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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui.

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Dopo essere ritornati nella loro cella, si sedettero su uno dei letti, Taehyung che carezzava dolcemente la schiena di Jungkook e quest'ultimo che tentava di calmarsi.

"Stai bene Kookie?" chiese l'altro mentre lo guardava da un lato.

Jungkook sorrise e posò una mano sulla guancia dell'altro, lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Sì, sto bene."

Taehyung sorrise, mostrando quindi il punto debole di Jungkook. Un dolce silenzio abbracciava l'aria che li circondava, Taehyung posò la sua testa sulla spalla di Jungkook e quest'ultimo intrecciò le sue dita con quelle dell'altro. Diede un po' di baci sulla fronte di Taehyung prima che questo si addormentasse. Jungkook notò il dolce ronfare proveniente dall'altro ragazzo mentre lo guardava, lo spostò delicatamente per stenderlo sul suo letto.

"Grazie Tae, sogni d'oro." disse il ragazzo ancora sveglio mentre si sdraiava accanto a lui.


A mezzogiorno del giorno successivo, i ragazzi erano in giardino tutti insieme, godendosi il piccolo posto sorvegliato all'esterno. Erano stati abbastanza fortunati a poter uscire dal momento che ad altri non era concesso stare in uno stesso ambiente con altre persone.

"Hey Tae?"

Taehyung mugolò in risposta, senza nemmeno guardare Jungkook.

"Mi vuoi dire, uh..perchè sei qui?" chiese cautamente Jungkook.

Taehyung non voleva. Sapeva fosse un ricordo indimenticabile per lui, ma non voleva parlarne o anche solo rimembrarlo. Era il momento di confessarsi? Stava veramente per farlo? Jungkook aveva il diritto di sapere, dopotutto, lui gli aveva raccontato la sua storia ed era giusto che ora gli raccontasse la sua.

"Immagino sia arrivato il momento di rivelarti il mio passato andato.." disse tristemente Taehyung, ritrovandosi con il possente braccio di Jungkook attorno alla sua vita.

"Mio padre era un trafficante di armi, mi portava con sé sin da quando avevo nove anni. Mi ha insegnato a fabbricare armi, proiettili e a venderle senza farmi beccare. Ero felice di produrre pistole con mio padre nella cantina. Era il nostro momento speciale, mi fidavo di lui." disse Taehyung, sorridendo alla memoria di suo padre. Jungkook continuava a guardarlo dandogli la completa attenzione, mentre continuavano la loro passeggiata.

"Mio padre era molto intelligente, sapeva come cavarsela e proteggere la sua famiglia. Lo aiutai con le pistole richieste dal cliente quel giorno, era uno dei giorni di cui ero più fiero." il ragazzo sorrise amaramente, ricordando i complimenti e il sorriso di suo padre.

"Mio padre credeva che valessero più del prezzo pattuito, perché lo avevo aiutato, era qualcosa di sentimentale. Ma poi il cliente venne al negozio, si irritò quando sentì il prezzo, si sentì truffato. Iniziarono a u-urlare contro mio padre, minacciandolo-"

Gli occhi di Taehyung erano ormai lucidi, era arrivato alla parte più dura. Dire a Jungkook delle sue visioni ricorrenti, facendo sì che cadesse a pezzi.

"A-Attaccarono mio padre, Jungkook." la voce di Taehyung si spezzò, boccheggiando per tirare fuori le parole. Le lacrime scendevano a dirotto, mentre Jungkook lo tirava in un abbraccio.

"L-Lo legarono e m-mi minacciarono a-" Taehyung non smise di singhiozzare, afferrò la maglia di Jungkook e tirò su col naso, mentre si strozzava con le proprie lacrime.

"Shh, è okay Tae, sono qui piccolo." lo consolò Jungkook, sussurrandogli parole dolci per calmarlo e farlo continuare con la storia.

Quando Taehyung fu in grado di parlare nuovamente senza sentire il bisogno di interrompersi, continuò.

"Mi dissero che se non lo avessi ucciso, sarebbero andati a cercare tutta la mia famiglia. E avrebbero ucciso loro mio padre, ma non senza averlo torturato prima."

Taehyung si inginocchiò e ricominciò a piangere, stavano camminando in un posto tranquillo nel giardino piccolo, quindi nessun altro prigioniero vrebbe potuto spiarli. Jungkook si inginocchiò accanto a lui, accarezzandogli la schiena.

"Va bene Tae, starai megl-"

"No Jungkook! Ho ucciso mio padre!" gli urlò Taehyung, con la gola che oramai andava a fuoco.

"L'ho ucciso..ho ucciso mio padre.." ripeté a bassa voce, come se fosse con la testa tra le nuvole.

Jungkook non si era mai sentito dispiaciuto per nessuno, neanche per sé stesso, un assassino. Ma si sentì dispiaciuto per Taehyung che era stato costretto ad uccidere suo padre.

"Vieni qui," mormorò Jungkook tirando l'altro ragazzo al suo petto, avvolgendo le sue braccia attorno a lui. Si sedettero lì, sul prato, mentre si abbracciavano senza dare importanza alla possibilità che le guardie o altri li potessero scovare. Jungkook capì qualcosa che avrebbe dovuto capire precedentemente, Taehyung aveva bisogno di abbracci, baci e parole che potessero confortarlo. Anche se il piacere sessuale avrebbe soddisfatto entrambi, ma era una cosa molto egoista da fare. Capì che gli importava veramente dell'altro ragazzo, gli piaceva..molto.

Dopo quelle che sembravano ore, Taehyung e Jungkook si staccarono e incrociarono gli sguardi.

"Tae-"

"Kookie-"

Dissero entrambi in sincrono, facendo nascere dei dolci sorrisi sui loro volti.

"Vai prima tu, Tae." disse Jungkook con quel dolce sorriso, prendendo le mani di Taehyung tra le sue.

"Jungkook, credo di aver capito qualcosa.." disse Taehyung, guardando timidamente a terra.

"Mi piaci sul serio, diavolo, Jungkook credo.." alzò lo sguardo e disse le ultime due parole che fecero paralizzare Jungkook.

"..di amarti."

My Seductive Cellmate | Taekook [ ITALIAN TRANSLATION ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora