Mi Chiamerai Padrone

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"Quindi, da quello che hai appena detto, posso capire che non ci vedremo più?" dice quasi dispiaciuto.
"Non ho detto questo." dico alzandomi e richiamando Nora.
Mia figlia mi raggiunge e mi stringe la mano, prende il suo zainetto e guarda Carlos.
"Arrivederci" dico guardandolo.
"Mi chiamerai padrone." sussurra.
"Mai." dico andando via.
Ci avviamo verso casa di mia madre, Lilian Gomez. Una donna tutta d'un pezzo, sempre pronta a farsi in quattro per me e pronta a tutto per il suo lavoro d'avvocato. La mia causa è stata una delle poche volte ad aver perso...
"Mamma ma nonno Antony e nonna Caroline come stanno?" mi chiede Nora dei nonni paterni.
"Amore non li senti tu? Abitano quasi vicino a te." dico guardando casa di mia madre.
"Mary non vuole andare e papà asseconda la strega." dice lei ridacchiando.
Busso il citofono e subito mia madre apre, prendiamo l'ascensore e siamo subito al decimo piano.
"Amore mio!" esclama mia madre prendendo in braccio Nora.
"Accomodatevi." una voce, alle spalle di mia madre, si fa sentire.
"Nonno!!" sento urlare, dalla cucina, la piccola vocina di Nora.

"Papà!" quasi resto sbalordita per la sua presenza.
Mia madre va a mettersi al suo fianco e mio padre le circonda le spalle con un braccio.
La chioma castana di mia madre è in contrasto con i capelli biondi, quasi bianchi, di mio padre. Io ho gli occhi verdi di mia madre, mentre mio padre ha il ghiaccio al posto degli occhi. La loro carnagione è diversa, mia madre bianca come me, mio padre abbronzato fino all'estremo.
"Un bene fraterno" dico ridendo.
Loro mi guardano con uno sguardo tra il divertito e il dispiaciuto.
"Amore, vieni a giocare con nonno??" dice mio padre prendendo la sua manina.
"Sii, nonnino facciamo il puzzle?" chiede Nora e mio padre annuisce.
"Vuoi restare a dormire qui?" chiede mia madre a Nora e lei subito alza lo sguardo verso di me. Io le dico di sì e Nora esulta felice.

Spiego a mia madre dell'accaduto di Jim, di Mary e lei mi consola dispiaciuta.
"Tesoro lascialo stare...non si merita la custodia di tua figlia." dice mia madre accarezzandomi la schiena.
"Oliver (mio padre) è sempre stato contro di lui. Tu eri innamorata e lui ti ha illusa. " dice lei chiudendo gli occhi in due fessure dalla rabbia.
"Mamma ceno qui e poi vado via" dico andando verso il frigo e cambiando discorso.
Prendo l'insalata e inizio a lavarla per poi condirla, mia madre prepara i bastoncini di totano e in men che non si dica la cena è servita.
Ridiamo e scherziamo, parliamo della scuola di Nora e di come è antipatica una sua compagna, lei poi parla di Mary e del corso d'arte che fanno insieme a Jim. Quel corso lo proposi io a Jim quando ero incinta di Nora, lui mi disse che era troppo impegnato e un corso non serviva perché già era troppo bravo.

"Tesoro fai la brava" dico lasciandole un bacio sulla guancia e chiudendo la porta.
Torno a casa, nel parco ci sono famiglie e coppie che chiacchierano con spensierate e il mio pensiero vaga da un'idea all'altra fino ad arrivare ad una conclusione.
Salgo in camera e mi faccio una doccia veloce, lego i capelli in un chignon disordinato e metto dei cerchi come orecchini. Metto il mascara,un filo di eyeliner e il rossetto rosso. Indosso dell'intimo in pizzo rosso composto da reggiseno e perizoma, un mini-shorts e una giacca bianca. Calzo delle scarpe rosse a sandalo, prendo la mia maschera in pizzo rosso, metto nella mia pochette il cellulare e prendo le chiavi uscendo di casa.

Salgo in macchina e allaccio la cintura di sicurezza, per alleviare l'ansia accendo una sigaretta e faccio un tiro profondo. Arrivata al club scendo, finisco la sigaretta ed entro.
Poso le mie cose nell'armadietto e apro la giacca, il mio seno prosperoso è in bella vista. Vado al bar per prendere un cocktail ma mi imbatto in una punizione di uno schiavo, la padrona lo frusta ed io mi siedo sullo sgabello sorseggiando il liquido altamente alcolico. La padrona lo frusta e lui, con una ball gag in bocca, soffre nudo come un verme.
"Vieni e non avvisi?" Chiede una voce alle mie spalle. Carlos...
"Avrei dovuto?" Chiedo poggiando il bicchiere sul bancone.
"Il padrone comanda...la schiava ubbisce." Dice facendo riferimento alla nostra chiacchierata di oggi.
"Se hai bisogno di me, per qualunque cosa, sono nella camera rossa. C'è un'orgia e mi unisco, ti aspetto." Dice facendomi l'occhiolino.

Lascio stare il maniaco egocentrico e continuo a guardare la punizione di quel povero ragazzo. Non riesco ancora a capire se io vorrò prendere il ruolo da schiava o da dominatrice, non riesco ad essere selettiva, per questo mi serviranno esperienze e mi servirà una chiacchierata al bar con Luke. Un brivido dal basso ventre mi istiga ad andare nella stanza rossa ma il mio orgoglio non cede.
Mi alzo e vado in un privé, lascio la porta socchiusa per far capire che c'è qualcuno in attesa di uno schiavo o di un dominatore. Dopo una manciata di minuti si presenta un uomo vestito in modo elegante, un accenno di barba gli abbellisce il viso e dei capelli neri come la pece, sistemati in modo giovanile, gli danno l'aria di avere quarant'anni.
"Dorian, quarantacinque anni, dominatore."mi porge la mano.
Questa presentazione mi dà l'aria di essere in un programma televisivo, faccio finta di niente e gli stringo la mano. Una stretta forte, possente e soprattutto tesa.

Si siede sul divano di fianco al mio e prende dello spumante per poi versarlo in un bicchiere di vetro.
"Sai che questo club non è per tutti. Tu invece sei per tutti?" Dice lui facendomi segno di sedermi sulle sue gambe.
Io obbedisco, lo guardo negli occhi e poi abbasso la testa.
"No, Padrone. Io questa sera sono solo sua." Dico levando la giacca.
"Rimettila." Dice in tono autoritario.
Lo guardo e in modo molto sensuale metto la giacca.
"Dimmi il tuo nome e la tua età" Dice Dorian giocando con il pantaloncino.
"Il mio nome è Megan ed ho venticinque anni." Dico levandogli la cravatta.
"Bene Megan, tu ora sarai la mia schiava e obbedirai chiamandomi Padrone." Dice facendomi alzare.
Mi ordina di togliere i pantaloncini ed io obbedisco, mi fa mettere in piedi davanti i suoi occhi e mi guarda. Mi mangia con lo sguardo.
Prende un polso e poi l'altro,mi fa girare di spalle e mi si posiziona dietro. Struscia la sua patta dura sul mio culo e guarda la mia faccia compiaciuta.
"Guarda cosa mi fai" mi sussurra all'orecchio.
"Ora vieni con me. Un mio amico dominatore ci sta aspettando in una sala" dice trascinandomi per i polsi.

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Spero vi piaccia, aspetto un vostro parere sincero!
Dopo la settimana prossima stabilirò i giorni precisi per l'aggiornamento. 😘

Outfit Megan:

Outfit Megan:

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