Luke's point of view
-Perché diavolo non volete aprirci il portale?!- Calum sbatté i pugni sulla scrivania dei nostri presidi, guardandoli con odio e rabbia. Io, dietro di lui, sospirai all'ennesimo rifiuto da parte dei due adulti. Avevamo chiesto un portale per andare a salvare Michael, ma non volevano aprircelo.
-Perché è pericoloso, Diana ha di nuovo i suoi poteri e non sarà una passeggiata come la volta precedente!- Esclamò Miss. Yavin, cercando di farci ragionare. Noi però eravamo irremovibili, volevamo riportare Michael a casa, non potevamo lasciarlo nelle grinfie di quella strega. Chissà cosa gli stava facendo..
-Manderemo persone esperte nel combattimento a recuperare Michael, lo riporteremo qui- Disse il nostro preside, facendo solo arrabbiare di più il mio migliore amico. Rassegnato, misi una mano sulla sua spalla, tirandolo indietro.
-Andiamo via Calum, è inutile continuare a discutere- Gli dissi a bassa voce, provando a calmarlo non solo perché avrebbe potuto perdere il controllo, ma anche perché non avremmo risolto nulla. Dopo qualche secondo passato nel silenzio più assoluto, uscimmo tutti e tre dalla presidenza, delusi e irritati. Alzai lo sguardo verso il cielo, coperto da nuvole nere come pece, mentre il vento soffiava forte, come se volesse spazzarci via.
-E se chiedessimo ad un demone-stregone di aprirci un portale?- Propose Ashton, fermandosi davanti a noi in modo da guardare entrambi senza problemi.
-Chiedono sempre una ricompensa per i loro servigi e non solo in denaro- Dissi con tono triste, strofinando le mani contro le braccia alla ricerca di calore. Di solito, grazie al mio potere, riuscivo a sopportare il freddo, anche se le temperature erano sotto lo zero. Quella volta non ci riuscii, avevo freddo e non capivo perché. Pensai di chiedere a Calum di creare una piccola fiamma in modo da riscaldarci, ma con quel vento si sarebbe spenta immediatamente.
-Lo so, ma possiamo sempre provarci, Luke. Dobbiamo salvare Michael- Il moro si mise davanti a me, poggiando le mani sulle mie spalle.
-So cosa stai pensando e no, non è colpa tua se Michael è andato con Diana. Voleva salvarci ed ora è compito nostro salvare lui- Provò a rassicurarmi, ma io scossi la testa, togliendo con delicatezza le sue mani dal mio corpo.
-È come se mi fosse stata tolta una parte di me, Calum. Ho sentito il mio cuore spezzarsi in due ed è come se una delle due parti se ne fosse andata con lui. Mi sento debole, stanco, il mio potere non riesce neanche a proteggermi dal freddo. Io lo amo, lo amo più della mia stessa vita, si è preso un pezzo di me e quando non è con me, mi sento vuoto- Confessai con voce spezzata, sul punto di piangere. Mi mancava da morire, nonostante fossero passate solo un paio d'ore. Il senso di colpa non c'entrava, al primo posto c'era la sensazione di vuoto che avevo nel petto.
-È lo stesso per me con Ashton, Lukey. Sono le nostre anime gemelle, ci completiamo a vicenda ed è per questo che ti senti cosi, ma ti prego non ti abbattere. Lo riporteremo a casa, te lo prometto- Le sue braccia avvolsero delicatamente il mio corpo e, tra di esse, scoppiai in un pianto disperato mentre mi lasciavo stringere. Ashton si aggiunse poco dopo, promettendomi lo stesso. E, in quel momento, realizzai che sarebbe andato tutto bene.
[...]
-Ashton sei sicuro che sia qui?- Chiesi per l'ennesima volta, scavalcando la radice sporgente di un albero per evitare di cadere. Eravamo nel bel mezzo della foresta, stavamo camminando da chissà quanto perché il riccio conosceva un demone-stregone che avrebbe potuto aiutarci. Il problema era che eravamo letteralmente dispersi tra alberi e insetti.
-Per la centesima volta, si! Fidatevi di me- Guardai Calum, come se volessi chiedergli con lo sguardo se conoscesse quel posto, ma lui alzò le spalle. Una fitta alla schiena mi fece gemere ad alta voce, facendo così girare i miei amici nella mia direzione. Era arrivata nei due punti da dove solitamente spuntavano le ali e faceva un male cane. Un'altra fitta, stavolta al petto, creò una smorfia sul mio viso e istintivamente mi portai una mano sul cuore. Che diavolo mi stava succedendo?
-Luke? Va tutto bene?- Mi chiese il moro ed io annuii poco convinto, continuando a camminare. Non avevamo tempo da perdere dietro a dolori vari, dovevamo salvare Michael.
-Eccoci!- Sentii urlare dal riccio ed alzai gli occhi notando, nel bel mezzo della foresta, una piccola casetta in legno, all'apparenza molto vecchia. Storsi il naso, non riuscendo proprio a credere che lì dentro ci abitasse un demone-stregone. Di solito erano persone vanitose che amavano mostrare la propria magia e a cui piaceva vivere in posti super comodi, non abitavano in casette di legno sperduta in una foresta. Titubante, seguii i miei amici e mi ritrovai a guardare Calum che bussava alla porta. Quasi ebbi paura che potesse rompersi tanto della forza che usò per farlo. Pochi secondi dopo, un uomo anziano con una lunga barba bianca e senza capelli sulla testa venne ad aprirci, osservandoci con i suoi occhi piccoli e palesemente stanchi.
-Due angeli e un demone, a cosa devo questa visita?- Ci chiese con tono calmo, lasciando vagare lo sguardo sui due, fino a fermarsi su di me. Lo guardai confuso, soprattutto quando sollevò un angolo della bocca.
-Qualcosa mi dice che si tratta di una persona a te cara- Mi disse, facendomi deglutire. Come faceva a saperlo? Timoroso, mi avvicinai lentamente, ritrovandomi di fronte a lui.
-Il mio fidanzato, non che loro amico, è stato catturato da Diana, la sorella di Lucifero, che è stata liberata. Vogliamo salvarlo e ci serve il vostro aiuto, abbiamo bisogno di un portale che ci porti al suo covo- Spiego velocemente e senza scendere troppo nei dettagli. Non volevo raccontargli ogni cosa, avevo paura che se gli avessi detto che ero stato io uno di quelli che l'avevano liberata non ci avrebbe più aiutato. L'uomo anziano mi guardò senza dire nulla, prima di sospirare.
-Voglio sapere tutta la storia prima di decidere se aiutarvi o meno- Mi morsi il labbro inferiore, girandomi nella direzione degli altri due ragazzi. Non sapevo che fare, se gli avessi raccontato tutto probabilmente non ci avrebbe più aiutato. Infondo, chi non si incazzerebbe con la persona che ha liberato colei che con un solo gesto potrebbe distruggere l'intero universo? Nonostante ciò, Calum annuí nella mia direzione e si spostò davanti a me, in modo da guardare il demone-stregone negli occhi, con un sorrisino sghembo.
-Prepara del caffè nonnetto, perché è abbastanza lunga da raccontare-
Capitolo un po' più corto del solito, don't kill me but è un capitolo di passaggio xx
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Perfectly Wrong
Fanfiction[MUKE] Da secoli, una regola proibisce agli angeli e ai demoni di baciarsi tra loro, ma nessuno sa il perché. Un gruppo formato da quattro ragazzi, spinti dalla curiosità e dallo spirito d'avventura, arriverà a scoprirlo, ma nel frattempo sentimenti...