Part 20

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Non ero mai stato un tipo da feste, quella era la seconda a cui partecipavo in tutta la mia vita. La prima volta che ero andato ad un party come quello un gigante aveva attaccato la città, quindi per un breve attimo avevo pensato che fosse meglio rimanermene a casa. Probabilmente ero io che portavo tutta quella sfiga, non mi sarei sorpreso più di tanto se avessi avuto ragione su questo. La mano di Michael stringeva forte la mia mentre mi trascinava tra la folla di angeli e demoni che ballavano a ritmo di musica, corpi sudati abbandonati a quelle note sconnesse e alle parole di cui non capivo il senso e probabilmente un senso neanche ce l'avevano. Fortunatamente, in mezzo a quella massa di gente, riuscimmo a trovare Ashton e Calum, già mezzo ubriaco. Lo guardai male, erano appena le undici e lui era brillo, potevo solo immaginare come l'avrei ritrovato a fine serata. Ero più piccolo di lui di qualche mese, eppure sembravo io quello più responsabile tra i due. Sentii il mio ragazzo lasciarmi la mano e per questo alzai subito lo sguardo verso di lui, come per chiedergli il perché di quel gesto.

-Vado a prendere da bere, torno subito- Mi disse, allontanandosi e mischiandosi tra la folla, sparendo così dalla mia vista.

Sospirai, girando nuovamente la testa verso i miei amici che, purtroppo, non trovai. Se n'erano davvero andati senza dirmi nulla? Stronzi. E così, mi ritrovai da solo in mezzo a tutte quelle persone. Non sapendo cosa fare, rimasi lì in piedi come un idiota, avendo paura del fatto che se mi fossi allontanato il tinto non mi avrebbe più trovato.  Proprio quest'ultimo tornò poco dopo con due bicchieri in plastica rossa tra le mani e un sorriso sulle labbra. Me ne porse uno e con un sorriso lo accettai di buon grado, ringraziandolo. Presi un sorso del contenuto, facendo subito una smorfia a causa del bruciore alla gola.  Non me ne intendevo di drink, ma quello era sicuramente un misto tra whisky e Coca Cola. Si guardò intorno, poi guardò me, come per cercare di capire dove fossero Ashton e Calum. Io alzai le spalle, non sapendolo davvero. Passammo la maggior parte del tempo a ballare tra di noi, io superai l'imbarazzo iniziale, anche perché c'era Michael con me. I miei occhi non si staccarono dai suoi neanche per un secondo, c'eravamo solo noi, la musica e qualche bacio. Nessuno faceva caso a noi, in più nessuno sapeva che io ero l'angelo prescelto, quindi perché no? L'importante era non baciarci a scuola, dove i nostri presidi avrebbero potuto vederci e dove passavamo purtroppo la maggior parte del nostro tempo durante la settimana, e davanti ai nostri genitori. Tutt'un tratto però la musica si fermò e qualcuno incominciò a parlare tramite il microfono, ma a causa del chiacchiericcio delle persone intorno a me non capii l'inizio del discorso, ma solo la fine, quando il ragazzo in questione, che io non conoscevo, ci augurò una buona serata prima di far ripartire la musica.

-Chi è lui?- Chiesi a Michael, alzando leggermente la voce per farmi sentire e sovrastare così l'alto volume della musica.

-È Harry, il padrone di casa- Mi informò ed io annuii. Non l'avevo mai visto nella nostra scuola, magari era nuovo o qualcosa del genere.

-Hey, ragazzi!- Sentii urlare alle mie spalle e mi girai di scatto, trovando Ashton mezzo ubriaco con il braccio avvolto intorno alle spalle di Calum, in uno stato peggiore del suo, ed un bicchiere rosso nell'altra mano.

-Venite, stiamo giocando ad obbligo o verità!- Ci incitò e mi trattenni dallo scuotere la testa. Odiavo quel gioco, lo odiavo morire. Ogni volta che ci giocavo finivo per fare qualcosa di imbarazzante o per rivelare segreti che non avrei voluto rivelare. Tuttavia, mi lasciai trascinare da Michael verso un angolino della stanza, dove poche persone erano sedute in cerchio sul pavimento, con le gambe incrociate e delle bottiglie vuote di alcolici intorno a loro. Ci sedemmo anche noi ed una ragazza ci offrì della vodka, che entrambi accettammo.

-Se la bottiglia si fermerá su uno dei nuovi arrivati al prossimo turno, questi saranno costretti a scegliere obbligo- Esordí una ragazza, facendomi deglutire. Sperai vivamente che non toccasse a me, non volevo scegliere obbligo, anche perché quelle persone sembravano davvero poco affidabili. C'eravamo solo io, Calum e un'altra ragazza come angeli, il resto erano tutti demoni. Uno di questi, appunto, girò la bottiglia, che dopo qualche secondo iniziò a rallentare. Come sempre, le mie preghiere non vennero ascoltate e la bottiglia si posò su di me, costringendomi a scegliere obbligo.

-Diamo un po' di pepe a questo gioco- Ghignò colui che aveva girato la bottiglia, lo stesso che doveva decidere ciò che avrei dovuto fare. Lo supplicai con lo sguardo di non farmi fare nulla di cui poi mi sarei potuto pentire, ma ovviamente non mi diede ascolto.

-Siediti a cavalcioni su Irwin e bacialo con la lingua per dieci secondi- Merda. Sgranai gli occhi a quelle parole e il mio sguardo ricadde immediatamente su Michael, che era scioccato quasi quanto me. Non potevo baciare nessun demone al di fuori di lui, e se Ashton fosse il demone supremo? Avrei liberato Diana, il mondo cadrebbe in pezzi. No, non potevo farlo.

-Avanti femminuccia, fallo- Mi incitò, facendomi deglutire.

-Non posso- Feci per alzarmi, ma una forza a me sconosciuta mi trattenne, bloccandomi con il sedere sul pavimento. Il ragazzo aveva una mano alzata e lo sguardo concentrato, era lui che mi stava fermando.

-Fallo, ho detto- Ringhiò e giurai di aver visto qualcosa nei suoi occhi, qualcosa di anormale, strano. Qualcosa di oscuro. Spaventato che potesse far del male a qualcuno, annuii e lui mi lasciò andare. I presenti avevano visto tutto ed ero sicuro che i miei amici avessero pensato ciò che avevo pensato anch'io.

-Luke..- Mi richiamò il tinto, facendomi scuotere la testa. Non avrei voluto nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se non l'avessi fatto. Lentamente, mi sedetti sulle gambe di Ashton, che mi guardava preoccupato.

-Mi dispiace- Sussurrai, prima di poggiare le labbra sulle sue e approfondire fin da subito il bacio. E quel mi dispiace non era solo per il fatto che avrei potuto liberare Diana, ma anche perché avevo tradito il mio ragazzo ed il mio migliore amico, baciando il suo compagno. Le persone intorno a me iniziarono a contare e non appena arrivarono al dieci mi staccai, ritornando al mio posto. I miei occhi si puntarono sul ragazzo, artefice di tutto ciò, ma mi sorpresi nel vedere il suo sguardo mutare da soddisfatto a confuso. I suoi occhi cambiarono colore, passando da un marrone scuro ad un azzurro chiaro. Si guardò intorno, come se non sapesse dov'era.

-Dove diavolo sono?- Il moro si alzò, guardandoci tutti, uno ad uno.

-Louis, siamo alla festa di Harry, sei stato tu ad insistere affinché venissimo- Disse una ragazza, indicando se stessa ed altre due persone, mentre guardava confusa il suo amico.

-No, no! Io non volevo venirci, dovevo rimanere a casa stasera. Perché mai dovrei venire alla festa che quel coglione del mio ex ha organizzato soltanto per rimorchiare qualcuno e farselo davanti ai miei occhi?!- Sbottò, allontanandosi da noi. La ragazza che precedentemente aveva parlato non ci pensò due volte ad alzarsi e a correre da lui. Io, confuso più che mai, guardai i miei amici. Calum aveva le lacrime agli occhi, Ashton lo stava abbracciando, come per dirgli che gli dispiaceva, ma lui non ricambiava. E Michael.. Michael semplicemente si alzò e andò via, senza dirmi nulla. Consapevole che fosse solo colpa mia, mi alzai e corsi da lui, con il cuore in gola ed un dannato senso di colpa che mi stava divorando anche l'anima.

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