Part 23

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-Ora capisco il motivo del blackout il giorno dell'assemblea- Disse Calum con tono infastidito, camminando con le braccia incrociate al petto. Stavamo uscendo dall'Istituto scolastico giusto in quel momento ed il moro sembrava in vena di litigare, dato che aveva tirato fuori un argomento di cui nessuno di noi avrebbe voluto parlare. Michael sbuffò, fermandosi nel bel mezzo del marciapiede e di conseguenza facendo fermare anche noi altri.

-Calum, non ne voglio parlare- Disse semplicemente, facendo girare il mio migliore amico, in modo da guardarlo negli occhi.

-Beh, io si. Come cazzo ti è saltato in mente di mangiare il petalo rimasto del fiore? Sarebbe potuto servire a qualcuno!- Sbottò, facendo  innervosire ancora di più il mio ragazzo.

-L'ho fatto per Luke! Credevo funzionasse!-

-Okay, basta cosi!- Mi intromisi, mettendomi fra di loro dato che Calum stava già partendo in quarta. Li guardai entrambi con disapprovazione.

-Qui il problema non è quel cazzo di petalo, ma Diana. Concentriamoci e pensiamo ad un luogo dove potrebbe essere- Esordii con tono calmo, vedendo entrambi annuire.

-Ragazzi, non vorrei interrompere, ma mi sa che l'ho trovata- La voce spaventata di Ashton mi distrasse ed immediatamente mi girai verso di lui. Gli occhi sgranati erano puntati verso il cielo, il suo dito indicava un punto indefinito. Seguii la traiettoria e sgranai gli occhi quando vidi un'enorme nube nera espandersi nel cielo notturno, oscurando la Luna e le stelle. Essa si aprì, creando un vortice dal quale sbucarono numerose arpie che, con decisione, iniziarono a scagliare fulmini contro case e oggetti.

-Beh, è stato più facile del previsto- Borbottai preoccupato, guardando i ragazzi.

-Andiamo- Ci incitò Calum, spiegando le ali e alzandosi in volo. Noi tre lo imitammo immediatamente e, con velocità, ci dirigemmo verso il vortice, attaccando con i nostri poteri le arpie che ci impedivano di proseguire. La nube si trovava al di sopra di un palazzo di circa dodici piani e fu lì che atterrammo, guardandoci intorno per cercare di scorgere Diana. Doveva esserci per forza anche lei, giusto? Un dolore improvviso al collo mi fece gemere e, d'istinto, portai una mano sul punto ferito. Il morso, diamine.

-Luke?- Mi richiamò Michael preoccupato, ma io scossi la testa. Non avevo tempo per quello, dovevo concentrarmi su Diana e sulle arpie. Saltare una notte non mi avrebbe recato poi così tanti danni, o almeno lo speravo.

-Il piccolo angioletto si sta trasformando?- Quella voce. Una voce femminile che avevo ascoltato una sola volta, ma che non avrei mai dimenticato in tutta la mia vita. Girai la testa e, di fronte a me, c'era la donna che aveva causato tutto quel caos. Diana. Nel suo abito bianco, macchiato di sangue e sporco di terra, con la sua immancabile maschera sul viso a coprirle i lineamenti, i piedi nudi con ancora le catene, ormai spezzate, avvolte intorno alle caviglie.

-Ferma questa pazzia Diana!- Urlò Ashton, preparando nel frattempo una sfera trasparente nella mano destra. La donna probabilmente stava sorridendo in modo sghembo, ma la maschera non permetteva di vederlo.

-Questo mondo è mio di diritto, è il momento di riprendermelo- Con quelle parole, si alzò in volo senza neanche le ali e dalle sue mani iniziarono a spuntare strane sfere nere che non avevo mai visto prima. Ce ne scagliò due contro e noi velocemente ci dividemmo, in modo da renderle il lavoro più difficile.

-Che facciamo?- Urlò Calum dal lato opposto del palazzo, guardandomi. Nel frattempo preparai delle sfere di ghiaccio, pronto a scagliarle contro quell'essere.

-Combattiamo- Risposi, scagliando una delle sfere contro di lei, ma sembrò non farle nulla. Ashton e Calum crearono un vortice di fuoco, unendo i loro poteri, ma anche quello fu inutile. Sembrava che i nostri poteri non servissero a nulla.

Perfectly WrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora