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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui

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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui.

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Erano tutti in mensa, Jungkook e Taehyung stavano tenendo una conversazione su cose poco importanti,mentre aspettavano che il tempo passasse ancora ed ancora. Entrambi stavano mangiando il 'cibo' che gli veniva servito. Non era di certo come la cucina della madre di Taehyung ma era quantomeno decente, se non lo odoravi.

Nemmeno due minuti dopo, una guardia si presentò davanti al loro tavolo. Si schiarì la gola per ottenere l'attenzione dei due ragazzi.

"Jeon Jungkook, devi venire con me."

Il ragazzo nominato corrucciò le sopracciglia, ma obbedì comunque, alzandosi dal tavolo e seguendo la guardia. Lasciando così Taehyung solo al tavolo, mentre sorseggiava dell'acqua, con lo sguardo basso.

Un ragazzo nella stanza vide Taehyung seduto solo al tavolo e colse l'occasione per andare da lui. Si sedette silenziosamente di fronte all'altro ragazzo, che non notò la sua presenza. Il ragazzo dai capelli neri mise due dita sotto il mento di Taehyung, facendo alzare lo sguardo scioccato dell'altro.

"Ciao, di nuovo." disse il ragazzo con un ghigno, ritraendo le dita.

-

"Dove mi stai portando?" chiese Jungkook, mentre camminavano con passi pesanti.

"Alle cabine telefoniche." borbottò la guardia, mantenendo un passo tranquillo mentre attraversava i corridoi.

La curiosità di Jungkook crebbe, ricordando la chiamata persa di pochi giorni prima. Potrebbe essere la stessa persona? Non aveva più alcun parente che potesse contattarlo, quindi Jungkook non capiva chi potesse essere interessato alla sua vita.

"Chi ha chiamato?" chiese curiosamente Jungkook, alzando lo sguardo verso la guardia, che aveva un'espressione scocciata e le labbra in una linea dritta.

Non rispose, facendo roteare gli occhi a Jungkook e aumentare il suo passo.

Quando finalmente arrivarono, Jungkook fu accolto dall'odore di muffa e dalle celle telefoniche rosse. Le celle telefoniche erano vicine alla stanza per le visite, in realtà, c'erano due stanze divise da una grossa finestra di vetro che separavano i prigionieri dai visitatori.

Andò in una delle cabine non occupate e seguì le istruzioni della guardia, che si era spostata a pochi passi da lui, per dargli un po' di spazio; quando il telefono suonò.

Appena rispose, una voce dall'altra parte della linea lo salutò. Il respiro di Jungkook si fermò, così come i suoi occhi che minacciavano di uscire dalle orbite. Era immobile, non si permetteva nemmeno di riprendere a respirare,sentendo la voce dall'altra parte della cornetta.

-

"C-Ciao Yoongi." balbettò Taehyung, fissando il ragazzo di fronte a sé, i capelli neri brillavano alla luce del giorno che passava attraverso le finestre sporche.

Yoongi ridacchiò. "Quanti anni hai, Taehyung?"

"N-ne ho ventuno." rispose attentamente quest'ultimo. Yoongi ridacchiò, avvicinandosi a Taehyung, che retrocedette.

"Io ne ho ventitré, quindi questo fa di me il tuo hyung. Usa il corretto onorifico da ora, okay?"

Taehyung annuì silenziosamente, mordendosi nervosamente il labbro inferiore. Yoongi era intimidatorio, aveva la sensazione di essere un microbo, così come quando entrò lì dentro. Ma c'era qualcosa che lo attirava di lui, non sapeva cosa, ma era curioso di scoprirlo.

"Come ci è finito un piccolo e dolce ragazzo come te qui?" chiese il ragazzo intrigato.

I due ragazzi erano seduti nel bel mezzo di un silenzio soffocante dopo la fatidica domanda. Il più piccolo aveva paura di aprire la bocca, dei flashback di quel giorno gli tornarono in mente, rimanendo congelato sul posto, pensando al suo passato ora rimpianto e traumatizzato.

Yoongi si avvicinò ancora di più all'altro, facendo quasi cadere Taehyung dalla sedia. "Sai Taehyung.. mi piace questo tuo lato misterioso, ma vorrei sapere-" si fermò per un secondo, assicurandosi che l'altro ragazzo lo stesse guardando. "Sei gay? Perchè conosco i miei limiti, ma se non ti senti a tuo agio, vorrei saperlo."

Taehyung annuì, le sue orecchie erano oramai rosse. Yoongi afferrò la coscia del più piccolo da sotto al tavolo, sorridendo, iniziandola a massaggiare leggermente.

"Potrei farti urlare il mio nome,farti sentire così fragile sotto il mio tocco, e non riusciresti a camminare per giorni. Dopo che avrò finito con te, 'Side to Side' di Ariana Grande sarà il tuo inno nazionale."

Taehyung era sconvolto, era senza parole, quasi completamente in trance. Sebbene dopo la strana frase di rimorchio, si sentiva a disagio, ma non era irritato, si sentiva solo a disagio. Gli piaceva sentirsi così piccolo a confronto di Yoongi. Era..appagante.

Yoongi si alzò improvvisamente, sussurrando delle ultime parole al ragazzo frustrato.

"Pensaci su, principessa."

My Seductive Cellmate | Taekook [ ITALIAN TRANSLATION ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora