Mi sveglio e al mio fianco il letto è vuoto. E quel vuoto quasi mi risucchia quando mi rendo conto che quello sarebbe stato l'ultimo giorno di Filippo a Milano. Già, stasera partirà per Roma e mi lascerà di nuovo sola. Non credo di riuscire a resistere tutto quel tempo senza di lui.
In quei venti giorni in cui siamo stati insieme sono stata io a rassicurare lui, a dirgli che doveva farlo e che noi saremmo stati bene. Odiavo sentirmi debole sotto il suo sguardo quindi indossavo la mia corazza più forte e mi nascondevo, nascondevo la paura.
Il mio telefono inizia a squillare ed interrompe tutti i miei pensieri.
"Ma ce la fai a svegliarti ad un'ora decente?"
"Fil ma sono le nove. Poi detto da te..."
"Ti sto venendo a prendere, scema preparati e scendi."
"Sei sempre stronzo di prima mattina." ed attacco il telefono mentre lui ride.
***
"Filo, sto morendo di fame. Portami a mangiare, ora."
"Eli smettila, ma possibile che mangi di continuo?Sto preparando la valigia e poi ti porto"
"Tu devi smetterla, sennò ti rubo la macchina e vado da sola"
Lui si gira e con lo sguardo quasi mi uccide.
"Elisabetta, dammi le chiavi."
Corro fuori da camera sua per raggiungere i giardino dove è parcheggiata l'auto ma lui si fionda su di prima che io riesca ad aprire la portiera.
"Non devi sfidarmi, Eli."
"Sennò che fai?"
Con quegli occhi ghiaccio mi fulmina, mi prende dalle gambe così da portare la mia pancia sulla sua spalla.
"Filippo fammi scendere." Ma lui non mi risponde e continua a ridere mentre rientra in casa ed inizia a salire le scale che portano in camera sua. La sorella e la mamma ci guardano e ridono anche loro.
"Filippo Maria Fanti io ti ammazzo."
"No tu invece stai zitta."
Entriamo in camera sua e mi butta sul letto salendo su di me. Il suo corpo sul mio non può che farmi sciogliere. I suoi occhi ghiaccio stavano bruciando. Il mio cuore invece continua a battere forte.
"Non farò niente con te finché non andremo fuori a mangiare , stupido Filippo."
"Ah si?"
"Si.." Le su mani si posano sui miei fianchi facendo alzare leggermente il mio vestito.
"Ti ho detto che non devi sfidarmi.." Non ho neanche il tempo di rispondere che mi ritrovo di nuovo sulla sua spalla e questa volta mi porta in bagno e mi butta in doccia ed apre subito il getto d'acqua.
"Filippoooo"
"Dimmi..." Mi dice mentre sta per togliersi la maglietta. Ma poi si blocca.
Il suo sguardo è fisso sul mio vestito, il mio vestito bianco che ormai è completamente bagnato lasciando in bella vista l'intimo che indosso.
"Sei un pervertito Fil."
"Si lo so."
Le sue dita si poggiano sulle mie labbra ed i miei occhi si chiudono sotto il suo sguardo. Sposta i miei capelli dietro le spalle ed inizia a darmi dei piccoli baci sul collo.
Il suo profumo si fa sempre più forte.
Le sue mani cominciano a scendere e con uno scatto mi solleva e senza pensarci arrotolo le mie gambe attorno al suo ventre.
I baci si facevano sempre più passionali, tanto che ormai riuscivo a sentire perfettamente la presenza che premeva contro i suoi jeans neri, sempre così stretti.
In un attimo le sue dita tentavano di entrare, cercando di spostare le mie mutandine ed una miriade di brividi percorrono tutto il mio corpo.
Un sorrisetto appare sul suo volto appena sente i miei gemiti.
Sa benissimo di essere fin troppo bravo in questo.
Ma a quel punto sono io a prendere il comando. Scendo, e sotto il forte getto d'acqua della doccia, mi inginocchio e sbottono il suo pantalone e lasciandolo completamente nudo davanti ai miei occhi.
Il suo fisico è qualcosa di spettacolare.
Prendo la sua lunghezza tra le mie mani prima di ricoprirla da baci per poi portarla interamente nella mia bocca.
"Eli, così non resisto."
Alzo la testa per guardare i suoi occhi pieni di desiderio, ma lui mi prende di nuovo in braccio. Chiude il getto d'acqua della doccia e mi sbatte sul suo letto. Mi spoglia completamente dei miei vestiti zuppi e poi entra dentro di me.
Così facciamo l'amore per la seconda volta, sempre sul suo letto su cui ormai c'è un mix tra il mio ed il suo profumo.
Il suo braccio attorno alle mie spalle, il suo profumo, i suoi occhi dentro i miei, il suo respiro che piano piano inizia a calmarsi mentre prende fiato, come farò senza tutto questo?
"Ora possiamo andare"
Mi guarda e ride come un cretino."Sei un pervertito."
"Si con te si."
"Filippo, ti avverto, vedi di tenertelo nei pantaloni a Roma. Altrimenti ti castro."
"Siii. Lo sai che non ti tradirò. Andiamo, ti porto al Mc."
***
"Mi mancherai Eli. Verrai a trovarmi davvero?" Mi dice mentre guida e poggia una sua mano sulla mia gamba.
"Se non mi farai incazzare, verrò. Te lo prometto."
Nel cofano della sua auto c'erano già le valigie, tra qualche minuto arriveremo a casa mia, e lui partirà per Roma.
Scendiamo dall'auto e ci abbracciamo per non so quanto tempo, tra un bacio ed un altro.
"Filo.."
"Dimmi.."
"Dirai a qualcuno di noi?"
"A dirla tutta, qualcuno lo sa già"
"Cosa?"
"Si, Einar e Biondo sanno già di te. Infatti non hanno fatto altro che mandarmi messaggi idioti in questi giorni. Ah e poi dopo la scenata che hai fatto a Roma anche Nicole."
La cosa mi sorprende davvero tanto. A Filippo non piace raccontare di se. I suoi amici, tutti tranne Lorenzo, avevano scoperto di noi solo perché ci avevano visti insieme. Lo stesso i nostri genitori ed ogni volta qualcuno provava a fargli delle domande lui li zittiva.
"Eli ora devo andare.."
"Mi mancherai Filo.."
"Guardami in Tv. E vieni a Roma ogni tanto."
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Per sempre. || IRAMA
FanfictionElisabetta era solo una ragazza che voleva divertirsi in vacanza con le amiche. Filippo era solo un ragazzo che voleva sfondare con la sua musica. Elisabetta e Filippo erano un casino insieme.