Capitolo 18;;

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Narratore pov's.

Dopo una lunga giornata di lavoro Pietro poté ritornare a casa dal suo amato Lorenzo... O meglio, Baby. Contento di ciò si affrettò a salutare i suoi amici e, a ritornare a casa. Quando ritornò a casa chiese a una delle sue inservienti dove fosse Lorenzo e, lei gli disse che non era uscito dalla sua camera. Lui sorrise e camminò a passo veloce verso il suo alloggio personale come un bambino che attendeva da molto di giocare col suo gioco preferito.

- Baby~, sono a casa~. Vieni a sa- LORENZO!? -

Per pochi secondi rimase immobile. Il suo corpo si rifiutava di eseguire i comandi del suo cervello. Ma poi, si precipitò dal suo Lorenzo. In questo momento chi se ne fregava delle regole? Di sicuro non Pietro. Non quando il suo dolce piccolo Lorenzo era a terra e sanguinante. Prese il cellulare chiamando l'ambulanza. Gridando a più non posso 'spiegando' che la situazione era grave. Si strappò la manica della camicia e blocco temporaneamente l'uscita di sangue da parte del minore. Iniziò a vestirlo già che era nudo o, per lo meno mettergli i pantaloni e un paio di calzini e, gli mise la giacca sopra. Mise la sua testa sulle sue gambe e accarezzò la sua testa.

- andrà tutto bene... Sì. Andrà tutto bene... Ne sono sicuro...-

" Se sei così sicuro che andrà tutto bene... Perché stai piangendo? "

Si asciugò le lacrime e, prese il minore come un principessa. Scendendo scalzò sotto dove, lo aspettava di già l'ambulanza. Lo mise nel lettino ed entrò inventando la scusa di essere suo zio.

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- Signor Ghezzi? - (Infermiera)

- Si? - (P)

- Il dottore l'aspetta. Prego, entri. - (Inf)

Senza esitare entrò nella stanza scostando l'infermiera come se non fosse nessuno. Chiuse la porta e si sedette lasciandolo parlare sapendo che sarebbe stato incapace di pronunciare qualsiasi voglia parola in questo momento.

- Signor. Ghezzi giusto? -

Annuì.

- Suo nipote... Ha tentato il suicidio. -

- c... che? -

- Ha sentito bene. Ora, non so esattamente la ragione ma, lo tenga d'occhio. Un altro taglio come questo e... Non ci sarà più una prossima volta. Non so se mi spiegho. Dettò ciò rimarrà qui in ospedale il tempo che siamo sicuri che la ferita sia apposto. -

- P-posso vederlo? -

- Sì. Ma badi bene che deve rimanere poco tempo. Inoltre, non sappiamo ancora quando si sveglierà. -

- v-va bene... Grazie. -

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Pietro pov's

Perché? Perché un giorno così bello... Si doveva trasformare in questo?...

Ieri, eravamo diventati uno. Sta mattina... Era così carino. Così dolce... Allora perché? Perché lo ha fatto? Forse... È colpa mia? Beh... Un estraneo ti porta via dalla tua ragazza, dalla tua famiglia e dopo qualche giorno ti fa quel genere di cose. E se a lui l'avesse considerato una specie di violazione? Argh. Sono così egoista. Lui non potrebbe mai ricambiare i miei sentimenti. Io, solo prego perché si risvegli al più presto.

Pensai piangendo e, abbracciando il suo braccio.

- Scu..Scusami. - (P)

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Lorenzo pov's

Io... Dovevo morire.

Era l'unica maniera per dire ai miei genitori che mi dispiaceva d'averli dimenticati. Solo quando ormai era troppo tardi avevo capito quanto stupido ero stato e, quanto... Il mio daddy si preoccupava di me. È strano... Come lui riesca sempre a penetrare nei miei pensieri. Ora che ci penso... Assomiglia un po' a Pietro. Mah. Sarà la mia mente distorta a farmelo pensare.

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