Capitolo 8

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Mi trascinò fuori dalla mensa e ci andammo a sedere in delle panchine posizionate fuori, affianco ad un albero.
"Allora mi vuoi spiegare quello che è successo lì dentro?" Ed indicó con un cenno la scuola.
"Oh ma dai non è successo niente ho solo litigato con Molly. E che lei non capisce. Non capisce quanto sta male Jessie e non capisce anche quanto sto male io" gli risposi con sinceritá. Ero stanca delle bugie.
"E perché dovresti stare male?" Mi chiese.
"Lascia perdere. Comunque non dovresti fare il mio avvocato difensore non ti si addice"
"Non ne ho idea del perché lo faccio. E che mi piaci Sofia mi piaci tanto, non dovresti piacermi sono l'ultima persona di cui ti devi innamorare" e per la prima volta potei vedere l'assoluta sincerità nei suoi occhi.
"Non puoi comandarmi. Se non sbaglio sei tu quello che mi sta tenendo prigioniera qui fuori"
"Se non sbaglio sei tu quella che non mi ha fermato"replicó.
"Si bhe dettagli" dissi arrossendo come un pomodoro.
"Dio ti prego smettila di arrossire mi fa impazzire" il suo sguardo scende sulle mie labbra e vorrei tanto che mi baciasse,proprio qui difronte agli studenti.
"Non posso Sofia, non posso" e detto ció si alzò dalla panchina e se ne andò e non si guardó dietro.
Sospirai, mi sto mettendo dentro un grande casino me lo sento.

Decidi di sedermi un attimo sulla panchina.
"Che ci fa una bella ragazza qui tutta sola?"
Una persona totalmente sconosciuta compare nel mio campo visivo. Era un ragazzo, suppongo della mia età, era molto carino. Capelli quasi rasati neri e degli occhi verdi abbaglianti.
"Stavo solo guardando il prato. È il mio sport preferito" dissi scherzando.
"Ti posso fare compagnia mentre guardi questo magnifico prato?" Mi rispose con fare divertito.
"In realtà potresti essere un libero assassino evaso di prigione o uno stalker"
"Mi chiamo Michael, vedi adesso ci conosciamo Sofia"
"Sempre più inquietante il fatto che tu conosca il mio nome"gli risposi con tono sorpreso.
"Direi che la tua litigata con Molly non è passata inosservata e frequentiamo Inglese in insieme, non penso te ne sei mai accorta" disse malinconico.
"In questo periodo non mi accorgo quasi di niente a lezione apparte per una persona" dissi pensando che Jace stava manipolando le mie lezioni. Tra un po' avrei dovuto avere le verifiche più importo dell'anno e io pensavo solo a lui, a Molly a Jessie, alla mia "non" famiglia. Stavo letteralmente impazzendo.
"Per caso è quel ragazzo che con faccia incazzata se n'è andato poco fa?"
"Oh wow che ragazzo perspicace che ho trovato" gli risposi ridendo.
"Si non ci sono molte persone come me devo dire la verità"replicó con finta superbia.
"Ed anche modesto, ho trovato il pacchetto completo"
Scoppiammo a ridere. Mi piaceva come amico. Era davvero simpatico.
Almeno qualcosa di bello nella Giornata è capitato.

Parlammo su quella panchina per almeno un'altra oretta e mezza. Era bello chiacchierare con lui. Il tempo passava veloce.
"Forse è il caso che vada, si è fatto tardi" dissi accorgendomi dell'orario.
"Si certo è stato bello parlare con te, ci vediamo alla lezione di domani sofia"
"Certo michael a domani"detto cioè me ne andai nella mia macchina diretta a casa.
Entrai dalla porta e la prima cosa che vedi fu una Jessie che mandava gelato sul divano. Con gli stessi abiti di ieri.
"Ehi amica mia come stai?" Che domanda stupida, la mamma era in coma come doveva essere, felice?
Mi sbattei una mano sulla fronte.
"Cioè volevo dire cosa fai?" Dissi cercando di salvarmi.
"Mi arrabbio perché l'ospedale mi ha cacciato, sono finite le ore di visita. Li sono tutti cattivi, tutto il mondo è cattivo. La vita fa schifo" mi disse sull'orlo delle lacrime .
"Lo so Jess Lo so fidati" e mi fiondai ad abbracciarla. Rimanemmo così per un po' di tempo a vedere uno stupido documentario sui pesci. E nel mentre ci finivamo una vaschetta intera di gelato al cioccolato.

Non mi piaceva il gelato al cioccolato ma per lei mi sarei sacrificata, è comunque gelato.

"Allora come mai l'altra sera non sei tornata? O cercato di restare sveglia mi dispiace, sono crollata appena ho toccato il divano" le dissi dispiaciuta più che mai.
"Ehi stai tranquilla non ti avevo chiesto io di restare sveglia. Non sono tornata perché volevo stare ancora un po' con mia madre, in realtà anche adesso vorrei stare con lei. Senza offesa ovviamente" mi disse con fare dispiaciuto.
"E no mi hai offesa, da te non me l'aspettavo" le dissi ridendo.
"Oh scusami miss mi vedo con Jace ma non lo dico alla mia migliore amica" mi rispose anche lei ridendo.
"Almeno ti ho strappato un sorriso" le faccio notare.
"Bello cambiare discorso"mi rispose.
"Non è che ci vediamo e solo che lui era lì io ero qua insomma sai stiamo nella stessa scuola, cosa vuoi che facciamo. Ci dobbiamo per forza vedere"le dissi con fare innocente.
"Certo certo l'importante è crederci" ed alzó le sopracciglia.

"Parlando di ragazzi. Martedì avevo incontrato samuel era così carino,lo dovevi vedere. Quei capelli rossi lo fanno carino. Sembra archie di Riverdale vero?"Mi chiese facendo conto della serie ti che ci stavamo guardando in quel periodo.

"Si è vero sembra" le risposi omettendo il fatto di Molly che va a letto con samuel. Doveva dirglielo lei non io. Non posso sempre aggiustare i suoi casini.
Bisogna imparare a cavarsela da soli.

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