Il disagio di geometrico

78 11 9
                                    

Bentornati in un nuovo capitolo sul disagio!

Già parto dicendo che se trovate questo capitolo un po' strano in parte è colpa della mia ritrovata passione per scrivere al computer (qui le cose sono un po' diverse ma attualmente mi ci trovo meglio e poi amo il suono di quando premi tasti) e in più ho un sacco di cose per la testa, non so più come mettere insieme tutte quelle idee che mi ronzano per la capoccia. Prima sono partita tutta convinta di una cosa ma subito dopo ho di nuovo spostato l'ordine delle bozze, sul serio è dura passare dal avere zero idee e poi ritrovarsi con troppe cose da scrivere. Sto diventando ancora più scema per capirci.

Ok, miei scleri personali a parte direi di tornare a questa mia piccola e bella raccolta di disagio. Oggi pensavo di trattare il mistico disagio legato alle discipline geometriche, conosciute anche come disegno geometrico e basta. Beh, dove starà mai questo disagio nell'usare una stecca e due squadrette? Vi rispondo io, tranquilli. Ovviamente è OVUNQUE MA COSA PENSATE SUL SERIO SIA FACILE? MA PARLIAMONE VI PREGO. Ecco, effettivamente siamo qua per parlarne ed eventualmente spaventare i piccoli unicorni sfigati che hanno davanti a loro degli anni di geometrico :)

Bene, iniziamo dalle basi quali sono i nostri cari strumenti di lavoro. Per due anni della vostra vita avrete a che fare con due squadrette e se la vita vi sorride non scoprirete mai come si usa una stecca a T, questi strumenti malgrado tutto diventeranno i vostri compagni di avventura. Preparatevi a lunghi pomeriggi di scleri e bestemmie con la loro fedele compagnia, davvero, mettetevela via finché siete agli inizi, non dannatevi un intero anno scolastico come me.

Ora passiamo al lato un po' più pratico della faccenda, che cosa si fa in queste mistiche tre ore che a meno che non facciate architettura o desing dell'arredamento sono praticamente buttate nel cesso? Eh, tracciare linee a casaccio non è propriamente la risposta giusta. Se proprio dobbiamo essere onesti parliamo di proiezioni ortogonali, assonomentrie, teoria delle ombre e prospettive di vario tipo. A sentirle così sembrano quasi carine vero? Ma no miei cari, sono cose che o ti vengono spiegate bene o non ci capirai mai niente di niente e ti tortureranno fino alla fine del biennio.

Soluzioni a questo disagio? Avere un prof di quelli bravi potrebbe essere un po' l'unica salvezza almeno che non disponiate di un compagno illuminato, in quel caso i vostri anni scolastici sono quasi in salvo. Ovviamente fare schifo di natura come la sottoscritta è piuttosto fattibile quindi l'unica soluzione è aggregarsi al compagno illuminato e lasciarsi illuminare dalla sua genialità.

In definitiva? Nihal non approva per niente questa materia, la sua utilità è ben poca e passare un pomeriggio intero per fare una tavola è davvero uno spreco di tempo considerando che l'interrogazione settimanale non manca mai. Con i compiti di questa materia l'organizzazione è tutto e, purtroppo, a volte è davvero difficile far quadrare tutto. Insomma, vi auguro di avere prof bravi, compagni illuminati e che vi capiti davvero raramente di dover finire una tavola a casa. In questo caso la sopravvivenza è garantita senza troppe uscite di capoccia, mi dicono, io non so mica cosa significhi viversi bene geometrico.

Nulla unicorni belli, anche per questo capitolo ho detto abbastanza cose quindi mi ritiro alla ricerca di me stessa. E' dura, miei cari, scrivere troppe storie in prima persona con personaggi così diversi. Mi sta salendo la crisi d'identità, di nuovo.

Bye bye! *Annalisa approva questo elemento*

Il disagio all'artistico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora