I PENSIERI DI PIETRO (Cap.2)

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PIETRO'S POV

<Hai detto qualcosa Piè?> mi chiede Giorgio.

<Nono, niente> rispondo arrossendo e abbassando la testa.

Ma che cazzo mi dice il cervello? Dire "wow" solo perché il mio migliore amico è a petto nudo? Non sono gay e tantomeno innamorato di Giorgio. Chiudo gli occhi un attimo e alzo la testa riaprendoli. Noto che ha uno sguardo strano, tra il preoccupato e l'incuriosito.

Si gira a prendere il giubbotto, mentre io osservo ogni sua mossa.

<Non rimani come fai sempre?> dico dopo aver capito le sue intenzioni.

<No frà mi dispiace, devo editare dei video. Ho troppo lavoro arretrato> dice senza neanche guardarmi in faccia.

C'è qualcosa che non va in Giorgio. Lo conosco troppo bene e so perfettamente che quando non mi guarda negli occhi mentre parla è perché sta mentendo. Ma perché mentirmi? Perché non vuole stare con me?

<Ehm.. okay> dico insicuro.

<È successo qualcosa Giò?> domando subito dopo.

Lo guardo, ma lui rimane fermo, davanti a me, con lo sguardo rivolto verso le sue scarpe. Si gira verso la porta e prima di aprirla, si gira verso di me.

<Ciao Pietro> dice con una voce triste e lo sguardo spento.

Apre la porta dell'ufficio e se ne va. Rimango solo mentre sento la porta di fuori sbattere. Giorgio se n'è andato, e io non ho avuto il coraggio di fermarlo.

Sto editano da ormai troppo tempo. Sono le 22:00 e decido di staccare un po'. Per oggi ho finito. Vado in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare, anche se non ho molta fame.

Trovo sul tavolo un piatto con due pezzi di pizza, e accanto un post-it con su scritto: "Non ti ho voluto disturbare. Questi due pezzi sono tuoi. Noi siamo partiti per un viaggio di lavoro. Torniamo Martedì. Fai il bravo. Baci, mamma."

Sorrido leggendo quel biglietto. È sempre così premurosa. Le voglio molto bene.

Decido comunque di non mangiare, preferisco uscire un po', per prendere una boccata d'aria.

***

È tutto il pomeriggio che penso a Giorgio. Mi continuo a chiedere il motivo per cui se ne sia andato così in fretta. Forse gli ha dato fastidio quando ho toccato la sua gamba, ma non l'ho fatto apposta, anche se mi ha fatto uno strano effetto.

È ormai da un'ora che giro per le strade di Palermo senza una meta. Guardo l'orologio "23:32". Decido di fare un ultimo giro verso la discoteca che si trova solamente a qualche centinaia di metri, giusto per vedere se ci sia ancora gente in giro. Arrivo di fronte la discoteca e vedo una macchina blu, a me molto familiare, parcheggiata lì vicino. Vedo molta gente fuori, per lo più ubriaca.

Sento un gran casino, quando vedo un ragazzo che sta picchiando violentemente un altro ragazzo.


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Ciao ragazze/i. Spero che questa storia vi stia piacendo. Fatemelo sapere con un commento o una stella, e se ovviamente volete il terzo capitolo.

Se siete partecipi e attivi vorrei pubblicare un capitolo ogni giorno. Che ne pensate?

Ciaooo


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