Il mattino seguente fu straziante alzarmi, non ne avevo per niente voglia e per giunta avevo un sonno da morire. Colpa della sera precedente, durante la notte mi alzai circa quattro volte, e dopo non riuscivo più a prendere sonno.
Justin come al solito era già di sotto, probabilmente a fare colazione, mentre io mi alzai e andai in bagno. Dopo essermi lavata per bene, asciugai i capelli e feci dei boccoli che ricadevano lungo la mia schiena. Lavai i denti e avvolsi l'asciugamano intorno a me. Aprì la porta per prendere l'intimo e i vestiti, ma quando uscì mi ritrovai Justin davanti "buongiorno" disse squadrandomi dalla testa ai piedi, per lui forse era una normale, per me no, visto che avvampai subito. Abbassai lo sguardo e andai nel cassetto "Buongiorno. Potresti uscire?" gli indicai la porta "ti aspetto in macchina" annuì sicura, tirai un sospiro di sollievo, che mi stava succedendo? Non facevo altro che immaginare mio fratello in tutto e per tutto. E non andava affatto bene..
Indossai velocemente l'intimo e a seguire una camicia con nulla sotto se non il reggiseno e un pantaloncino corto. Indossai le vans blu e scesi di sotto. "Ciao mamma! ciao papà! ci vediamo dopo" urlai prima di afferrare il mio zaino e chiudermi la porta alle spalle. Con lo sguardo cercai la macchina di Justin, quando la trovai iniziai a correre ed entrai dentro, chiudendo la portiera. "andiamo a prendere Jorge" mi annunciò "come mai?" chiesi curiosa, a scuola di solito ci andava con la sorella Johanna. Lui niente a che vedere con lei. "perché io e lui non entriamo a scuola, mentre tu si" continuava a guardare fisso la strada, stando attento a non mettere qualcuno sotto "dai anche io. non ci voglio entrare" dissi con la voce da bambina e guardandolo con gli occhi da cucciolo. Funzionava sempre, ma non quella volta "No! Ti prendo io quando esci" rispose soltando prima di fermarsi davanti casa di Jorge. Suonò un paio di volte e quando finalmente uscì da casa non ne fui così tanto felice visto che c'era anche Johanna. "e lei?" chiesi cercando spiegazioni "lei non entra nemmeno a scuola" mi guardò. Mi stavo davvero innervosendo, non sopportavo che lui uscisse con lei, e non ne trovavo motivo. "ok" risposi freddamente prima che in macchina entrò Jorge. Si aprì anche lo sportello in cui ci ero seduta io "dai bimba passa dietro" disse quasi in un comando la ragazza "ma non ci penso proprio. passa tu" cercai di chiudere ma invano "le bimbe dietro" era davvero una bella sfida. Sentì i ragazzi sbuffare ma non ci feci caso, non la sopportavo. "Appunto e tu perché vuoi sederti davanti? su passa dietro bimba" gli sorrisi con un sorriso da bastarda. La vidi chiudere i pugni ma non mi importava un bel niente "dai Bri, passa dietro" si intromise Justin e vidi la ragazza sorridere. Non potevo crederci, quello era sempre stato il mio posto. Avevo le lacrime agli occhi e feci tutto per non farlo notare, guardai lo specchietto e notai che Jorge aveva comunque visto che stavo per piangere. "Non fa niente. Devo prendere Lucy, vado con lei" afferrai il mio zaino e scansai violentemente Johanna.
Sentì urlare variate volte il mio nome, ma corsi il più possibile che potevo. Lucy era la mia compagna di banco, quella silenziosa. Ricordavo ancora dove abitava, ci ero stata già una volta. La vidi che stava per uscire di casa e urlai il suo nome "hey che ci fai qui? e perché non sei con tuo fratello? e perché stai piangendo?" fece svariate domande a cui non rispose nemmeno ad una "andiamo insieme a scuola?" cambiai argomento "certo, andiamo" il tragitto fu silenzioso.
Piangevo perché per l'ennesima volta a lui non è importato ciò che volevo io, ma bensì ciò che voleva lei. Aveva in un certo senso difeso lei che sua sorella.
