Partenze

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Siamo in aereoporto, e io sono accanto a Ele. Saul ha il cappuccio, e sta a una certa distanza per non destare sospetti. Quanto mi manca. Non mi sembra vero che sto per partire, lasciare tutto, a causa di quella zoccola di Ludovica. Lei ha rovinato la mia vita finora, ma non le permetterò di continuare a farlo. Certo, scappare dai problemi non è da me, ma questa volta è strettamente necessario, e non posso fare altrimenti. Lo faccio per me, per Saul, per mia madre. Merita di vivere tranquilla, e non voglio che perda anche me. Sono l'unica che le è rimasta. Papà dopo la morte di Giacomo, ha iniziato a bere e a drogarsi, e alla fine lui e mamma hanno divorziato. Ci sono stata male lo ammetto, era e resterà sempre mio padre, l'uomo che mi ha cresciuta. Scaccio via questi brutti ricordi e ritorno al presente.
"Sei pronta?" mi chiede Ele poggiando la mano sulla valigia.
"La verità? No, ho paura di tutto ciò che mi aspetta. Se Lucrezia ci scopre?" ammetto mettendo le mani fra i capelli.
"Ehi stai calma, fidati di Saul. Lei non lo saprà mai!" esclama rassicurandomi.
"Fai la brava, ti raggiungerò a breve, scrivimi quando arrivate a Berlino" mi intima Ele stringendomi forte. Sentiamo il nostro aereo e ci dirigiamo verso l'uscita. Mi siedo accanto alla finestra. Noto poi Saul venire verso di me. Sono confusa: mamma o Saul? Noto mia madre sedersi accanto a una signora, che sembra conoscere, dato che si sono abbracciate.
"Mamma, rimani lì?" le domando sporgendomi dal sedile.
"Si Bea rimango con Giovanna... stai lì tu" esclama ritornando a parlare con la sua amica. Saul si siede accanto a me.
"Sei nervosa, princess?" mi domanda.
"Da cosa l'hai capito?" esclamo guardandomi attorno.
"Stai soltanto stringendo i braccioli con le unghie" esclama ridacchiando.
Gli dò le spalle fintamente offesa, ma lui mi gira il capo e mi dà un bacio sulla guancia.
"Si ho paura è il mio secondo volo!" ammetto.
"Ci sono qui io, andrà bene!" esclama stringendomi la mano.Chiudo gli occhi cercando di non pensare.

"Vuoi dormire?"mi domanda accennando alla sua spalla. Annuisco e poggiando la testa, chiudo piano gli occhi.
"Saul..." bisbiglio.
"Dimmi amore" risponde guardandomi.
"Se Ludovica ci scoprisse, se qualcuno le dicesse, io ho paura. Non voglio perderti" esclamai allarmata alzando la testa.
"Amore, non mi perderai, non di nuovo. Non ci scoprirà tranquilla. Ora dai dormi, che il viaggio è lungo!" esclama accarezzandomi la guancia. Mi rimetto nella posizione di prima e dormo.
"Amore, siamo arrivati dai sveglia" sento scuotermi.
"Mhh...mhh.. altri dieci minuti mamma" mugolo girandomi dall'altra parte.
"Dobbiamo scendere Bea!" esclama Saul. Apro gli occhi, facendo uno sbadiglio enorme.
"Ma buongiorno eh, sono Saul non mamma!" esclama ridendo Saul.
Ancora intontita faccio ciao con la mano.
"Ti ho davvero chiamato mamma?" esclamo incredula.
"Ahahah amore mi fai morire!" esclama dandomi un bacio fra i capelli.
"Ma è notte?" domando ancora a Saul.
"Si sono le 10" esclama guardando l'orologio.
Cazzo quanto ho dormito! Usciamo e prendiamo le valigie, ma ovviamente la mia non si trova.
Poi noto una valigia rossa apparire sul nastro e mi fiondo a prenderla.
Peccato che non sia la mia. Leggo il nome sulla targhettina: LUDOVICA!
continue...

~Saultrice~You are my breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora