Part 5

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Molte sono le situazioni imbarazzanti che ognuno di noi si ritrova ad affrontare nel corso della vita. Una di queste potrebbe essere quando saluti qualcuno da lontano credendo che sia un tuo amico, ma poi scopri che in realtà è un totale sconosciuto. Un'altra quando ti ritrovi a sorridere al ragazzo per cui hai cotta colossale e hai del cibo tra i denti, oppure quando al tuo compleanno ti cantano la solita canzoncina prima che tu spenga le candeline e te ne stai lì, con un sorriso imbarazzato, ad aspettare che finisca in modo che tu possa sotterrare la tua vergogna nella torta. La più imbarazzante però, a parer mio, è quando le persone ti fissano senza dire nulla, ovvero proprio quello che mi stava accadendo da quando avevo messo piede all'interno dell'istituto scolastico, il lunedì dopo la battaglia con il gigante. Non si parlava d'altro, le voci si erano diffuse in fretta ed ero sicuro che ben presto anche i miei genitori l'avrebbero saputo. A quel punto la scusa che avessi dormito da Calum che, proprio in quel momento, stavo raggiungendo a mensa, non avrebbe più retto. Aveva promesso di prendermi il pranzo in modo che potessi passare dalla biblioteca presente nella nostra scuola. L'accaduto di quella sera mi aveva invogliato a cercare qualcosa in più sui giganti e, visto che avevo lo stesso Google degli umani con tutte teorie strambe, avevo deciso di prendere un libro su di loro, in modo da capire come avesse fatto un gigante, specie estinta da anni, ad attaccare la nostra città. Inoltre, sembrava furioso e i giganti non si arrabbiano senza motivo. Entrai nella mensa con il libro dalla copertina dorata tra le mani e cercai con lo sguardo il mio migliore amico, intento a mangiare da solo con due vassoi sul tavolo. Sorrisi, contento che avesse mantenuto la sua promessa e mi avvicinai, sedendomi di fronte a lui e poggiando il libro sul tavolo.

-Hey- Lo salutai, gettando lo zaino ai piedi del tavolo e iniziando a mangiare distrattamente, mentre aprivo l'oggetto a cui ero interessato veramente. Lui mi guardò confuso, osservandomi mentre sfogliavo le pagine, alla ricerca del capitolo specifico che volevo leggere.

-Hai preso un libro sui giganti? Sul serio? Stai ancora pensando a cos'è accaduto l'altra notte?- Disse sorpreso, non immaginandosi che stessi ancora pensando alla battaglia avuta alla festa. Io alzai gli occhi al cielo, sbuffando e girai un'altra pagina, alla ricerca del capitolo che interessava. Finalmente lo trovai e iniziai a leggere con attenzione lasciando stare il mio pranzo.

-A differenza di ciò che la mitologia greca racconta, i giganti sono stati creati da Lucifero circa sei milioni di anni fa e vivevano nell'Inferno, costretti a lavorare duramente per il loro padrone. Infatti, quest'ultimo li aveva creati solo allo scopo di realizzare i propri obiettivi ed è anche questo uno dei motivi per cui egli erano dotati di una straordinaria forza fisica e un'altezza fuori dal comune. Queste creature servirono Lucifero per due milioni di anni, fin quando non si ribellarono, provocando però cosi l'estinzione della loro stessa specie causata dal Signore degli Inferi. Tuttavia, alcuni scienziati credono che i giganti continuino a vivere nella Grotta delle Paure, situata sull'Isola principale del Triangolo delle Bermuda- Lessi chiaramente, ad alta voce, in modo da sovrastare il chiacchiericcio che si creava solitamente in mensa e dare modo al moro di capirci qualcosa. A quel punto smise di mangiare anche lui, lasciando il suo pranzo a metà.

-Oh andiamo, è impossibile, quell'isola si trova vicino alla Florida e i giganti non nuotano- Disse con tono ovvio, facendomi alzare gli occhi al cielo. Continuai a sfogliare il libro, alla ricerca di qualche altra informazione mentre ascoltavo Calum distrattamente.

-Poi è solo una leggenda, come quella della Grotta delle Paure. Non sappiamo se esiste e se porta davvero alla luce le nostre più grandi paure, sono solo dicerie- Sapevo quanto fosse scettico riguardo a quel tipo di cose ma andiamo, eravamo angeli con la capacità di trasformarci in umani, poteri come il fuoco e ali che ci permettevano di volare, come poteva non credere ad una Grotta magica?

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