Senza nemmeno rendermene conto arrivammo davanti all'edificio puntuali "Adesso mi spieghi perché stavi piangendo?" si sedette sul muretto, potevo anche dirgli una bugia, ma no. Quella volta le dissi la verità "mio fratello come sempre pensa sempre a Johanna. Ho avuto una discussione e lui ha difeso lei. Allora ho detto che dovevo prendere te" le spiegai tutto d'un fiato. "Mi dispiace" sembrò sincera "Serve un abbraccio?" continuò dopo in modo scherzoso. Risi "si" e così mi abbracciò. Era una ragazza stupenda, ed io non facevo altro che ignorarla normalmente, mentre quando mi serviva a scuola le rivolgevo sempre la parola. "andiamo" ci staccammo ed entrammo nella nostra classe.
Non feci altro che pensare a Justin e dove fosse adesso. Non facevo altro che pensare che lui fosse talmente stronzo, non feci altro che pensare a lui, lui, lui e lui.
La giornata proseguì normalmente, e risi un sacco insieme a Lucy.
Ritardai ad uscire da scuola di circa venti minuti, uscì verso le tre meno venti. Sperai non ci fosse Justin a prendermi come proprio aveva detto, non ne avevo voglia di parlargli e di guardarlo in faccia. Ma così non fu. Lo vidi aspettarmi appoggiato alla macchina con le mani dentro le tasche, talmente bello che sorrisi, e Lucy se ne accorse. "Vuoi andare con lui o ti accompagno io?" chiese notando il mio enorme sorriso, la guardai seria e ci pensai su qualche secondo, nel frattempo eravamo già arrivati a Justin "hey. andiamo?" chiese lui sorridente, ignorai il suo sguardo e al posto mio rispose la ragazza "No. Viene a casa mia, abbiamo da fare una cosa, ciao" gli rispose Lucy. Esitò un attimo a rispondere "Possiamo parlare?" mi alzò il viso in moto tale da poterlo guardare, gli tolsi la mano "Dobbiamo scappare. Si è fatto tardi. Avvisa mamma" presi lei dal braccio e andammo il più lontano possibile da lui. "vieni a casa mia seriamente" io annuì senza ribattere parola.
Entrammo dentro casa sua ed era semplicemente bellissima. L'entrata era davvero grande, poi c'era la cucina con un tavolo piccolo al centro. Il soggiorno anche quello grande con due divani e due poltrone. Wow. "hai fame? vuoi mangiare qualcosa?" mi chiese facendomi segno di raggiungerla in cucina, così feci. "se devi cucina no, non c'è bisogno. non ho poi così tanta fame" risposi sorridendo, era vero. Non avevo per niente fame. "no, faccio due panini col prosciutto" uscì due panini dal pacco e prese il prosciutto dal frigo, fece questi due panini e me ne porse uno, che afferrai controvoglia. Iniziammo a pranzare in silenzio. "Stai bene?" mi poggiò la coca cola in un bicchiere di vetro e la guardai "si" risposi titubante. In realtà, no. "Posso dirti una cosa? Cioè, quello che penso io?" si sedette nella poltroncina di fronte a me, così da potermi guardare e viceversa. "Secondo me sei innamorata di Justin" lo disse in una maniera così convinta che mi fece venire la pelle d'oca. Non era possibile! non poteva essere, non poteva e non doveva succedere. "Ma cosa dici? è mio fratello" dissi quasi urlando con gli occhi probabilmente di fuori. Ma lei rimase convinta di quella sua idea "Lo so, ed è questa la cosa strana. Però quando litigate piangi, e credimi non è una cosa normale. Semmai può dispiacerti. Tu invece stai davvero male" iniziò un discorso. "Sei gelosa di Johanna, perché lo sei. Io l'ho capito da ieri, quando lui è entrato in classe con lei. Il tuo sorriso si era spento, e hai abbassato la testa subito dopo" lo aveva notato.. "io non sono scema. Ti brillano gli occhi quando lo guardi, o quando senti nominare il suo nome. Ti sei innamorata di lui" concluse.
Non risposi, ero ancora in una specie di shock. Non poteva essere vero. Però quello che aveva detto era la verità.. Mi stava iniziando a piacere mio fratello?
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È possibile amare mio fratello?
FanficChe succede se due fratelli scoprono di amarsi? Che succede se in una "gita" di scuola, finiranno per baciarsi, e fare l'amore? Sarà un amore segreto oppure decideranno di lasciarsi tutto alle spalle e far finta che non sia successo niente? Brianna...