CAPITOLO 1 - parte 1° - Memories

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Ciao! Ecco il sequel di Piccola Anima. Volevo avvisarvi che la storia sarà strutturata così: ci saranno dei capitoli e ogni capitolo sarà diviso in parti (questa infatti è la prima parte del primo capitolo). il titolo quindi è riferito alla parte e non al capitolo. Avviso anche che caricherò il primo capitolo in 4 giorni (sono 4 parti) e poi mi fermerò un secondo, scriverò tutto il capitolo 2 e lo pubblicherò, e così via. Mi ci vuole tempo per scrivere, quindi spero mi capiate. Grazie per l'attenzione e buona lettura!                     -Sa


- Mamma! Papà! Sveglia! – urlano le piccole. Io ovviamente sono già sveglia: stanotte mi hanno costretta ad andare i camera loro per cantare delle canzoncine. Dato il fatto che i muri della loro camera sono ''tappezzati di ricordi'' (rivestiti, nel vero senso della parola, di fogli e foto), non mi spiace passare le notti sdraiata sul tappeto per renderle tranquille. Ho spesso occasione di pensare.
Mi scappa una risatina e, vedendo che sono già in piedi, si concentrano e saltano sul papà. È sveglio anche lui, ma sono tanto impegnate a urlare che non se ne accorgono nemmeno.
- Forse papi vuole un bacino... -
Entrambe si piegano per fare quanto detto, ma lui le raggiunge prima, e le sbaciucchia dappertutto.
- Auguri gioie mie! – dice, e mi butto anche io nell'abbraccio.
- Felici? –
- La giornata non è ancora iniziata! – dico io ridendo, in risposta a Riki. – Su, scendiamo a fare colazione! –
Preparo il latte per Emma e Bianca, e il caffè per me e il mio ragazzo. Ci sediamo tutti intorno al camino, e Riki accende il fuoco. Fa molto freddo, dato che siamo al 3 di gennaio.
- I regali! I regali! – dicono le bimbe, e io annuisco, pulendo col pollice il prolabio di Emma, sporco di latte. Prendo i due pacchi e ne porgo uno a ciascuna. Li scartano velocemente, e abbracciano sia me che Riki: sono entusiaste.
- C'è un altro regalo – annuncia Riki, e lo guardo male, dato che non sapevo l'esistenza di questo dono ''aggiuntivo''. Tira fuori da uno scatolone un libro. Si siede nuovamente accanto a noi, e inizia a leggere ad alta voce:
-'' C'erano una volta,
O forse qualche anno fa,
In un regno lontano,
O forse in una casetta di Roma,
Un re e una regina,
O forse due migliori amici che si volevano troppo bene,
Che desideravano ardentemente una figlia,
O magari
Due. '' -
Volta pagina. È un album di fotografiche, pure bello grosso... chissà da quanto tempo ha iniziato a raccoglierle. Nella prima ci siamo io e lui; io ho il pancione, e lui è piegato a baciarlo. Come dimenticare il momento in cui l'abbiamo scattata? Aveva detto, per giustificare la precisione che aveva impiegato nello scegliere la posa, la luce e lo sfondo, che voleva una ''foto tumblr figa'' per ricordo.
-

Come sei dolce papi! – esclama Bibi.
- Grazie. Anche per questo la mamma mi vuole tanto tanto bene. –
- Anche noi te vogliamo! – si accoccolano a Riki.
La seconda è di Em e Bianca, sulla mia pancia, appena nate. Erano passate alcune ore, per cui erano abbastanza tranquille per poter fare una foto.
- Siamo noi? –
- E certo che siete voi! –
Continuiamo a sfogliare l'album, fermandoci ad ogni foto per ricordare un pezzo di vita. I primi 6/7 mesi le bimbe ci facevano dannare. Spesso litigavo con Riki perché lui studiava, e a volte non riusciva ad aiutarmi quanto avrei voluto. Ero stressata anche perché, non avendo un lavoro, ci facevamo mantenere dalla mia famiglia, e all'inizio mi sembrava un po' ingiusto, dato che mamma e papà si facevano il culo dalla mattina alla sera per sostentare anche Arianna. Ogni tanto il mio ragazzo andava a trovare i suoi, e anche lì spendeva molto. Pensavo non fosse necessario lasciarmi per andare da loro ogni due mesi, quando i soldi che spendeva non erano neppure i suoi. Ah, quanti litigi per questo problema. Per quanto possa sembrare impossibile anche a me stessa, è stata proprio la sorella di Riki, Nanci, ad ''aiutarmi'' a ragionare. Mi ha fatto capire che è difficile per lui stare lontano dai suoi genitori e mi ha fatto notare che, anche se sembro tanto autonoma e autosufficiente, spesso ho bisogno dell'aiuto dei miei. E poi, si sa, i ragazzi sono sempre più affezionati alle mamme. Dopo lunghi giorni chiusa in camera tra chiamate da Nanci e pianti delle bambine, ho deciso di accettare la situazione.
Le bambine crescevano, mi facevano stancare ugualmente, ma avevo smesso di litigare con Riki. Studiava tanto, ma non gli mancava molto per la laurea. Eravamo contenti e raramente tra noi nascevano incomprensioni. L'anno delle cucciole l'avevamo festeggiato tutti insieme, famiglia Marcuzzo (quasi al completo) compresa, essendo durante le vacanze natalizie.

Anima Fragile - The Sequel - RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora