Michael's point of view
Diciamo che scendere di nascosto negli Inferi non era nei miei programmi della settimana, anzi speravo che non fosse mai nei miei programmi, anche perché l'ultima volta che l'avevo fatto stavano per strapparmi le ali. Insomma, cosa ne sapevo io che non bisognava disturbare Lucifero durante il suo trattamento di bellezza facciale? Pensavo che dopo tutti quei secoli c'avesse rinunciato, infondo le maschere rimuovono brufoli e punti neri, non ti fanno una plastica facciale, ovvero quello che serviva a Lucifero per essere almeno presentabile. Sul serio, non che io fossi chissà quale divinità greca, ma lui era davvero brutto e nessuno poteva negarlo. Io ed Ashton eravamo riusciti a non farci vedere dal guardiano che sorvegliava la porta degli Inferi, situata in una foresta dove il Sole non riusciva a penetrare attraverso gli alberi. Dante, nella sua Commedia, l'aveva chiamata selva oscura ed aveva pienamente ragione. Tuttavia, il resto era completamente diverso da come l'aveva descritto il poeta. Alcune cose non esistevano, come le tre fiere o il Purgatorio, ma altre sì, come i vari gironi infernali. La porta d'ingresso al regno dei dannati era sorvegliata da Culsu, la furia alata bifronte. Era lei ad accompagnare i defunti nel loro cammino verso il girone a cui erano stati destinati, un po' come Caronte nella Commedia di Dante, il traghettatore infernale che accompagnava le anime sull'altra sponda dell'Acheronte. Per distrarla, avevo scagliato un fulmine contro un paio d'alberi della foresta, facendoli cadere. Ella si era allarmata ed era corsa via per vedere cos'era successo, mentre Ashton ed io ne approfittavamo per entrare. Stavamo volando da chissà quanto attraverso i vari gironi, sfuggendo alle anime dei dannati che provavano ad aggrapparsi a noi per scappare. Conoscendo la struttura dell'Inferno, potevo affermare che eravamo a buon punto, visto che ci trovavamo nell'ultimo girone, quello destinato ai Traditori. Dovevamo sbrigarci prima che qualcuno si accorgesse della nostra presenza. Il viaggio durò ancora per poco, visto che ben presto ci ritrovammo, senza neanche accorgercene, nell'ultima parte dell'ultimo girone, dove si trovava il Signore di ogni male: Lucifero. Da lì, io ed Ashton iniziammo a camminare, volendo essere più discreti. Era il posto più inquietante di tutto l'Inferno, non riuscivo a pensare al fatto che compiuti i 100 anni avrei dovuto vivere lì per i secoli a venire. C'erano fiamme dappertutto, tutto intorno a noi andava a fuoco, ma erano anche l'unica fonte di luce lì sotto. Al centro vi era un trono rosso, dei serpenti probabilmente velenosi avvolti intorno ad esso, il simbolo di Lucifero. Di lui però non c'era traccia. Improvvisamente, mi sentii tirare e caddi, ritrovandomi seduto accanto al mio migliore amico, nascosto dietro ad una roccia, proprio di fronte al trono.
-Ma che fai?!- Sbottai, facendo per alzarmi, ma mi trattenne e, come se non bastasse, mi tappò la bocca con una mano per farmi stare zitto. Alzai gli occhi al cielo prima di seguire il suo sguardo, attento ad osservare qualcosa, o meglio, qualcuno. Lucifero era appena entrato, visibilmente agitato. Era diverso dall'ultima volta e, se posso dirlo, davvero bello. Era giovane, alto e muscoloso, due ali nere, molto più grandi delle nostre, contornavano la sua figura, dai capelli biondi spuntavano due corna alte e appuntite ed era vestito normalmente, senza abiti sgargianti o altro. Sembrava un adolescente qualunque, avrebbe potuto frequentare la nostra scuola e nessuno avrebbe scoperto chi fosse.
-Giuda!- Urlò, alzando le braccia al cielo, esasperato. Cosa poteva mai essere successo? Quando sentii dei passi veloci dirigersi verso di lui, mi nascosi ancora di più, imitato da Ashton. Giuda Iscariota avanzò frettolosamente verso il diavolo, i suoi vestiti erano sporchi e trasandati.
-Si, signore?- Si rivolse a lui con tono sottomesso ed il respiro affannato. Lucifero sembrò sobbalzare e si girò di scatto verso di lui, alzando poi gli occhi al cielo nel vedere di chi si trattava.
-No Giuda, era un'esclamazione, non ti stavo chiamando- Borbottò infastidito, liquidandolo con un gesto della mano. L'uomo se ne andò a testa bassa, lasciandolo nuovamente da solo. Egli si sedette sul suo trono, afferrando delicatamente uno dei serpenti per farlo avvolgere intorno al suo braccio.
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Perfectly Wrong
Fanfiction[MUKE] Da secoli, una regola proibisce agli angeli e ai demoni di baciarsi tra loro, ma nessuno sa il perché. Un gruppo formato da quattro ragazzi, spinti dalla curiosità e dallo spirito d'avventura, arriverà a scoprirlo, ma nel frattempo sentimenti...