Qualcosa era cambiato..

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Durante la giornata Justin era tornato a scuola confermando la nostra risposta sull'andare in gita. Saremmo partiti l'indomani con l'aereo. Ed io avevo una paura incontrollabile.

Ero a casa ormai da ore. Seduta sul divano con la testa appoggiata alle gambe di Jorge.

Mi piaceva stare in sua compagnia, mi faceva sentire protetta, provavo un sentimento che non andava oltre l'amicizia. "Dormirai in camera con me?" mi accarezzó i capelli Jorge sorridendomi dolcemente. Fissai i suoi irridi verdi, quando avevo voglia di innamorarmi proprio come lui lo era di me. "credo che starò in camera con Lucy" risposi alzandomi e sistemandomi i miei lunghi capelli. "Mh va bene" mi baciò a stampo, gli sorrisi.

Il campanello suonò e mi staccai dalle soffici labbra del mio ragazzo che mi stava baciando con passione. Andai ad aprire "dobbiamo prepararci, partiamo domani alle 6:30" mi avvisó freddamente Justin entrando senza nemmeno salutare, richiusi la porta alle mie spalle e stavo per andare da Jorge quando una forte presa me lo impedì "non voglio vederlo più qua, capito?" sbraitò sussurrando a denti stretti "tu porti qui la tua ragazza? io perché non posso?" tolsi le sue mani dal mio braccio, e me ne andai lasciandolo lì.

Dovevo preparare ancora la valigia e lenta com'ero ci sarei stata un casino di tempo. "Jorge, devo preparare la valigia. E tu anche" dissi sedendomi sulle sue gambe e abbracciandolo, mi strinse forte a se, e lo stesso feci io. "Giusto amore, ci vediamo domani allora" mi baciò un'ultima volta per poi andare via.

Stavo ancora finendo di preparare la valigia e improvvisamente due mani mi circondarono i fianchi constringendomi a voltarmi. I miei occhi si incontrarono con quelli di Justin. Nocciola con un nero scuro, nero scuro con nocciola.

Gli occhi parlavano al posto mio, volevo fuggire da quella situazione che si era creata in quel momento.

Le mie mani dietro il suo collo, lui che mi stringeva fortissimo, le nostri fronti attaccate, e i nostri nasi che si toccavano. Un momento da cui non volevo scappare, ma dovevo. Sapevo che era la cosa giusta da fare mandare a puttane tutto. Ma non lo feci, ero talmente presa dal momento che non mi accorsi nemmeno che mi aveva presa in braccio.

Le mie gambe incrociate alla sua vita, le sue mani sul mio sedere. "Peso per te" dissi sussurrando a pochi centimentri dalla sua bocca, la voglia di baciarlo e di averlo mio cresceva sempre più. "Sei la ragazza più bella che conosca." cambiò argomento fisssndomi le labbra proprio come facevo io. Arrossì, non aspettavo altro che far combaciare le sue labbra alle mie. Lo guardai negli occhi. Occhi dentro occhi. Verità dentro verità. In quel momento c'era di tutto tra di noi.

Sintonia, voglia, verità, noi.

Con i suoi denti afferrò il mio labbro superiore senza far toccare le sue labbra con le mie. Era come un bacio mancato. Sentivo dolore a quel suo morso, stavo per buttare la testa in giù, ma con un gesto veloce tirò più forte il labbro facendo finalmente combaciare le nostre labbra. La sua lingua cercava la mia, e la mia cercava la sua. Quando si trovarono iniziarono una 'danza' speciale.

Era un bacio sentito, un bacio voluto, un bacio pieno di emozioni: paura, amore, gelosia. Potei giurare che quello era stato il mio vero bacio che avessi mai dato ad un ragazzo.

Noi illuminati solo dalla luce che entrava tramite la finestra, il resto era buio. C'eravamo solo noi due in quella stanza, noi e due e nessun'altro.

Ad un certo punto un senso di colpa mi assalì. Non potevo fare quello a Jorge.

Lui mi amava davvero, ed io non ero nessuno per farlo soffrire, e quello che stavamo facendo era solo uno sbaglio che non doveva succedere più. "Non possiamo Justin" scesi dalla sue braccia velocemente e feci per correre "non puoi pensare a lui adesso, eravamo noi." mi bloccò con quelle parole. Era come se mi avesse letto nel pensiero. Tornai da lui facendo combaciare nuovamente le nostre labbra, lo sentì ridere su di esse "Un "noi" non potrà esserci mai. Io sto con Jorge, tu con Johanna." mi allontanai da lui dopo quel bacio che io stessa gli diedi e andai in giardino per prendere un pò d'aria. Mi serviva.

È possibile amare mio fratello?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora