5.

6K 202 41
                                    

Alec si svegliò a causa della voce di sua madre che li chiamava fuori dalla porta della loro camera, accompagnando il tutto con un insistente bussare. In altre circostanze avrebbe trovato la cosa irritante, ma dopo la serata che aveva passato in compagnia di Magnus, sarebbe riuscito a sopportare anche la cena di Natale e tutte le domande insistenti dei parenti ficcanaso che gli chiedevano in continuazione come mai non avesse una ragazza. Più volte era stato tentato di rispondere che era gay solo per vedere che faccia avrebbe fatto la prozia Eloide, che tra tutti era quella più insistente e più vecchia, bigotta e retrograda quanto il suo caro nipotino Robert.
Sorrise, mentre apriva gli occhi - lo stesso non si poteva dire di Jace che stava già imprecando sotto voce, la testa nascosta tra il materasso e il cuscino - e ripensava, con un'euforia che cresceva sempre di più, al suo primo bacio, che era stato accompagnato da molti altri, tutti ugualmente belli, se non di più.
"Alec! Jace! Alzatevi!" ordinò Maryse, non una traccia di rabbia nella voce, solo il tono secco degli ordini, quello freddo che non ammette repliche. Alec sentì il rumore dei suoi tacchi scandire ogni passo mentre si allontanava per andare a bussare anche alla porta di Isabelle.
"Odio la domenica," bofonchiò Jace, il cuscino ad ovattare la voce.
Alec no. O almeno, non odiava quella domenica specifica.
"Odio dover andare a messa," continuò Jace, "A pregare un Dio che non crede in noi."
"Jace, adesso esageri."
"Perché non mi posso riposare? Non ha creato il settimo giorno per riposarsi? O era una cosa riservata solo ed esclusivamente a Lui?"
"Non ne ho idea. E onestamente, non mi interessa. È troppo presto per intavolare discussioni del genere!"
Allungò la mano verso il comodino per afferrare il cellulare e vedere che ora fosse. Quando illuminò il display e notò un messaggio di Magnus, un sorriso spontaneo aprì il suo viso.
"Ma a quanto pare non è troppo presto per sorridere come un idiota davanti ad uno schermo."
Alec lo ignorò e sbloccò il display. Jace non avrebbe rovinato il suo buon umore con le sue frecciatine taglienti.

> From: Magnus, 08.13
Buongiorno, zuccherino...

Ma se c'era una cosa che a Jace non piaceva era essere ignorato, così saltò fuori dal suo letto per gettarsi al fianco di Alec, spintonandolo per farsi spazio. Alec, all'inizio restio a muoversi, dovette cedere all'invadenza di suo fratello che altrimenti l'avrebbe spiaccicato.
"Cosa ti scrive?"
"Non penso siano affari tuoi." Rispose Alec, le mani a coprire lo schermo dagli occhi curiosi di Jace.
"Eddaaaaiii" Jace si sporse verso Alec, che alzò una mano in alto, tenendo il cellulare lontano dal fratello. Ma Jace era sempre stato uno che non si arrendeva, quindi balzò sulle ginocchia, piantandone uno su una coscia di Alec, il quale soffocò un gemito di dolore e piazzò uno scappellotto sulla nuca del biondo con la mano libera.
"Ahi!"
"Ahi lo dico io, ho settantacinque chili addosso!"
"Ehi," gli fece l'occhiolino, "sono i settantacinque chili migliori che potrai trovare."
"Su questo ho forti dubbi."
"Oh, certo," cominciò, intrecciando le proprie mani tra di loro e portandole sotto il mento, sbattendo teatralmente le lunghe ciglia dorate, "Perché il peso ideale sopra di te sarebbe Magnus, vero?"
Alec lo fulminò, gli occhi ridotti a due fessure strettissime: "Ti odio."
"Vuoi negare? O vuoi farmi credere che avete passato tutta la serata in cucina solo a raccontarvi le favole?"
Alec roterò gli occhi al cielo, consapevole che Jace l'avrebbe torchiato fino a che non avesse vuotato il sacco.
"Non nego un bel niente, Jace. E no, non ci siamo raccontati le favole."
Jace sbatté le mani in uno schiocco secco: "Lo sapevo!" gridò euforico, "Lingua?"
Alec arrossì, sebbene non riuscisse a trattenere una risata genuina davanti all'espressione carica di aspettativa del fratello. "Sì."
"Non ti chiederò com'è stato perché è una cosa da ragazze. Ma sono felice per te, fratello." Jace si sporse per dargli una pacca sulla spalla, prima di alzarsi dal letto di Alec e avviarsi alla porta. "Ti lascio al tuo messaggio." Il biondo gli fece l'occhiolino prima di sparire fuori dalla camera.

> To: Magnus, 08.17
Buongiorno...
> From: Magnus, 08.17
Ti ho svegliato?
> To: Magnus, 08.18
No, tranquillo... ci ha pensato mia madre.
> From: Magnus, 08.18
E come mai? Non ha mai sentito parlare di sonni di bellezza?

I got all I need when I got you and I Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora