A Beatrice -
Diletta, Dolcissima...
Defunta.
Se vi interessano le storie con un lieto fine, allora questa non fa per voi.
In questa storia non c'è un lieto fine, non c'è lieto inizio e c'è ben poco di lieto anche in mezzo.
Mi chiamo Lemony Snicket, ed è mio solenne dovere portare alla luce la triste storia dei piccoli Baudelaire per come si svolsero i fatti molti anni fa. Ma voi spettatori non siete obbligati ad ascoltarla e anzi, io vi consiglio di distogliere subito lo sguardo e di guardare qualcosa di più piacevole.
Questa storia è terrificante, melanconica e calamitosa che qui vuol dire "terrificante e melanconica", questo perché poche cose belle accaddero nella vita dei Baudelaire.
Violet, Klaus e Sunny erano bambini intelligenti, graziosi e pieni di risorse, avevano lineamenti piacevoli, ma erano estremamente sfortunati. Quasi tutto quello che accadde loro fu carico di sventura, infelicità e disperazione. Mi rattrista dirvi questo.
Ma è cosi che la storia andò.
La famiglia Baudelaire viveva in un'enorme dimora nel cuore di una città sporca e caotica, e un giorno i genitori, inaspettatamente, chiesero ai loro figli di prendere un traballante tram e di andare in spiaggia.
Traballante è un termine che vuol dire"Instabile, destinato a crollare in ogni momento.
Quando Spiaggia Salmastra era calda e soleggiata era anche piena di turisti, ed era impossibile trovare un posto per stendere un asciugamano. Nelle giornate nuvolose i Baudelaire avevano la spiaggia quasi tutta a disposizione cosi potevano lavorare ai loro progetti ed esperimenti.
Violet Baudelaire, era la figlia più grande, aveva quattordici anni e scriveva con la destra. Aveva un gran talento nell'inventare e costruire insoliti congegni. Quando Violet Baudelaire si legava i capelli in quel modo, era un chiaro segno che le pulegge, le leve e le rotelle della sua ingegnosa mente lavoravano a grande velocità.
Klaus Baudelaire era il figlio di mezzo e l'unico maschio, aveva poco più di dodici anni e gli occhiali che gli davano un'aria intelligente. Era intelligente.
Sunny Baudelaire era una neonata che qui vuol dire "Persona di un età in cui ci si esprime con una serie di urletti incomprensibili quindi quasi nessuna capiva ciò che stesse dicendo".
Le mancate abilità comunicative di Sunny erano, tuttavia, compensate dalla dimensione e dalla affilatezza dei suoi quattro denti.
Violet Baudelaire: Klaus com'è che diceva Einstein?
Klaus Baudelaire: "La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. È fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza".
Violet Baudelaire: E che cosa diceva James Brown?
Klaus Baudelaire: "Ho qualcosa che mi dà voglia di urlare."
Ho qualcosa che mi fa capire cosa conta davvero.
Sarebbe il momento perfetto per andarmene e fingere che il resto della storia fu altrettanto lieto e positivo.
Ovviamente vorrei tornare indietro e cambiare la storia dei Baudelaire in questo momento, invece di vederli cadere nell'infelicità, la tribolazione e i tragici inconvenienti che stanno per avere luogo.
(...)
Ho passato mesi a fare ricerche e anni a piangere fino ad addormentarmi, provando a capire la causa dell'incendio dei Baudelaire.
Ma tutto ciò che i miei collegi e io siamo riusciti a scoprire è che né i Vigili del Fuoco ufficiali, né i Vigili del Fuoco volontari arrivarono in tempo per spegnere l'incendio e subito l'intera dimora dei Baudelaire fu divorata dalle fiamme. È inutile dirvi quanto fu terribile per Violet, Klaus e Sunny il periodo che seguì.
Se avete perso una persona molto importante sapete già come ci si sente altrimenti non potete immaginarlo.
(...)
Negli anni successivi indagai sul destino dei fratelli Poe. Uno seguì il padre nel settore bancario l'altro vive in una caverna e parla con le pecore. Ognuno crede che all'altro sia andata meglio. Mi rincresce informarvi che la sorte dei Baudelaire fu peggiore.
(...)
La terribile malvagità di questo demonio da quando l'ho incontrai la prima volta da ragazzino. Ogni notte, quando continuo a lavorare al caso Baudelaire, mi ritrovo a piangere pensando alla sua assoluta cattiveria e alla grave mancanza di talento teatrale.
(...)
Se solo il giudice Strauss avesse scavalcato il Conte Olaf.
Se solo avesse visto i bambini in quelle orribili condizioni.
Se solo questo mondo non fosse un posto cosi malvagio e sottosopra.
Questa storia sarebbe andata diversamente.
(...)
Un mio collega, si chiamava Brillat - Savarin diceva sempre:
"Invitare gente a cena da noi ci rende responsabili del loro benessere, finché sono sotto il nostro tetto".
Ma lui era un filosofo del Settecento e un Buongustaio... mentre questi tre bambini non avevano esperienza nella ristorazione.
Ciononostante, gli orfani Baudelaire si misero in azione.
Mentre aspettavano che l'acqua bollisse, Violet rosolò l'aglio e lavò e tagliò le acciughe, Klaus pelò i pomodori e snocciolò le olive e Sunny picchiò su una pentola con un mestolo cantando una canzone ripetitiva scritta da lei
Sunny Baudelaire: "Bidi di diididi di di" Il lamento della piccola orfana.
Quando fu il momento della piccola dei Baudelaire di tritare il prezzemolo con i denti, i tre si sentivano meno tristi rispetto a quando erano arrivati dal Conte Olaf.
(...)
Ci sono molte, molte cose che sono meglio di niente.
Un pasto fatto in casa è meglio di niente.
Un tetto sopra la testa è meglio di niente.
E un posto dove dormire, anche se il letto è piccolo e la coperta è bagnata di lacrime è meglio di niente.
Ma venir cresciuti in un ambiente violento e sinistro da un uomo più interessato alla vostra fortuna che al vostro benessere non è meglio di niente. E come i Baudelaire avrebbero scoperto ci sono cose che neanche una lunga notte di introspezione, può cambiare.
Gli orfani Baudelaire sapevano che dovevano trovare un modo per sfuggire da quelle sfortunate circostanze, e forse di risolvere il mistero di come ci erano finiti.
Con la stessa dedizione indago e racconto questa storia anche se andrò incontro a pericoli. Problemi e conflitti possono coprire il mondo come il buio della notte o come il fumo di un incendio sospetto.
E quando accade...tutte le persone per bene sanno che è ora di offrirsi volontari.
...: Sono preoccupata per i bambini.
---: Anch'io. Sono in pericolo. Lo sento.
...: Dobbiamo andare da loro.
---: Dobbiamo prima uscire da qui.
...: Com'è che diceva Einstein?
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||Lemony Snicket|| Frasi&Racconti
Mystery / ThrillerPRIMA DI LEGGERE IL RACCONTO OCCORRE CHE IL LETTORE ABBIA VISTO LA SERIE TV Ho voluto realizzare questa narrazione di Lemony Snicket, cosi chi vuole comprendere ed avere più indizi sullo svolgimento della serie nelle frasi di Lemony Snicket, potrà l...