Parte 13.

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Mi svegliai abbastanza presto quella mattina, il sonno mi aveva decisamente abbandonata e uscii di casa. Dopo aver camminato tanto, godendomi il leggero vento mattutino, decisi di fermarmi.

La sabbia era umida, ma non mi importava e così mi sedetti.

Avevo sempre desiderato poter ammirare l'alba, in riva al mare.

Volevo riprendere proprio tutto, sempre se il mio telefono me lo avesse permesso. Ma come solito, la fortuna non era dalla mia parte, difatti il mio cellulare era a cinque percento.

Sbuffai sonoramente e lo riposai. Era inutile anche provarci tanto la fotocamera non andava se non era almeno al di sopra del quindici percento.

Il silenzio delle sei e trentacinque, mi cullava assieme all'odore del mare. Cavolo, era la cosa più bella del mondo.

A distruggere quella goduria, dopo poco, fu la vibrazione del mio telefono. Era davvero ancora vivo?

Irritata e senza vedere chi fosse, risposi.

<<Pronto?>>

<<Gwen, sono Alex, dove caz..>> non finì la sua frase che il mio telefono si spense, morendo completamente.

<<Bene.>> sussurai.

Decisi di rimanere ancora un po' lì, non sapevo quando avrei rivisto quel paradiso. Tolsi le scarpe e mi avvicinai all'acqua, bagnandomi i piedi. L'acqua era fredda, ma piacevole e subito mi abituai a quella sensazione.

Tornai indietro, verso la villetta di Ella con la lentezza di una lumaca, se non peggio.

Quando arrivai, a pochi passi dalla residenza, scrutai due figure alte che gesticolavano.

Poi una di loro, mi adocchiò e urlò il mio nome, correndomi incontro e attirando l'attenzione dell'altra.

<<Gwen!>>

<<Luke cosa urli, svegli tutti.>> dissi isterica.

<<Tu sei impazzita Gwen, cazzo. Ma almeno avvisa che esci. Hai fatto venire un infarto a me e quel coglione di Alex che mi è venuto a svegliare come un pazzo.>> disse tutto d'un fiato.

<<Se ti fosse successo qualcosa chi cazzo lo diceva a Bonnie.>> il tono di Alex era così duro.

Era nero.

<<Ma che cosa avete tutti. Sono grande e vaccinata. Non siete i miei genitori.>> sputai acida, mi stavo innervosendo e non poco.

Luke sembrò notare il mio mal umore e bloccò Alex prima che potesse ribattere.

<<Gwen, solo che la prossima volta dovresti almeno lasciare un messaggio. Ci siamo preoccupati.>> disse infine.

Non risposi. Mi avviai verso la villa, e vi entrai trovando tutti svegli ma ancora assonati.

<<Perchè cazzo Alex urlava come un forsennato.>> mormorò Liam.

<<Sono uscita senza avvertirlo.>> la porta si aprì di scatto, sbattendo.

<<Ma è grande, fratello.>> ribadì Jacob ad Alex che era appena entrato.

Ma il rosso non ricevette risposta, anzi, solo uno sguardo torvo che lo fece sbuffare.

<<Ragazzi credo che per me e Jacob sia arrivato il momento di andare. Dobbiamo attaccare a lavoro tra poco.>> annunciò Will.

<<Posso rubarmi un passaggio?>> chiesi speranzosa ai gemelli, che annuirono.

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