rovinato tutto con Malia ma non posso fingere con voi, siete il mio branco, la mia famiglia e non posso mentirvi, mi piaci, e, Dio se mi piaci! Mi piace la tua ossessione per le sciarpe anche se fuori ci sono trenta gradi, mi piaci quando rispondi a Stiles con il suo stesso sarcasmo, e mi piace che mi guardi, qualche volta, di sottecchi, come se temessi di essere scoperto. Mi piace che cerchi di essere forte anche se vorresti piangere e basta, e mi piaci in questo momento, il modo in cui mi guardi, tra lo spaventato e l'incredulo, mi piace abbattere le tue difese e odio il sentirmi così stupido mentre sto qui a cercare di dirti che semplicemente mi piaci da morire!" e per una volta, una volta sola, nella sua vita Scott fece qualcosa per se e non per gli altri, prese il volto di Isaac tra le mani e lo baciò mentre l'altro, tra lo sconcertato e il sorpreso, ricambiava al bacio circondando il collo dell'alpha con le sue braccia
.
Il bacio durò per minuti ma che per i due furono come secoli e secoli.
Si staccarono solamente per riprendere un po' d'aria.

Dolore //Thiam//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora