Parte 2 - Il maltempo porta sempre una speranza

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Raiu, il signore del tempo. Capitolo 1

 Capitolo 1

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<<... Ahh...hh...h. Cosa è successo? Ahh...hh. Perchè? Perchè sono ancora VIVO? Come è possibile? >> Mi chiedevo tra me e me. Il temporale era finito, ma continuava a piovere senza sosta. Ero in condizioni pietose e come se non bastasse, ero appena stato vittima di un fulmine ed ero ancora vivo. Sembrava che questo mondo non volesse farmi precipitare nè all'inferno, nè al paradiso.

Ero steso a terra con aria depressa e aspettavo. Aspettavo cosa? Che un fulmine mi colpisse ancora? No! Stavo aspettando l'arcobaleno. Dicono che dopo un temporale così tempestoso, appaia un scia multicolore che rallegra il cielo e porta una giornata serena. Avevo proprio bisogno di una giornata serena e tranquilla. Ma così non fu. 

Aspettai per ore e ore (dovete sapere che sono molto paziente), ovviamente anche io ho un limite a tutto, ma non uscì nulla da dietro le nuvole e perciò me ne andai da quell'albero che , sinceramente, mi angosciava un po' e cominciai a correre come un matto verso la città. Quando arrivai non c'era nessuno. Forse, ero io che non percepivo alcuna presenza e mi sembrava di essere l'unico sopravvissuto a quel temporale; era troppo tranquillo.

Mi piace stare in silenzio ad ascoltare il suono della pioggia che cade sul suolo, e non sentire alcun rumore oltre a quello o nessuna voce che dice "Perchè non c'è mai il sole?", "Piove sempre in questi giorni, non trovi?", "Che ha questo tempo che non va?"...Sempre a lamentarsi, ma non avevano ancora capito che lì pioveva sempre. E tu provi a spiegarti in tutte le maniere possibili, ma nessuno ti da' retta.

Non mi piaceva essere l'unico in città. Certo potrei capire che io appaia un po' strano agli occhi della gente, e che non sia di bell'aspetto, e che non indossi vestiti di buona mano, ma datemi tregua anche solo per un attimo. 

<< Dove vado? Cosa faccio? >> Queste sono le domande che si pongono gli sfigati come me. Non c'è nessuno...il vuoto totale...neanche una mosca, o forse sono io quella mosca che si è persa e non sa dove andare, perchè la pioggia non le permette di volare? Vorrei scappare il più lontano possibile al di là di quell'albero, oltre i confini di questo Paese Ignoto. 

Continuo a raccontarvi di quel giorno.

Ero stanco, confuso e affamato. I negozi erano chiusi e ancora non avevo capito perchè non c'era nessuno. Ma, a un certo punto, qualcosa o qualcuno si era mosso. Vidi un'ombra o forse era la mia immaginazione. No, non bisogna essere pessimisti. Là, dietro quell'angolo, c'era davvero una persona. Forse, questa è ciò che chiamano "fortuna": si, mi sentivo fortunato...ma non dovevo scaldarmi così tanto, perchè chi mi garantiva che quella persona fosse affidabile ?Bah...troppe esitazioni... 

Andai a vedere dietro l'angolo, svoltai e...SBAAAM.

Qualcuno mi aveva attaccato, non appena svoltai da dietro l'angolo e mi aveva giusto preso in testa.  

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