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Questa è una fanfiction di @taeslostboy che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e crediti sono riservati a lui.

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I due ragazzi si sedettero in mensa e per qualche ragione, Yoongi era con loro, per il disappunto di Jungkook. A Taehyung non interessava, l'unica cosa che lo preoccupava era l'evidente tensione tra il suo compagno di cella e Yoongi. Erano tutti in silenzio, i ragazzi si fissavano intensamente l'un l'altro, la mano di Jungkook era possessivamente posata sulla coscia di Taehyung.

Dopo sei minuti di imbarazzante silenzio e sguardi intensi, Taehyung decise di averne abbastanza della situazione e parlò, volgendo la sua attenzione verso Jungkook.

"Sai, mi sono sempre chiesto.." disse Taehyung, rompendo il contatto visivo tra Jungkook e Yoongi, che voltarono entrambi lo sguardo verso l'altro.

"Come ti sei fatto quella cicatrice sulla guancia?"

Ci fu uno strano scintillio negli occhi di Jungkook che né Taehyung né Yoongi capirono. Jungkook abbassò la testa, ma si sbarazzò velocemente della malinconia che lo stava pervadendo. Si schiarì la gola prima di rilasciare le parole che sembravano incastrate nella sua gola.

"Me la sono fatta quando avevo diciotto anni, prima di arrivare qui." rispose, continuando a guardare il suo grembo, la presa sulla coscia di Taehyung si strinse. Ricordava vividamente quel momento.


Flashback

"Non ne so nulla." dissi mentre eravamo seduti nella sua macchina, cercando di raggiungere la meta. Mi guardò con un sorriso e mise la sua mano sulla mia, che era sopra il mio grembo.

"Dobbiamo farlo piccolo, è un casino di soldi, non li conosciamo nemmeno quindi non devi nemmeno sentirti in colpa." strinse la mia mano nella sua, cercando di rassicurarmi, ma sentivo comunque che c'era qualcosa di sbagliato.

"Ma- è una famiglia che nemmeno conosciamo, e se fossero brave persone?" mi girai verso di lui, e lui rise alla mia innocenza.

"Da quando sei così dolce? Abbiamo bisogno di soldi e se il nostro capo dice che dobbiamo uccidere delle persone, allora facciamolo. Non mi interessa chi sono, devono per forza aver fatto qualcosa che lo ha fatto irritare, quindi gli stiamo solamente dando ciò che si meritano."

Non gli risposi e volsi il mio sguardo all'esterno, cercando di riprendermi e di superare la cosa.

Ci fermammo finalmente davanti ad una casa di media taglia, aveva un piccolo giardino sul fronte, decorato con gipsofile e garofani del poeta. Questi ultimi davano un bel colore all'erba, sembravano quasi sembravano vivi. Non avevo notato di essermi fissato sul giardino fino a quando non sentii la mia cintura essere slacciata.

"Tu vieni piccolo?" si avvicinò subito, non appena mi girai. Mi diede un bacio veloce e sorrise, le sue guance piene si alzarono e i suoi occhi si trasformarono in due piccole mezzelune.

"Oh e un'altra cosa mi disse, posando la sua mano sulla mia guancia. "Potrebbero essere pericolosi, perciò qualunque cosa accada lì dentro, voglio che tu sappia che ti amo, okay?"

Lo guardai con tanto amore e mi avvicinai per un altro bacio, che ricevetti. Ci prendemmo un paio di secondi prima di uscire dalla macchina. Dissi le mie ultime parole prima di entrare nella casa.

"Ti amo anche io, Jimin."


"Quindi la donna che dovevi uccidere, si è difesa con un coltello e ti ha ferito in faccia?" chiese Yoongi quando Jungkook smise di parlare.

"Sì, dopodiché Jimin la uccise.." Jungkook aveva ancora un po' di rimorso negli occhi, cercava di farlo sparire perchè non voleva apparire debole. "Inizialmente non trovammo il resto della famiglia, ma non ricordo cosa successe dopo, ho come la memoria bloccata."

My Seductive Cellmate | Taekook [ ITALIAN TRANSLATION ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora