Una sinistra segheria: Parte 2

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"Vedere tutto bianco o nero" è un espressione che si usa per descrivere chi vede il mondo in maniera semplicistica e spesso scorretta. Come molti giornali il Daily Punctilio è stampato in bianco e nero, e la sua visone del mondo è semplicistica e scorretta.

La morte dello scienziato, Montgomery Montgomery, non fu dovuta ad una allergia ai serpenti.

La distruzione della casa di Josephine Anwhistle non fu opera di una loggia di agenti immobiliari.

Lemony Snicket non è morto.

Mi rincresce dire che non ci fu un terribile incidente alla segheria Chocco fortunato, durante il soggiorno dei Baudelaire, ce ne furono due.

È mio dovere riferire quegli eventi come accaddero veramente, ma se preferite guardare il mondo in bianco e nero, allora dovreste distogliere lo sguardo o leggere un giornale perché io conosco la sconvolgente verità sugli incidenti alla segheria e vi assicuro che sarebbe meglio non vedere.

(...)

Molti credono che l'ipnosi esista solo nei film dell'orrore. Ma si sbagliano.

L'Enciclopedia Ipnotica racconta di una donna che, quando sentiva la parola "omelette", chiocciava come un pollo. E di un uomo che, sentendo la parola "nero", suonava uno strumento mai studiato prima. L'Enciclopedia Ipnotica non parla dell'incidente fatale avvenuto quando i Baudelaire erano nella segheria Ciocco Fortunato. "Fatale" qui significa "che ha causato la morte di una persona" che, è mio solenne dovere informarvi...

... non è Phil.

(...)

Se il mondo vi sembra complicato, come se le persone si unissero in segreto, per complottare alle vostre spalle, è utile sapere che è cosi. Lo strano comportamento di Klaus può essere attribuito ad una riunione segreta, avvenuta dopo l'arrivo dei Baudelaire alla segheria Ciocco Fortunato.

Come molte cose del passato va visto...

...in bianco e nero.

(...)

- Come diceva Samuel Beckett?

- "Se non posso avanzare, andrò"

- Allora andremo, insieme.

(...)

- Parole segrete?

- Secondo L'Enciclopedia Ipnotica, si deve scegliere una parola per indurre l'ipnosi come "nero" o "omelette" e un'altra per interromperla.

Perdonatemi, abbiamo tutti degli scheletri nell'armadio, ossia delle cose del nostro passato che preferiamo non lasciare in bella vista perché sono dolorose o incriminanti o creerebbero un ciarpame inutile.

Nel mio armadio, tengo un libro di duecento pagine dalla donna che amavo, che spiega in modo approfondito e dettagliato i motivi per i quali non poteva sposarmi e, che se lasciassi in bella vista, mi ritroverei a leggere di continuo, sarebbe come se la mia cara Beatrice mi desse brutte notizie ogni giorno e ogni notte della mia vita.

"Mio diletto e dolcissimo..."

A meno che non siate un omicida o un imbalsamatore, è difficile che abbiate dei veri scheletri nell'armadio, piuttosto quelli metaforici, ma come Klaus aveva scoperto.... l'armadio della Dottoressa Orwell li aveva entrambi.

(...)

Forse vi hanno insegnato a non gridare "Al fuoco" in un luogo pubblico, quando lo si grida senza motivo si crea confusione. Ovviamente si crea confusione ma, si posso salvare anche delle vite. Però ci sono momenti che urlare "Al fuoco" può salvare delle vite, anche senza incendio.

Per esempio, se si è intrappolati in una stanza di un Motel, con i vostri nemici che vi stanno aspettando fuori, urlare "al fuoco" può creare il genere di confusione che vi permette di fuggire inosservati e dunque la vita che viene salvata è la vostra. Al fuoco! Al fuoco!!

Se siete in una città dove gli operai hanno l'ordine di non parlare di un terribile incendio non perché sia terribile, ma perché la parola "Fuoco" li sveglierebbe da uno stato di ipnosi indotta con noncuranza, gridare "Al fuoco" può creare confusione e salvare delle vite.

Il momento più importante per gridare "Al fuoco" è quando c'è un incendio. Ma avvolte anche gridare "Al fuoco" non può salvare ogni vita.

(...)

A volte ci spaventiamo per un rumore o una folla inferocita che vuole affrontare il proprio ipnotizzatore, facciamo un passo indietro.

La dottoressa aveva ragione, ci fu un incidente fatale alla segheria Ciocco Fortunato quella sera.

(...)

In un mondo spaventoso e sfortunato ci sono poche consolazioni. Una di esse è un nuovo amico. Gli amici ti fanno sentire come se il mondo fosse più piccolo e sicuro di quanto non sia, perché conosci chi ha esperienze simili. Quando conosci persone del genere, può sembrare che il tuo mondo sia un po più completo. Come quando trovi il pezzo mancante di un puzzle...

... o due metà di un cannocchiale rotto. Clik.





Penserai che i Baudelaire forse debbano vincere.

E nascondersi in un posto sicuro.

Il Conte Olaf in gabbia a marcire.

La sua cricca in un luogo oscuro.

Ma non c'è lieto fine, nessuno è contento.

È una storia di dolore e sventura.

Speri vincano sempre la giustizia e la pace.

Ma non in quest'avventura.

Una madre ed un padre coraggiosi e sinceri.

Credi che debbano vivere a lungo.

Mi dispiace dovrò darti brutte notizie.

Sai non sempre finisce cosi.

Se non c'è un lieto fine, nessuno è contento.

È una storia di dolore e sventura.

Speri vincano sempre la giustizia e la pace.

Ma non in quest'avventura.

Amavo una donna, lei mi voleva bene.

Credevamo di esser felici.

Ma ora son solo come puoi ben vedere.

Lei è fredda nella sua tomba.

Non c'è un lieto fine, nessuno è contento.

È una storia di dolore e sventura.

Speri vincano sempre la giustizia e la pace.

Però non in quest'avventura.

Il mondo è un paio di calzoni un po stretti.

E vestiti di atroce natura.

Crederai che tre bimbi sian felici e sereni.

Ma non in quest'avventura.

Alcuni sorridono quando scende la sera.

Un po per la loro natura.

Ma per me non c'è altro che tristezza e miseria.

Cosi va quest'avventura.

Mmh, carina.

Fine prima stagione







||Lemony Snicket|| Frasi&RaccontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora