È possibile amare mio fratello?

15.

La donna si fermò di scatto non appena la figlia le fece cenno con la mano di fermarsi, le sorrise. La giovane ragazza che fermò la madre, era la piccola Dasy, di soli 15 anni. Capelli lunghi lungo la schiena di un biondo cenere, proprio come il padre. Due occhioni grandi e color miele/nocciola anch'essi presi dal padre. E un corpo stupendo, proprio come lo aveva la madre.
"Dimmi" -parlò Brianna, aspettando una risposta da Dasy, e impaziente di continuare. La ragazza le sorrise, un sorriso proprio come quello della madre "Ero sicura che papà avesse gli occhi lucidi, e infatti!" -indicò l'uomo con un sorriso a trentadue denti, lo andò ad abbracciare, coccolandosi nel petto del padre "Ma no, lui non piange mai" la donna rise al commento che lei stessa aveva fatto, e lo stesso l'uomo "Ricordare tutte le emozioni vissute con lei, non è facile." -lo disse sussurrando all'orecchio di Dasy, sperando che Brianna non lo avesse sentito, ma si sbagliava di grosso. La donna arrossì, proprio come quando l'uomo le faceva un complimento da giovane, o anche essendo ormai sposati. "Possiamo continuare?" -sbottò chiedendo il ragazzo seduto su una sedia a bordo piscina, ah sì, colui è Zac. Il giovane ragazzo di Dasy ormai da ben due anni. Il padre è molto scettico ma accettato che la sua piccola avesse un ragazzo e provasse emozioni nuove. Mentre la madre ne era entusiasta. "Si, continua pure mamma." -la figlia sorrise e la donna ricambiò, riprendendo il suo racconto da dove aveva lasciato.

Mi trovavo per le vie di Londra, a girovagare per le strade, sperando di trovare un qualcosa che mi andasse bene. Avevo 17 anni, e non potevo viaggiare da sola essendo una minorenne, ma io infransi la regola facendo dei documenti falsi, così nessuno potesse notare che dovevo ancora compiere i 18 anni.

Erano passati un paio di mesi da quando mia madre seppe che io e Justin ci frequentavamo o eravamo fidanzati? Era una cosa troppo complicata da capire anche per noi due. Lo trovai a baciarsi con Johanna, o forse era il contrario? Non mi importava, a me è bastato quel bacio per farmi capire che non ci teneva poi così tanto a me. Così decisi di andare via per un pò.

Ero a Londra da quasi un mese, e promisi a mia madre che sarei tornata per il mio compleanno, così da festeggiarlo insieme a lei, come voleva e desiderava. Avrei compiuto i 18 anni, ma non ne ero felice, mio padre non sarebbe stato lì con me a farmi gli auguri, ad aiutarmi a scartare quei pochi regali, a tagliare la torta.

Cercai di non piangere, mi ero abituata all'assenza di mio padre, ma ricordarlo mi faceva solo male.

Mi faceva male anche il ricordo di Justin, non era più mio, ma in realtà non lo era mai stato, giusto? Se fosse stato realmente mio, non mi avrebbe "tradita" con la sua ex. Perché quello era stato un tradimento bello e buono. E chissà cos'altro avevano fatto durante la giornata, quando lui mi lasciò andare, conoscedo Justin e anche la ragazza, non si sarebbero limitati a guardarsi negli occhi oppure un film.

Dopo una lunga passeggiata decisi di tornare nuovamente in albergo. Dormivo lì, pagavo tutto. Non potevo permettermi una casa, non avevo abbastanza soldi e i miei risparmi di una vita li spesi quasi tutti a pagare le notti passate in albergo.

Entrai dento l'enorme edificio afferrando la chiave che il signor. Marc aveva in mano con un sorriso. Lo ringraziai entrando in camera.

Era una camera proprio come tutte le altre, un letto singolo attaccato alla finestra, la vista non portava su nulla. C'erano solo delle piante.

I muri erano di un bianco acceso, con ricamature di un oro brillantinato. Una tv sopra una mensola marrone, e sotto un armadio non troppo grande nemmeno troppo piccolo. E il bagno era piccolo ma accogliente. Mi andai a sdraiare sul letto, chiudendo le finestre, così da non potermi fare male quando alzavo la testa. Accesi l'iphone 4s, e quando mostrò la foto mia e di Justin un sorriso fece largo sulle mie labbra, ma scomparì subito dopo. La foto raffigurava noi due intenti a baciarci, mentre la foto la scattò Lucy.