In quel breve periodo che avevano trascorso a stretto contatto, si era venuta a creare una certa quotidianità, fatta di ore passate a cucinare, pomeriggi in cui suonavano e cantavano insieme, oppure Ermal cercava quasi inutilmente di fare entrare qualche parola di inglese nella testa dura di Fabrizio, il quale era fin troppo determinato a imparare quella lingua straniera, ma non riusciva nemmeno a memorizzare le regole basilari della grammatica. Il suo giovane insegnante, lo prendeva in giro bonariamente per qualsiasi cosa facesse, e lui si limitava a scuotere la testa afflitto, ma comunque sogghignando per le pessime battute che faceva.
Nonostante la loro iniziale mancanza di comunicazione e l'apparente antipatia di Fabrizio che il riccio aveva percepito, si era dovuto ricredere velocemente: il romano era la persona più pacata e alla mano che avesse mai conosciuto. Era stato facile, infatti, per Ermal aprire il suo cuore a quel ragazzo che dall'esterno sembrava così tenebroso, ma non era ancora riuscito ad ottenere la sua completa fiducia: il più grande si ostinava ancora al completo silenzio riguardo la sua storia, e non dava alcun segno di cedimento, neanche all'insistenza dell'albanese, che voleva scoprire quante più cose possibili del suo compagno di cella, perché senza nemmeno rendersene conto si stava inesorabilmente innamorando di lui, e non c'era niente che potesse fare per fermare la corsa dei suoi sentimenti.
Iniziò a realizzare cosa stesse succedendo quando ormai era troppo tardi. Spesso la mattina, dopo che il moro aveva fatto capolino nei suoi sogni per tutta la notte, si svegliava con un'ingombrante erezione fra le gambe, che lo faceva scappare in bagno ancora prima che Fabrizio si svegliasse per evitare di incappare in situazioni imbarazzanti. Gli sembrava di essere tornato un adolescente con gli ormoni impazziti e non ne era particolarmente entusiasta.
La svolta maggiore però avvenne in un pomeriggio di metà febbraio, dopo più di due mesi dal suo trasferimento, quando le temperature rigide che avevano accompagnato tutto l'inverno stavano scemando, preparandosi ad accogliere marzo e la sua primavera tiepida.
Erano nel laboratorio musicale che, se non fosse stato per la loro presenza, sarebbe stato deserto. Ermal era seduto alla tastiera, e stava suonacchiando una melodia a caso, giusto per tenere in movimento le dita, mentre Fabrizio accarezzava con delicatezza le corde della chitarra acustica che aveva in braccio. Ad un certo punto, un movimento brusco del romano che iniziava a suonare più violentemente, attirò tutta l'attenzione del riccio su di lui.
La mano destra del moro, che ora teneva saldamente un plettro, scorreva con rapidità su e giù sulle corde, mentre la destra cambiava con altrettanta velocità gli accordi. Dopo qualche attimo, con grande sorpresa di Ermal, il musicista iniziò a cantare a squarciagola una canzone a lui sconosciuta.
"Se mi schiero da una parte, io sono schierato solo da una parte
io mi schiero solo da una parte,
io sono schierato da una sola parte
Perennemente in bilico, indecisi di natura,
sembra un passo la paura di sbagliare direzione
Questa è la dichiarazione di quel tale che ha fallito
ma vivendo proprio come lui voleva"Il riccio lo ascoltava incantato, e quasi non si accorse quando suonò le ultime note di quella canzone, da tanto che gli erano rimaste impresse quelle parole nella mente.
"L'ho scritta io, nel caso te lo stessi chiedendo" borbottò Fabrizio, leggermente infastidito dal silenzio che si era venuto a creare fra di loro.
Ermal si risvegliò dall'apparente stato di trance in cui era caduto sgranando gli occhi a quell'affermazione dell'altro ragazzo.
"Davvero?" Gli domandò, per poi osare un'altra domanda, alludendo chiaramente a qualcosa che con la politica aveva poco a che fare "e sei davvero schierato da una sola parte?"

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CellMates | MetaMoro
Hayran KurguErmal, dopo essere stato arrestato per furto a vent'anni, viene trasferito a causa del sovraffollamento dal carcere di Bari a una nuova struttura aperta da poco a Roma, dove conoscerà il suo nuovo compagno di cella, Fabrizio. • Attenzione! Questa st...