18.

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La giornata passò in fretta, era ora di cena.

Durante il giorno Justin non faceva altro che cercare un contatto fisico con me, mentre David ne era felice. Di tanto in tanto si scontravano, il mio presunto fratello era geloso delle attenzioni che mi regalava David.

"Che cosa avete fatto?" ruppe il silenzio mia madre. Sorrisi e portai la pasta alla bocca. "Ma niente di che" scrollai le spalle. Mi sentivo in soggezione, e poi avevo anche mal di pancia per colpa del ciclo.

Quando la cena finì aiutai mia madre a pulire tutto quanto, dopo di che lei andò a coricarsi vista la giornata difficile avuta poche ore prima.

"Io sto uscendo, non mi aspettate" mi voltai per vedere Justin cercare le chiavi. Aveva indosso un jeans nero e una camicia bianca che risaltava il suo perfetto corpo. Supra rosse ai piedi. I capelli come suo solito, ciuffo all'insù. Perfettamente perfetto. "Casa liberaaa per noi" quasi urlò David stampandomi un bacio. Risi e ricambiai il bacio. "Ok vattene" lo incitai ad uscire. Ma in realtà volevo solo che non uscisse. Sarebbe andato a letto con altre ragazze, conoscendolo. "Si divertitevi" sbottò infastidito. "Ti aspetto in camera" disse David salendo di sopra. Mi avvicinai alla porta per chiuderla una volta che Justin fosse uscito. "Dove vai?" chiesi. "A casa di Johanna e dopo in discoteca" rispose mettendosi le mani in tasca. Quel ragazzo era da stupro. Era sexy in un modo sovrannaturale. "Ok" dissi infastidita. Lui lo notò e si mise a ridere. Corrugai la fronte non capendo.

Tolse le mani dalle sue tasche e le infilò nelle mie con un gesto veloce, mi attirò a sè. La distanza tra le nostre labbra era pochissima ed io facevo di tutto per evitarla. "Mi ami?" sussurrò. "No" risposi anche io sussurrando. "Scommettiamo che ti faccio ammettere di amarmi?" disse convinto allontanandosi da me. "Non ci riuscirai mai" dissi con tono di sfida. "Se riesco a fartelo dire devi baciarmi come non mai. Se non ci riesco allora niente" ribattè anche lui a tono di sfida. Io annuì e lui iniziò a parlare.

"Ok per iniziare devi dire blu" incerta dissi "blu" lui sorrise. "Bene, adesso devi dire venti" non capivo cosa stesse cercando di fare. Doveva convincermi a farmi dire che lo amavo, non scemenze come lui. "Venti" lui rise. "Visto? Ci sono riuscito!" disse con tono soddisfatto. "Cosa? No. Tu hai detto che riuscivi a farmi dire ti amo" quasi non urlai. Però mi resi conto di averlo proprio detto. Sbattei un piede a terra imprecando qualcosa di incomprensibile. "Baciami" ordinò. Sapevo che dovevo farlo, e volevo. Ma pensai che fosse meglio di no. Cercai di chiudere la porta ma lui ci mise il piede davanti impedendomi di chiuderla. "Ho detto baciami" mi guardò male. "Altrimenti?" chiesi. "Ti bacio io" si avvicinò a me, mi incastrò tra la porta e il suo corpo. Il mio cuore accellerava quando stavo vicino a lui, mi faceva sentire piccola e indifesa.

La differenza d'altezza tra noi c'era, non era molta ma non era nemmeno poca. Mi alzai sulle punte, arrivando così alle sue labbra. Con disinvoltura appoggiò le sue morbide labbra alle mie. Mandandomi letteralmente il cervello il tilt.

Non capì più niente e diedi il permesso di far entrare la lingua. Mi baciò così forte, così intensamente che per un attimo mi sembrò di essere in paradiso. Avevo bisogno di aria, dovevo prendere aria, i miei polmoni lo volevano. Anche i suoi lo volevano, si staccò un attimo dalle mie labbra e insieme prendemmo quell'aria che ci serviva. "Comunque ti amo anche io" e tornò sulle mie labbra. Sorrisi mentre mi baciava. Aprì gli occhi e sulle scale trovai la figura di David che ci guardava con un sorriso sulle labbra. Con la mano che avevo dietro il collo di Justin, gli feci cenno di tornare di sopra, e così fece.

Mi staccai da quel bacio. "Vattene" gli dissi. Avevamo entrambi le labbra rosse e gonfie per i baci focosi avuti pochissimi secondi fa. Il suo sorriso era più che splendido. E il pensiero che sarebbe andato via da me, e sarebbe andato a letto con Johanna o con un'altra ragazza mi faceva salire i nervi. "Non vado a letto con nessun'altra" sembrò capire i miei pensieri, quel ragazzo non capivo cos'era. Riusciva a capirmi sempre. "Puoi, io non sono nessuno che te lo vieta" dissi cercando di convincerlo che si stesse sbagliando. "Ti conosco bene. Ciao piccola" mi baciò a stampo, non ebbi nemmeno il tempo di ribattere che parlò ancora lui. "Non farti toccare e baciare ok?" il suo sguardo era furioso al solo pensiero che David potesse baciarmi o toccarmi. "È il mio ragazzo, lui può. A domani" chiusi la porta appoggiandomi su di essa. Sorrisi soddisfatta e salì di sopra, ad aspettarmi a braccia aperte c'era ovviamente David. Lo abbracciai e lui rise. "Wow, ha detto di amarti!" urlò. Gli tappai la bocca. "Non urlare, mia madre dorme!" lo rimproverai. "Sono così felice per te" mi baciò la guancia. "Andiamo a dormire dai" mi misi sotto le coperte, e lui in poco tempo si addormentò vicino a me.

Io avevo ancora il sapore di Justin sulle mie labbra. Quelle labbra che mi erano mancate un sacco, quelle labbra che nessun'altre labbra avrebbero mai potuto battere.

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WOWWWW. 1.1K CHE LEGGONO LA MIA STORIA!!♥

GRAZIE MILLE. DAVVERO.

ALLA PROSSIMA ♥ ♥ ♥ ♥

È possibile amare mio fratello?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora