La trappola di Hevril

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Anche con il dolore dovermi convincermi che era troppo complicato ciò che mi ostinavo a voler costruire con Mark, il percorso con Riky continuava.
<<Buongiorno amore di mamma>>
<<Buongiorno mamma>> le dissi stampandogli un bacio, aggiunsi
poi <<Mamma questa sera non ceno  a casa, vado a una festa>>
<<Va bene ricordati di non bere>> mi disse
<<Tranquilla Mamma>> gli sorrisi e corsi in mansarda a prepararmi.
Indossai jeans, camicia e sniker con capelli sciolti.
Aspettai il solito pullman e mi diressi verso lo studio, al mio arrivo Riky esclamò
<<Buongiorno amore>> sorridendomi
<<Buongiorno a te >> ci baciammo.
Consumammo  il solito caffè e la giornata ebbe inizio.
Fu abbastanza stancante per i tanti impegni, ma infondo era il nostro lavoro.
Al termine di quella giornata Riky mi chiese <<Allora confermato per questa sera?>>
<<si, vado alla festa. Tu sei sicuro di non voler venire?>> Dissi.
<<Vai tranquilla amore, io andrò dal mio amico per una partita alla Playstation >> mi baciò
Ci mettemmo in macchina e mi accompagnò a casa.

Ore 19:20
Suonò il telefono mentre ero occupata nel ripassare la matita per gli occhi.
<<Ci vuole tempo?>> Chiese ironicamente Amèlie
<<Giuro sto uscendo>> dissi cecandomi letteralmente un occhio con la punta della matita.
Il viaggio in macchina durò circa mezz'ora, ad ogni chilometro Jenny mo chiedeva cosa mi aspettavo da quella serata, sembrava misterioso.
<<Jenny cosa dovrei aspettarmi?>> Chiesi
<<Non so, di divertirti o che magari qualche tuo sogno questa sera si realizzi>> rispose  vagamente
Arrivammo a destinazione, c'erano due sale piene di persone che ballavano,   le danze cominciarono con alcuni lenti che io mi persi perché appena arrivammo mi portarono in una stanza al piano superiore.
<<Uscirai di qui solo dopo che io ti avrò liberata>> disse Amèlie con tono sicuro.
Ero quasi all'ultimo gradino di quella scala lunga quando mi trovai Mark e Stefan davanti che discutevano.
Mark mi porse la sua mano e cominciammo a danzare..
<<Mark cosa ci fai qui?>>
<<Avevo voglia di vederti.>>
Dopo alcuni balli Mark si allontanò per rispondere ad una chiamata urgente, si avvicinò Hevril..
<<Hey ciao, come stai?>> Chiese
<<Bene>>
<<So che non siamo molto amiche, anzi non lo siamo per niente ma potremmo diventarlo questa sera se tu lo vorrai..>> disse con tono più tranquillo possibile e porgendomi un bicchiere di vodka
<<Brindiamo a questa nuova amicizia>>  rise
Da ingenua lo bevvi tutto d'un fiato non essendo abituata a bere alcolici,
non  capì niente, cominciò a girarmi la testa e caddi a terra.
Riuscì a malapena a vedere alcuni volti intorno a me che continuavano a ballare e poi il buio totale.
Non so quanto tempo sia passato, mi risvegliai in una stanza illuminata solo da una piccola torcia, legata ad una sedia e con la bocca bloccata dallo scotch.
Quando riapri lentamente gli occhi vidi Hevril seduta sulla sedia difronte che se la rideva.
<<Cos' è sei indifesa senza il tuo Mark?>>
Cercavo di dire qualcosa ma non ci riuscivo, era davvero tutto un incubo.

Io ti salveròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora