°●{4}●°

19 3 2
                                    

                                                                      °*•○Black Baccaria○•*°
                                                                                        |YG|

–" Cosa mi sai dire di più!? C'è dell'altro!? Cosa ti hanno detto i miei genitori!?" dico infuriato.

-"Yoongi, tranquillo! No c'è bisogno di scaldare i toni. Calmati e parliamone con calma."

-"Non posso stare calmo! Avrò anche delle buone ragioni per incazzarmi!" urlo "Perché ci hai mentito per tutto questo tempo!? Perché ci hai tenuto all'oscuro!?"

-" Yoongi, ora calmati!" dice Taehyung mettendosi tra me e la signora, spintonandomi leggermente.

-" Come fai a rimanere così calmo, quando tutto quello di cui fino ad ora eri convinto, potrebbe sgretolarsi sotto i tuoi occhi con una manciata di parole?!"

-"Ora basta! La tua inutile scenata finisce qui! Se ti degni di rimanere più calmo, forse potremmo parlarne chiaramente. Sarò disposta a chiarire tutti i tuoi dubbi." Dice lei alzando un po' la voce. Poi, rivolgendosi ad entrambi dice

-"Vi ho consegnato solo ora questa scatola, perché mi è stato richiesto direttamente dalle vostre madri."

Cerco di trattenere la calma e con essa il respiro, solo per cercare di capire cosa stia dicendo. Non mi sarei mai immaginato di finire in questa situazione, agitandomi e rispondendo male verso una persona così cara.

Dopo aver rilasciato un lungo sospiro, l'anziana signora punta gli occhi sui miei, come per dirmi qualcosa inesprimibile con le sole parole.

Le sue pupille nero pece, esprimono un senso di vuoto, tristezza e malinconia.

Le sue palpebre si chiudono rapidamente per cercare di trattenere le lacrime.

Continuando a fissarmi, mi si avvicina, prende e stringe forte le mie mani. E' così, in questa posizione, che inizia a raccontare.

-"Conoscevo tua madre, la prima volta che la vidi era solo una bambina; aveva dei capelli neri, raccolti in codine e un sorriso brillante, era solare, raggiante, ma piangeva per qualunque cosa.

L'ho vista crescere, i suoi genitori la lasciavano a me per poi andare a lavoro. La portavo con me in orfanotrofio, per farla giocare con gli altri bambini.

Quando si fece più grande iniziai a vederla meno spesso per via degli studi, ma riusciva a trovare del tempo per venirmi a trovare.

Solo quando divenne adulta mi salutò un'ultima volta e mi disse di avere una nuova famiglia e una nuova casa in cui vivere, in un altro quartiere.

Poi, un giorno arrivasti tu, mi ricordasti tua madre.

Non ci feci molto caso, pensai fosse una coincidenza o che stessi impazzendo dalla voglia di rivederla.

Mi convinsi della mia affermazione, solo quando l'indomani mattina, mi arrivò una chiamata dall'ospedale. Un'infermiera mi chiese se fossi il tutore di una certa 'Kim MinJee'.

Inizialmente non capii, ero confusa, non avrei mai pensato che quella MinJee fosse la bambina d'un tempo. Quando andai in ospedale, sperai mi stessi sbagliando ma non fu così.

La vidi lì, distesa su quel lettino, mentre osservava il vuoto senza alcuna espressione in viso. Viso ricoperto di cicatrici e croste.

Non riuscii a mantenere lo sguardo, mi voltai e una lacrima mi scese sulla guancia, ma la asciugai velocemente, dovevo entrare e accogliere con un sorriso la mia bambina, dovevo essere forte.

Mi avvicinai e le strinsi la mano, senza farle del male; lei mi guardò e mi sorrise, piena di dolore e stanchezza.

Incominciò a parlare e a spiegarmi la situazione, mi disse di aver sposato un uomo, un uomo che non la meritava, freddo e apatico.

La vita da sposata non era facile, tuo padre non le dava le dovute attenzioni, che lei avrebbe tanto voluto avere.

Era stanca, fino a quando non scoprì la creatura che aveva in corpo. Tu, con la tua nascita, riaccendesti la luce nella sua vita. Ti amava più di se stessa... Ma arrivò quel giorno..." la signora abbassa la testa e incomincia a tremare, sento la sua presa sulle mie mani stringersi e il suo cuore palpitare ad una velocità preoccupante.

Io sono fermo, non riesco a muovermi, non ho le forze. Il mio corpo è immobile, come congelato.

Non riesco a sentire nulla, tutte queste informazioni mi martellano nel cervello, provocandomi un forte mal di testa.

Non vorrei sapere più nient'altro ma la mia curiosità mi spinge a continuare ad ascoltare.

Dopo essersi ripresa la signora continua

-"Mi raccontò che in quel periodo si sentiva poco bene, quindi era in camera, ma quando sentì quel cattivo odore di bruciato corse subito per le scale a controllare.

Ti trovò disteso a terra, addormentato vicino alla cucina invasa dalle fiamme.

Ci volle del tempo per riuscirti a prendere, ma tra il fuoco e il fumo che le provocava una forte tosse, riuscì a salvarti e a portarti all'esterno.

Arrivarono i pompieri, ti presero e ti portarono via dalle sue braccia. Si risvegliò in ospedale e chiese subito di te, era agitata, ma si calmò facilmente quando sentì il mio nome e quello dell'orfanotrofio.

Dopo ciò tutto precipitò, mi disse che i dottori le davano pochi giorni di vita e che non sarebbe riuscita a rivedere il suo bambino, fu così che mi diede la lettera e la collana che adesso hai ricevuto.

Nelle lacrime e nei singhiozzi si confidò con me e ripose la tua vita e crescita nelle mie mani, così che un giorno, ascoltando le mie parole, avresti potuto ricordarti di lei.

Quando parlava piangeva, le lacrime lasciavano profondi solchi nel suo viso, le occhiaie erano di un violaceo scuro e la sua pelle era molto pallida; ma la sua bocca formava ancora un sorriso.

Le sue ultime parole erano tutte rivolte a te, buttò fuori il suo amore e senza forze chiuse gli occhi..."

-"Basta..." incomincio a dire sottovoce, balbetto, non riesco a parlare, soffoco nelle mie lacrime, la mia testa non è mai stata così bassa.

- "Ba-B-Basta..." indietreggio respingendo le mani della signora, tutti i miei pensieri sono confusi e mi rimbombano nella testa, non riesco a pensare lucidamente,  voglio solo scappare e rifugiarmi in me stesso, voglio stare solo, non voglio sentire altro.

Senza accorgermene mi giro e incomincio a correre. Sul viso sento il vento e le lacrime cadere, non capisco cosa accade intorno a me, ma sento una voce chiamarmi.

E' Tae, mi grida di fermarmi e di aspettarlo, ma io lo ignoro e continuo a correre.


✧・゚: *✧・゚:* *:・゚✧*:・゚✧

Confesso che nella stesura di questo capitolo io e ilbiscottokookie abbiamo pianto... Ma non troppo giuro!

Aspettiamo commenti per tirarci su di morale

Graz bye bye~~

°The flowering of a dream°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora