XV.

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"Eli, sei sveglia?" La voce di Lorenzo mi sveglia con un tocco leggero.

"Ehi, si vieni. entra."

"Come stai? Come ti senti oggi? Tua madre mi ha detto che sei stata molto debole in questi giorni."

"Si Lori, vorrei uscire da qui. Voglio stare bene. Ma sono così stanca che a volte non riesco a star sveglia neanche per un'ora." Lui mi guarda per poi abbracciarmi, ma io continuo

"Lori, secondo te come sta lui?"

"Eli, ti ho detto mille volte che devi pensare a te. Lui starà bene. Dai ora non ci pensare e giochiamo. Ho portato delle carte."

Lorenzo in poco tempo si è dimostrato un grande amico. All'inizio pensavo lo facesse solo per Filippo, ma poi ho capito che ci tiene davvero a me. Mi riempie di attenzioni e cerca sempre di farmi ridere. Ma capisce anche quando sono stanca e così mi lascia dormire restando al mio fianco.

Passiamo insieme un'oretta, ma poi i miei occhi ricominciano a chiudersi così mi addormento.

Quando mi sveglio Lorenzo non c'è più ma al suo posto c'è mia madre.

"Tesoro, buongiorno."

"Buongiorno mamma."

"Come ti senti?"

Al suono dell'ennesima volta che mi viene chiesta la stessa cosa scoppio.

"La dovete smettere di chiedermi sempre come sto. Se stessi bene sarei fuori di qui. E invece no. Mamma sono stanca. Mi manca la mia vita, mi mancano tutte le mie cose, mi manca camera mia e mi manca Filippo. Ecco come sto. Ora lasciami in pace."

"Va bene tesoro, non ti agitare. Presto tutto passerà e tu riavrai tutto. Te lo prometto."

"Mamma, dov'è Lorenzo?"

"è andato a prendersi un caffè, tornerà tra poco. A proposito di lui, quando torna dobbiamo dirti una cosa.."

"Cosa? Mamma cosa è successo"

"Niente tesoro, niente."

"Ehi, sono qui."

"Lorenzo, cosa dovete dirmi tu e mia madre.."

"Eli, non ti devi arrabbiare me lo prometti?"

"Dipende"

"Eli, noi crediamo tu abbia bisogno di lui. Dobbiamo farglielo sapere. Hai ragione lui deve concentrarsi sul suo futuro. Ma qui c'è in mezzo la tua salute. Tu non te ne rendi conto ma la notte continui ad avere degli incubi e gridi il suo nome. Noi non possiamo lasciare che tu soffra così. Deve saperlo."

"Non ci pensate nemmeno. Io mi riprenderò preso e lui non dovrà mai sapere nulla. Ci siamo intesi?"

"No Eli, ci dispiace ma questa volta non deciderai tu. Sei sempre così stanca, sei sempre più debole ed avere quegli incubi la notte non ti aiutano. Devi ammettere che hai bisogno di lui. Lui è forte, ce la farà comunque. Non credi che così come sta è peggio? Lo vedi che i suoi occhi sono spenti? Hai visto che ha chiesto, implicitamente anche a sua madre sabato, di te? Hai sentito anche tu quello che ha detto ad Emma di te.. "

"Vi prego, lasciatemi stare ed uscite da questa cavolo di stanza."

IRAMA

Sono qui seduto in giardino a scrivere. è l'unica cosa che riesce a calmarmi ma ultimamente mi viene difficile anche quello. Almeno sabato sono riuscito a vedere mia madre. Che donna meravigliosa che è.

Ma come ha fatto Elisabetta scomparire nel nulla? Possibile che nessuno sappia cosa è successo?

E mentre penso a lei la penna scivola sul foglio, passando su carta tutto quello che penso.

Passerai da un 'per sempre' ad un 'mai più'

ma è dal dolore che si cresce un po'

So che un 'ti amo' è da sfigati

Scusa ma non lo dirò gratis

Cosa sei per me

Cosa sei per me

...

Sono giù che grido come un pazzo, dove sei?

Solo tu mi fai impazzire che ti ammazzerei

Ora voglio solo te.

Dove cazzo sei, Eli?
Avevo iniziato a scrivere questa canzone mesi fa, quando Eli aveva deciso di non rispondermi più dopo essere venuta a Roma. Con tutto quello che stava succedendo non mi andava più di scriverla, non volevo dedicare più una canzone ad una ragazza che mi aveva abbandonato nel momento del bisogno. E per giunta senza motivo.

Ti odio, Elisabetta Marconi.

"Bro?"

La voce di Biondo mi distrae. Quanto sono felice che sia arrivato nella nostra squadra. Avevo proprio bisogno di un amico, lui sa ascoltarmi davvero. Non ha paura, non mi giudica per i miei cazzo di sentimenti per quella dannata ragazza.

"Bro, vieni. C'è il tuo nome alla Tv. Muoviti"

Entro e tutti i ragazzi sono sul divano. sorprendentemente non arriva nessun messaggio riguardante un'esibizione, ma sul televisore c'è scritto che in videobox c'è una sorpresa per me.

Lascio subito il salotto ed entro di corsa in videobox, dove trovo un pacco regalo col mio nome. Apro e dentro c'è una lettera.

"Ciao Filo, sono Lori. Spero tu stia bene anche se ultimamente ti sto vedendo molto stanco. Devo dirti qualcosa, quindi per favore siediti e mantieni la calma.
Non vorrei essere io a dirti questa cosa, ho cercato di resistere, e so bene che sto per infrangere una promessa. Ma sento di doverti avvisare. Mi conosci, sai che non ti farei mai del male, dopotutto sei mio fratello."

Il mio cuore ormai è fermo, quasi non voglio girare il foglio per continuare a leggere quella dannata lettera.

"Cazzo Lori mi stai facendo preoccupare" quasi grido contro quella telecamera che tanto so che mi sta riprendendo e continuo a leggere.

"Filo, Elisabetta non sta bene. è in ospedale ormai da tre settimane e non si riprende. Filo, è per questo che non è venuta da te. Io sto provando con tutto me stesso a starle vicino ma credo che lei abbia bisogno di te. Di notte ha degli incubi e grida il tuo nome. Filo spero tu possa fare qualcosa. Non arrabbiarti con me per non avertelo detto prima. E mi raccomando non fare cazzate.

Ti voglio bene, fratello."

"NO NO NO CAZZO" grido a squarciagola uscendo da quella cazzo di stanza e davanti a me trovo tutti i ragazzi. Le gambe mi tremano, mi sento come se potessi sprofondare nel pavimento da un momento all'altro, ma non posso cedere davanti a tutti.

"Bro che succede?"

"Levatevi tutti dalle palle." urlo ed entro in camera chiudendo la porta.

Per sempre. || IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora