°●{14}●°

10 0 0
                                    

°*•○Helianthus Annuus○•*°
  |TH|

-"Come può ancora esserci così tanta polvere!?"

-"Non puoi lamentarti sempre Yoongi! Anzi, per quanto l'abbiamo pagata non è nelle più pessime condizioni"

-"C'è comunque di meglio..." borbotta sottovoce.

Sospiro esasperato scuotendo la testa. Ok, non è l'appartamento più bello che abbia mai visto, ma neanche il peggiore! Alla fine ci basta un posto i cui dormire e un bagno.

Questo è il secondo giorno in cui puliamo e riordiniamo. Ci siamo divisi i compiti per andare più velocemente, ma non voglio ancora lasciare Yoongi solo, dopo quello che è successo poco tempo fa, quindi a volte lo vado a controllare o gli lancio una battutina.

Voglio stargli vicino in questi giorni. Ha bisogno del mio supporto.

Dopo aver spostato l'ennesimo scatolone ed aver ripulito l'angolino pieno di polvere, mi rivolgo all'altro nella stanza vicina.

-"Facciamo una pausa? Dovremmo andare a lavarci, fra poco dobbiamo andare"

-"Vai da solo, preferisco rimanere qui a spolverare piuttosto che rivedere la sua faccia" sputa acido.

-"Vuoi continuare a fare così? Sai che non ha nessuna colpa" mi avvicino a lui e cerco di farlo ragionare.

-"Certo che sì! Avrebbe potuto dirmelo molto prima!" alza la voce.

-"Non ricominciamo di nuovo" lo guardo serio negli occhi, mettendogli una mano sulla spalla.

Lui rimane fermo a fissarmi, poi sposta lo sguardo e, liberandosi dalla mia presa, si gira e va verso il bagno con un

-"Ah, va bene..."

Può essere acido e scontroso, ma so quanto ci tiene. Mi scappa un sorriso.

Vado in camera e mi vesto con le prime cose che vedo. Quando entrambi siamo pronti ad uscire, prendiamo le chiavi e chiudiamo la porta dell'appartamento alle nostre spalle.

Silenziosamente camminiamo verso la fermata dell'autobus.

Camminando per le affollate vie di questa città, le nostre due figure si mischiano insieme alle altre migliaia di persone che vivono la loro vita quotidiana. In questa grande confusione di visi e corpi siamo tutti sconosciuti. Siamo solo un grande gruppo formato di tante copie in movimento, dove nessuno ha la sua vera identità.

Le nostre tristezze e sofferenze non saranno mai gravi quanto il prossimo che ci sta accanto. I nostri tagli e ferite non saranno mai così profondi quanto l'altro che abbiamo davanti. Perchè tutti soffriamo. Qualsiasi sia la nostra età, il nostro sesso, il nostro livello nella scala sociale. Tutti soffriamo.

Arriviamo alla fermata e ci sediamo sulla panchina.

Dal nervoso, non riesco a tener ferma la mia gamba. Per scacciare i pensieri, inizio a girare i pollici.

-"Qualcosa non va?" mi chiede Yoongi.

-"Eh? No no, tutto a posto" dico con un sorriso.

-"Sicuro? Sembri teso..."

-"Sto bene, non ti preoccupare" cerco di rassicurarlo.

L'autobus arriva e siamo gli unici a salirci sopra. Scegliamo i sedili in fondo.

Sedendomi dal lato del finestrino, appoggio la testa al vetro e guardo il paesaggio scorrere alle mie spalle. Le auto che sfrecciano, gli uomini in giacca e cravatta che corrono al lavoro, i ragazzini e gli anziani che passeggiano. Tutto procede come al solito.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

°The flowering of a dream°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora