CI HA SCOPERTI (Cap.28)

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GIORGIO'S POV

Stanno da troppo tempo in quel cazzo di bagno. Che stanno facendo?

<Ora ci puoi dire perché hai fatto così tardi?>  mi chiede Giovanni.

<Non trovava le chiavi ahahah> risponde per me Luca. Probabilmente prendendomi in giro.

Non li ascolto e continuo a guardare quella maledetta porta, sperando che si apra il prima possibile.

<Giorgio si può sapere che ti prende? Giorgio?> Luca e Mauricio mi richiamano ma l'unica cosa a cui posso pensare ora è Pietro chiuso nel bagno con Matteo.

<Gior...> Mauricio viene interrotto dal rumore di una porta che sbatte contro il muro.

Vedo Matteo uscire dal bagno sbattendo la porta, con le lacrime agli occhi. D'istinto corro da Pietro per consolarlo. Entro in bagno e vedo Pietro a terra, con una mano sul petto. Cazzo un altro attacco di panico.

<PIETRO!!!> urlo per poi vederlo perdere i sensi e cadere a terra.

Riesco a prenderlo appena in tempo evitando di farlo sbattere con la testa al pavimento.

<Pietro ti prego svegliati> dico disperato. 

<Giorgio ma che succed..> domanda Mauricio per poi bloccarsi alla vista di me con Pietro privo di sensi tra le mie braccia.

<Oh mio dio! Che è successo?>

<Ha avuto..> non posso dirlo. Pietro non vuole che qualcuno oltre me lo sappia.

<Ha avuto? Giorgio dimmelo per favore, voglio aiutarti> 

Pietro mi ucciderà quando lo verrà a sapere <Ha avuto un attacco di panico ma ti prego non dirlo agli altri, non vuole che lo sappia nessuno>

<D'accordo. Cosa posso fare?> chiede infine.

Nel frattempo entrano anche Luca, Giovanni e Andrea, Federico sarà andato da Matteo probabilmente. 

<Che è successo a Giampiero?>

Guardo Mauricio in segno di aiuto.

Lui capisce al volo <Ci penso io> dice a bassa voce per poi voltarsi verso di loro.

<Giampiero è svenuto, non ha fatto colazione oggi e avrà avuto un calo di zuccheri. Tranquilli non è niente di grave> dice facendoli uscire dal bagno.

Rimango solo con Pietro.

<Avanti Pietro, svegliati> lo supplico accarezzandogli i capelli sudati, poi il viso. Respira a fatica e decido di fargli la respirazione bocca a bocca. Spero funzioni. Lo poso delicatamente a terra e avvicino le mie labbra alle sue. Gli do un piccolo bacio, poi inizio con la respirazione. Dopo un paio di tentativi lui non mostra ancora segni di vita, ma ci riprovo un'ultima volta e finalmente, quando stavo per perdere le speranze, lui apre gli occhi.

<Pietro> appoggio la testa sul suo petto esausto. 

Alzo la testa <Pietro mi senti?> gli accarezzo il collo, baciandolo delicatamente. 

<Giorgio ti ho portato un bicchiere d'acqua> torna Mauricio. Cazzo.

<Grazie> lo prendo e lo poggio a terra.

Mi siedo a terra con la schiena contro il muro, avvicinando Pietro a me e facendolo quasi sedere. Ha la sua schiena contro il mio petto e la testa tra la mia spalla e il collo. È sudato e ha il capelli bagnati che gli scivolano sulla fronte. Lo sento respirare ancora con un po' di fatica ed è visibilmente molto stanco.

<Giorgio, cos'è successo veramente?> mi chiede Mauricio porgendomi nuovamente il bicchiere d'acqua <Perché ha avuto un attacco di panico? E perché Matteo è uscito dal bagno piangendo?>

<È una lunga storia> dico cercando di far bere Pietro, ma rifiuta.

<Giampiero bevi per favore> gli ordino.

Finalmente mi da retta. Porta la mano destra a tenere debolmente il mio braccio con in mano il bicchiere e fa come gli ho ordinato. Finito di bere poggio il bicchiere e prendo la sua mano accarezzandola col pollice.

Mauricio intanto ci guarda.

<Giorgio ho visto cosa hai fatto prima> alzo subito la testa. Speravo facesse finta di nulla. Cazzo ora come glielo spiego?

<Non è un problema se state insieme, anzi sono felice per voi, ma voglio sapere il perché Giampiero si è sentito male. Sono il più grande qui e oltre ad essere vostro amico mi sento in dovere di proteggervi, come un vostro fratello maggiore> wow! Non si era mai aperto così tanto con noi.

<Li ha sempre avuti gli attacchi di panico dopo l'operazione per quel suo problema. I primi anni li aveva spesso, ogni volta che era stressato. Col tempo andavano diminuendo ed è stato bene per due anni. Ma circa un mese fa gli è rivenuto>

<E sai il motivo?>

<Credo sia stata colpa mia> dico dispiaciuto <stavamo passando un periodo un po' difficile, evidentemente per lui era una situazione troppo stressante, ed è lì che ha avuto il primo attacco dopo anni>

Guardo Pietro, ha gli occhi chiusi, ma so che ha ascoltato. Gli accarezzo i capelli con la mano libera e sento la sua stringere leggermente la mia.


***** ***** *****

Ciao a tutti.

Spero che non sia troppo lungo il capitolo oggi. Comunque che ne pensate di Brazo come "fratello maggiore"? A me fa un po' strano ma gli volevo dare un ruolo diciamo importante.

Ci vediamo domani col prossimo capitolo. Ciaoo

Due amici, non solo amici || MurryTekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora