E se Jungkook avesse un figlio?
E se Jungkook incontrasse il suo nuovo amore proprio grazie a lui?
[30/05/18 #70 in Fan Fiction
06/06/18 #63 in Fan Fiction
15/06/18 #54 in Fan Fiction
25/06/18 #40 in Fan Fiction
06/08/18 #2 in Taekook
22/03/20 #5...
Dopo la visita del medico Taehyung dovette rispondere anche alle domande della polizia, per fortuna il tutto con la presenza di Jungkook.
Gli avevano riferito che sicuramente Bogum avrebbe passato un bel po' di tempo in prigione, sperando ovviamente che non trovasse un buon avvocato.
Dopo lo lasciarono riposare, e Taehyung tornò a chiudere gli occhi, così come la notte tornò a tormentare il povero Jungkook.
Non aveva lasciato quella stanza neanche per un istante in quei tre giorni, e adesso che Taehyung si era svegliato si sentiva un po' più tranquillo, ma non tanto da lasciarlo da solo.
Ma, a quanto pare, qualcun altro aveva intenzioni diverse.
«Ragazzo, sei ancora qui? Puoi tornare a casa, adesso»
La voce del medico risultò piuttosto forte a Jungkook, a causa del silenzio nel quale era immerso fino a pochi istanti prima.
«No, preferisco restare qui con lui» rispose in un sussurro, spostando lo sguardo sul medico.
«Almeno vieni a prendere un caffè con me, ho il turno di notte e mi aiuterebbe parecchio. E visto che hai intenzione di stare qui, aiuterebbe anche te» disse l'uomo, con un sorriso simpatico sul volto.
Jungkook restò per qualche istante in silenzio, riflettendo. Non voleva lasciare Taehyung da solo, ma in fondo era solo un caffè. Ora che ci pensava aveva anche una certa fame, non toccava cibo da più di un giorno, quindi accettò.
«Va bene, un caffè»
E, insieme al medico, si diresse fuori dalla stanza, senza ovviamente evitare di lanciare un ultimo sguardo a Taehyung che sembrava riposare tranquillamente.
Non appena arrivarono al piano terra, all'interno della caffetteria, il medico si voltò a guardare Jungkook.
«Il suo amico si è ripreso bene, sa? Solitamente in questi casi la vittima non ha mai un recupero così veloce»
Jungkook accennò un sorriso ed, allo stesso tempo, abbassò lo sguardo.
«Lui è forte, e poi non è un mio amico, dottore. È il mio ragazzo» e subito dopo averlo detto tornò a guardare l'uomo davanti a lui, che non sembrò per niente sorpreso.
«Allora deve essere davvero fortunato ad averti, probabilmente se non ci fossi stato tu non ce l'avrebbe fatta. La polizia non si muove così rapidamente, di solito»
E Jungkook, a malincuore, dovette dargli ragione. Era stato facile per Taehyung soltanto perché c'era stato Jungkook, altrimenti la squadra sarebbe arrivata chissà dopo quanto tempo.
«Grazie, per averlo trattato così bene qui, dottor Jung »
Il medico sorrise e scosse il capo, alzando poi un po' le spalle prima di rispondere e bere, subito dopo, un sorso di caffè.
«È il mio lavoro, niente di ché»
Jungkook sorrise ancora una volta e poi, con in mano il suo bicchiere di cartone ancora per metà pieno di caffè, disse:
«è meglio che vada, adesso. Grazie anche per il caffè», e subito dopo si avviò all'uscita della caffetteria, diretto agli ascensori.
Il medico ricambiò il saluto con un cenno del capo, e poi tornò al suo caffè.
Jungkook si sentiva meglio dopo quella breve chiacchierata, gli ci voleva proprio. Continuò a bere il suo caffè durante il tragitto in ascensore, e una volta fuori, camminò tranquillo fino alla stanza del minore.
Una volta davanti la porta, però, tutta la sua calma sparì di colpo.
La porta era aperta, il letto era vuoto, e di Taehyung non c'era alcuna traccia.
Il bicchiere, ancora con dentro del caffè, cadde dalle sue mani, andando a scontrarsi al suolo, riversando così a terra tutto il suo contenuto.
I piedi di Jungkook si mossero istintivamente all'interno della stanza, i suoi occhi vagavano alla disperata ricerca di Taehyung, ed il cuore batteva all'impazzata nel suo petto.
Una volta controllato il bagno e gli armadi, premette il pulsante per le emergenze. Doveva avvertire tutti.
