Da bambina credevo che volare fosse un modo per riuscire a raggiugere di tanto in tanto i propri cari che, avevan iniziato la loro nuova vita, nel mondo di Nuvolandia. Le loro case erano soffici nuvole e i loro letti piccole stelle luminose.
Ma in quel momento, per me, volare significava fuggire da un mondo che non poteva appartenermi più. O che molto probabilmente non sarebbe mai potuto appartenermi.
Mi ritrovavo così in aereo con Bonnie e il suo fidanzato, Jhon.
Per farmi iniziare un nuovo libro, della mia vita, avevano comprato casa a Sydney.
Lui, avvocato, sapeva già dove avrebbe potuto appoggiarsi, la mia amica avrebbe invece lavorato momentaneamente a casa, esaminando vecchi vascicoli.
Quando mi fu comunicato, fui molto grata ai due, nonostante con Jhon non ci fosse molta sintonia.
Prima di partire, avevo espresso però il mio desiderio di cambiare look e così, Bonnie mi aveva gentilmente accompagnata dal suo parrucchiere di fiducia.
Quel giorno, uscì tre ore dopo con i capelli totalmente rosso mogano.
Quando atterrammo, non volendo perdere molto tempo, mi affrettai a recuperare i bagagli, al cui interno non avevo molto.Prendemmo un taxi per arrivare all'abitazione, e Jhon non esitò ad annunciare che avrebbe comprato una macchina il prima possibile. Provava un grande odio verso i taxi.
Ciò che apparve ai miei occhi, al nostro arrivo, fu una villetta a schiera a due piani e con un enorme giardino.
Bonnie avrebbe sicuramente mostrato le sue doti da giardiniera, sarebbe capace anche di metter su un orto botanico.
Notai subito la villetta affiancata alla nostra, piena di fiori e quant'altro. Chissà, magari ci sarebbe stata concorrenza oppure un'ottima compagnia di pollice verde.
La mia camera era molto semplice: un letto a due piazze, una scrivania, un grande armadio e una finestra che porta al terrazzino.
Iniziai subito a mettere in ordine ciò che avevo nell'armadio, quando sentii bussare alla porta.
<<Si?>>
<<Gwen? Allora ti piace come camera?>> disse la mia migliore amica entrando.
<<Sisi, mi piace.>>
<<Oh menomale. Senti Gwen volevo informarti che dovrai andare a scuola. So che volevi ritirarti, ma mi è stato imposto. Quindi che ne dici se domani ci inforiamiamo un pò sulle scuole qui vicino?>>
<<Oh okay. Non ne sono molto entusiasta, ma okay.>>
<<Vabene. Ti va di mangiare qualcosa?>>
<<No, grazie.>>
<<Okay, allora buonanotte.>>
<<Notte.>>
Dopo quella maledetta sera, le nostre conversazioni si erano ridotte tantissimo, ma continuava a fare il possibile per me. Mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciata.
La scuola non mi aveva mai eccitata, anzi. Certo, me la cavavo abbastanza bene, ma avrei preferito passare le mie giornate sul letto a leggere un libro o guardare serie tv.
Erano quasi le due del mattino quando i miei pensieri smisero di lavorare e i miei occhi decisero di chiudersi.
Il calore del sole che penetrava dalla finestra, mi fece svegliare di buon umore.
Mi alzai e uscì sul terrazzo, respirando un pò di aria mattutina. Guardai il cellulare regalatomi da Bonnie dopo essere uscita dal riformatorio e navigai su instagram poi dopo aver messo qualche cuore andai a preparmi.
Avevo solo quel social network, ma non mi ponevo il problema. Lo utilizzavo per seguire persone famose e artisti.
Indossai un jeans, una felpa e le mie scarpe preferite: delle vecchie converse bianche.
Mi lavai i denti e mi pettinai i capelli facendomi una coda alta.
Ero pronta.
In cucina, Bonnie era con il pc alla ricerca di qualcosa, e difronte a lei, dall'altra parte della tavola, c'era un cornetto e del succo di frutta.
Capii che era mio e mi sedetti.
Non dissi buongiorno, non era mia abitudine.
Bonnie invece mi salutò con un sorriso radiante.
<<Allora che indirizzo vorresti prendere?>> mi chiese, poi.
<<Artistico.>>
<<Umh..okay.Ci sono due strutture che intraprendono questo percorso, qui vicino, che ne dici se andiamo a dare un'occhiata?>>
Mi alzai per mettere il bicchiere nel lavello e buttare la carta del cornetto.
<<Okay, andiamo?>>
<<Andiamo.>> disse ridacchiando vedendo la mia faccia annoiata.
Spense il pc, si mise il giubino e prese la borsa.
<<Bonnie, la seconda.>>
<<Ma Gwen, la prima è più attrezzata e mi sembra migliore!>>
Eravamo a casa, dopo una mattina sprecata dietro alle due scuole, discutendo su quale delle due scegliere. La donna difronte ai miei occhi era testarda quanto un muro.
<<Bonnie ti ho già detto che la scuola non mi piace, quindi la seconda la trovo più che buona per me.>>
E così stufa di controbattere, si arrese.
<<Hai la testa più dura di un muro.>>
<<Parli proprio tu. Facciamo questa cavolo di iscrizione.>> risi.
Sentimmo aprire la porta di scatto, e due secondi dopo, Jhon giunse in salone.
<<Sono tornato tesoro.>> disse, salutando la sua fidanzata con un bacio, mentre me con un cenno della mano.
Dopo di chè, la ragazza finì di compilare i vari fogli.
#Spazioautrice.
Hooola. Eccomi qui con un nuovo capitolo! Ho notato, purtroppo, che la storia non è molto seguita. Spero però di farvi cambiare idea molto presto!
-robs.✨
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NEVER MIND
RomanceGwen Watson vorrebbe solo essere una ragazza come tante, vivere con spensieratezza la sua vita, esplorare e conoscere con le sue inconfondibili converse bianche. Eppure un passato da dimenticare la tormenta, lasciandola ogni volta senza respiro. Co...