chapter three.

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capitolo 3:
The kiss.

Anche oggi la scuola è andata a buon fine, niente di che.

Dylan e io siamo sempre più uniti, tant'è che fuori dell'edificio mi ha chiesto se potevamo vederci nel pomeriggio al parco; Io gli risposi con un si ed insieme ci siamo incamminati in classe per proseguire la nostra giornata

In questo momento sono con Marta, sto tornando a casa e, come ormai per tradizione, lei mi accompagna.

«Ma tu che rapporto hai con Dylan?» mi chiede, dando fine al silenzio.
«Non farti film strani, siamo solo amici» esclamo, anche se un po' vorrei non fosse la verità.
« Ah ok» esclama, quasi sollevata.

Che le piaccia Dylan?

La saluto dopo poco, essendo al portico di casa mia, ed entrò in casa.

Saluto i miei genitori e ci pranzo insieme;

«Com'è andata a scuola?» mi chiede mio padre curioso, io alzo le spalle non avendo parole per commentare la giornata.

Faccio una doccia subito dopo pranzo, mi vesto in modo più carino del solito, optando per un pantalone nero con una cintura e un maglione bianco, messo all'interno di essi.

Ripasso il mascara sulle ciglia e stavolta cerco di fare qualcosa per le occhiaie, con ottimi risultati.

***

«Ehi Betty!» mi saluta Dyl.
«Che dici di andare al bar qui davanti?» chiede cordialmente io gli sorrido e rispondo:
«Si, va benissimo» .

Ci incamminiamo e prendiamo posto in un tavolo vicino all'entrata.

Il locale era per lo più vuoto.
Mi sento a mio agio con Dylan, riesco a parlargli facilmente e non mi vergogno di nulla; Sono felice di questo nostro rapporto.

Si avvicina il cameriere per prendere le nostre ordinazioni:
«Che volete ordinare?»
«Uhm, non so...quello che prendi tu, tranne se prendi il caffè!» dico diretta a Dylan, con un sorriso.
«Ok, io prendo una cheesecake al cioccolato, a te va bene?»
«Si va benissimo, grazie» sorrido.

Mangiamo con calma, tutto è ottimo.
Quando è ora di andare via, Dylan mi chiede se mi posso fermare altri cinque minuti al parco; Io annuisco e ci dirigiamo insieme verso esso.

«Ma io ti interesso, cioè ti piaccio?» mi chiede, io arrossisco immediatamente.
«Non lo so, ti conosco da poco, saranno circa due settimane, quindi non sono molto sicura, so solo che con te sto molto bene»

Mi fermo un attimo e abbasso gli occhi dalla vergogna per quello che è appena uscito dalla mia bocca; Mi sento a disagio e stupida.

«Ma tanto anche se fosse, io a te non piaccio» continuo con una voce soffocata dalla delusione.

«Sono felice che tu stia bene quando sei con me e comunque, non è vero che non mi piaci» mi sussurra all'orecchio.

Non so cosa dire, mi limito a esprimermi con parole di non più tre sillabe. Per poi finire il discorso con una scusa.

«Comunque io ora dovrei andare o i miei mi uccidono, ciao!» dico imbarazzata.

Io mi giro e iniziò a camminare velocemente in preda al disagio; Lui, però, mi prende dal braccio tirandomi e facendomi girare in una posizione dove posso osservare i suoi occhi verdi, e mi da un bacio per poi salutarmi.

Rimasi lì per pochi altri secondi a perdermi nei suoi occhi, la voglia di continuare quel bacio mi assale, ma penso sia meglio finirla lá.

Mi faccio accompagnare a casa, avendo una macchina si era offerto e io ho accettato, lo saluto appena arriviamo davanti casa mia con un bacio sulla guancia.

Another Bughead Story | sprousexloveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora