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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui

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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui.

01-

Il vento tagliente soffiò sul suo volto quando uscì dalla macchina. Guardando l'alto e bianco palazzo di fronte a lui, il grande cancello grigio era costituito da delle colonne con degli spuntoni in cima. Non aveva mai pensato di potersi ritrovare in una tale situazione, sembrava grande ed intimidatoria, gli faceva venire i brividi che lo scuotevano per tutto il corpo.

I due ufficiali di polizia lo spinsero verso l'enorme palazzo e chiusero il cancello, facendo riecheggiare un inquietante "creek" nell'atmosfera.

Una volta entrato all'interno dell'edificio, fu accolto da un uomo alto e in forma, che lo guardava con uno sguardo duro. Lo fece deglutire rumorosamente, era palesemente intimidito dall'uomo di fronte a lui. Aveva un manganello, un paio di manette e una Glock calibro 22 in mano; aveva un'aura sofisticata che lo accompagnava.

I due uomini che lo avevano scortato, gli chiesero di spogliarsi dai suoi vestiti e di aprire le braccia così che potessero controllare a fondo se avesse introdotto qualunque tipo di oggetto pericoloso.

Dopo un minuto circa, gli diedero dei vestiti da indossare, dicendogli di farlo velocemente mentre loro controllavano i vestiti con cui era entrato.

"Sembra pulito, capo."

Il signore che era davanti a lui annuì ai due che lo avevano accompagnato dentro, lui si vestì velocemente.

"Potete andare, lo scorto io ora. Grazie."

Loro gli fecero un cenno di approvazione e sparirono per i corridoi.

L'omone lo guardò nuovamente, fissandolo come se fosse un pezzo di carne, aspettando di poterselo mangiare. Il ragazzo ridacchiò, vedendo il suo sguardo terrorizzato.

"Okay ragazzino, starai nella cella numero 509." lo afferrò per un braccio e lo trascinò verso il corridoio. Durante il percorso, si guardò intorno.

Gente che dormiva su piccoli e duri letti, con un cuscino sottile che gli faceva solo sognare il comfort. Aveva notato che le persone lo stavano fissando attraverso le sbarre di ferro che li separavano da lui. Qualcuno gli mandava delle occhiate stranite, altri ghignavano verso di lui e gli fischiavano, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Si sentiva un po' a disagio quando lo fissavano, si sentiva intimidito da chiunque fosse più mascolino egrosso, che sembrava più forte di lui. Sembrava come se fossero pronti a divorarlo.

Il ragazzo alto accanto a lui, colui che gli stava mostrando la strada, lo fece risvegliare dai suoi pensieri, parlando.

"Tu sei uno dei pochi che ha un compagno di cella, sei abbastanza fortunato in questo senso. Ti farà sentire meno solo." l'ufficiale ridacchiò prima di rilasciare un"e credimi, ti servirà qualcuno che ti tenga a terra." era stato chiaro, lo aveva detto con un tono di pietà, guardandolo.

Arrivarono finalmente alla cella 509, aveva due brandine e un piccolo bagno, le pareti erano dipinte con unbianco-grigiastro, facendo sembrare l'ambiente sporco e privo di vita.

"Il tuo compagno di cella sarà Jeon Jungkook, dovrai stare attento con lui. Potrebbe essere tranquillo se gli piaci, ma se non gli piaci...sarà difficile per te."

Deglutì, i suoi occhi si spalancarono dallo shock appena si preparò per incontrare il suo compagno dicella, con cui rimarrà per un po' di anni. Fece dei piccoli passi verso la porta di metallo aperta, la sua testa era rivolta verso il basso, non preoccupandosi del contatto visivo.

"Buona fortuna novellino, ne avrai bisogno." il tipo della sicurezza ridacchiò mentre se ne andava, chiudendo la porta.

Non riusciva a muovere il suo corpo o la sua bocca, non sapendo se dovesse parlare o meno. Si stavafissando i piedi, le mani sudaticce per il nervosismo che prendeva tutto il corpo.

"E tu saresti?" improvvisamente sentì una voce parlare, gli mandò dei brividi lungo tutta la spina vertebrale. Non sapendo come rispondere, iniziò a sudare, non distogliendo lo sguardo dai piedi.

"Sei nervoso a causa mia?" la voce parlò di nuovo, avvicinandosi a lui.

"Che carino" ridacchiò, guardandolo da ogni angolo, un sorrisetto impertinente si palesò sul suo volto. Si era messo davanti al ragazzo nervoso, le guance rosee.

Si leccò le labbra e lentamente si abbassò, sussurrandogli nell'orecchio, "Ti ho chiesto il nome, tesoro, o vuoi che te lo faccia dire io?" la voce era piùdeterminata, lo fece rabbrividire.

Finalmente decise di parlare, spaventato da cosa avrebbe potuto fargli quel ragazzo.

"K-Kim Taehyung.." disse a bassa voce, quasi in un sussurro. Fortunatamente, il suo compagno di cella lo sentì chiaramente, stando a nemmeno un metro da lui.

"Kim Taehyung." ripeté Jungkook dopo di lui, annuendo un po' mentre osservava il suo corpo. Improvvisamente afferrò il mento di Taehyung, facendolo girare e alzare lo sguardo spaventato verso di lui.

Ghignò e si avvicinò sempre di più, facendo sfiorare i loro nasi.

"Sei fortunato, sei carino..Kim Taehyung."

My Seductive Cellmate | Taekook [ ITALIAN TRANSLATION ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora