Epilogo

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"Ha detto papà guardando me"

"No, diceva a me"

"Smettila Theo, non negare l'evidenza, diceva a me, il mio piccolo Leo"

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"LEO REAKEN IO TI UCCIDO"

Il piccolo Leo, non più tanto piccolo, visti i suoi sei anni di vita, aveva preso il telefono di suo padre e ci aveva giocato alla barchetta nel lavandino, poi, come se nulla fosse, aveva preso un cacciavite e cercava di giocarci

Furibondo era dire poco, non era la prima volta che il bambino faceva questi dispetti involontari, e quando lo si sgridava lui cominciava a piangere e abbracciava Theo, che era sempre troppo clemente con lui per i gusti di Liam

"Scusa papà" disse il bambino guardando gli occhi azzurri tanto simili a quelli di Liam
"Volevo giocare" il piccolo si giocò la sua arma migliore, il broncio, aveva preso il talento della manipolazione da Theo, questo era certo "Scusa papi"

"Dai lascialo in pace cucciolo, voleva solo giocare" apparve Theo sorridendo al piccolo che gli corse in braccio

"Sei troppo buono con lui, non mi piace questa cosa, mi ha rotto tre telefoni questo ultimo mese" sibilò Liam "E ha rovinato con le unghie il mio cuscino preferito, quante volte ti ho detto di non usare gli artigli?"

Il piccolo fece uscire il labbro e i suoi occhi si riempirono di lacrime

A Theo venne da ridere ma si trattenne "Vai in camera tua Leo, niente Janissa per una settimana"

Janissa era la figlia di Alexis e Malia e la migliore amica di Leo, a dispiacere di Liam che ancora non sopportava la bionda.
Le due avevano lottato per prenderla in adozione, è stata una lotta contro gli avvocati e le persone che pensavano che una bambina dovesse avere una figura paterna e una materna, Alexis aveva assicurato che Malia sapeva fare benissimo la figura paterna e dopo due anni erano riuscite a portarsi a casa la piccola Janissa che aveva un anno in più di Leo

"Ma...papà!!" Disse Leo guardando Theo e poi Liam

"Niente da fare, va in camera tua ragazzino, e sei fortunato che non ti faccia sgobbare per ripagare i cellulari che hai rotto" disse Theo risoluto

Quando il piccolo Leo salì le scale arrabbiato e si chiuse la porta alle spalle, Liam fece un fischio ammirato "Mi piace questo Theo dittatore, da quanto tempo non lo facevi uscire eh?"

"Posso farti vedere come questo Theo sia bravo a comandare cucciolo" ghignò maliziosa la chimera, Liam arrossì come la prima volta e si lasciò baciare

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"Sei una palla al piede" sibilò Liam

"E tu un rompi cogli..."

"I bambini" la sgridò Malia, Alexis sorrise alle due pesti e cambiò le parole

"È un vero rompi uova, vero Liam, sa fare una torta buonissima, con le uova, per questo è un rompi uova"

"Ma mamma" urlò la piccola Janissa, con i ricci biondi che saltellavano ad ogni suo passo "Lo so che stavi per dire coglioni, abbiamo ormai otto anni"

"Chi ti ha insegnato quella parola?" Scattò arrabbiata Alexis guardando la piccola che abbassò lo sguardo "Forza, dimmelo"

"Papà Liam l'ha urlata quando papà Theo ha detto che un tizio di nome Nolan è tornato, è colpa sua" disse Leo guardando i genitori che sgranarono gli occhi

"Crevevo dormissi Leo" lo sgridò Liam scuotendo la testa

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Dolore //Thiam//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora