La casa stregata

48 2 0
                                    

Quella mattina approfittammo che Amèlie non sarebbe andata in agenzia e quindi andammo in spiaggia.
Scegliemmo un posto tranquillo, dove non era isolato ma non c'era nemmeno tanta gente, aprimmo l'ombrellone e dopo circa dieci minuti qualcuno cominciò a schizzare l'acqua non sapevamo chi fosse ma quel gioco non ci piaceva.
Ci andammo infastidite dai lettini e ci accorgemmo che erano Stefan e il suo migliore amico, Babu,  iniziai a gridargli che doveva smetterla ma non lo fece finquando per rincorrerlo inciampai su una pantofola e lui rise, restò tutta la giornata con noi.
Babu:"Ragazze stavo pensando se questa sera andassimo alla casa stregata?"
Stefan:"Ottima idea amico, così ci facciamo due risate con Alison che scapperà di sicuro per la paura" risero
Alison:"Si certo, me la pagherai brutto bastardo."
Erano circa le ventidue quando suonò il campanello, era Stefan, era bellissimo aveva un jeans attillato e una camicia che lasciava intravedere il suo corpo muscoloso.
Decidemmo di fare il pari e il dispari per entrare per primo  e ovviamente a chi poteva  toccare? alla sbadata del gruppo, a me.
La casa era immersa in un bosco, era una specie di Castello dove c'era un lungo corridoio scuro e poche luce accese per permettere di vedere quei teschi dietro a quei vetri.
Entrai dando la mano a Stefan e la stringevo sempre di più quando sentivo quel brivido di paura addosso.
Improvvisamente Stefan gridò, scappai fuori a gambe elevate e con un cuore a mille, esso mi venne accanto per ridere inizialmente e poi per consolarmi dicendo che lui era lì.
I ragazzi ci accompagnarono in stanza Stefan restò a baciarmi per ben dieci minuti senza sosta.
Quando Babu e Stefan andarono via mi voltai verso il letti e vidi Amèlie in condizioni in cui non l'avevo mai vista, triste, preoccupata e corsi a consolarla.
Amèlie:"So che non mi hai mai visto in queste condizioni è difficile stare qui a realizzare il mio sogno mentre Jenny  è a quell'altra parte del mondo,  so che qui sto realizzando ciò che ho sempre sognato ma è difficile stargli lontano".
Finì di dire quella frasi e suonò il suo telefono, era Jenny, alle prime chiamate non rispose lo fece per dare modo alla voce di schiarirsi solo dopo la ventesima chiamata rispose ed era bello vederla sorridere dopo circa un ora di pianto.

Io ti salveròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora