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Durante la pausa, Jungkook decise di fare una cosa alquanto insolita: andare a conversare con Layra.

Voleva sapere per quale motivo quel professore fosse tanto interessato ad Amethyst e perciò percorse i corridoi a passo spedito fino ad arrivare nella classe della castana, che nonostante fosse infastidita dalla presenza del moro, gli concedette la parola.

-che vuole il prof di lingue da Amethyst?- domandò colmo di nervosismo, sbattendo i palmi contro alla superficie lignea del banco.

-quel viscido ci prova con lei dal primo anno.- disse schifata al sol pensiero del professor Collins.

-e lei?- chiese.

-lei crede che lui l'apprezzi perché è una brava studentessa.- rispose, punzecchiando leggermente le mani del moro col compasso, facendogliele scollare dal banco, dove successivamente passò una salvietta umida.

-perché queste domande Jungkook?- continuò Layra posando il suo sguardo gelido negli occhi color pece di lui.

-lascia perdere.-

-se non lo dici potrebbe anche sembrare che tu sia geloso Jeon Jungkook ed io sono qui per ricordarti che lei non ti appartiene.- disse freddamente Layra, facendo sgranare gli occhi al moro.

"Lei non mi appartiene."

Si ripetette nella mente.

Nulla di più vero: Amethyst non apparteneva a Jungkook e proprio per questo lui non poteva esporre pubblicamente la sua possessività nei confronti della biondina.

Ed era stupido dire che fino a quel momento non aveva minimamente pensato che la sua sorellina non fosse realmente sua.

Il moro lasciò il discorso con Layra a metà indirizzandosi verso la sua classe, dove ci trovò Amethyst conversare dolcemente con Dylan, il biondino troglodita della classe.

"Disgustoso."

-Amethyst dobbiamo parlare.- esordì Jungkook prendendo la mano della sorellastra fino a trascinarla in un luogo più appartato, quale il magazino della palestra scolastica.

-Jk, ti rendi conto che non puoi piombare così?!- sbraitò la bionda a causa del comportamento impulsivo di Jungkook.

-sta zitta, per 5 minuti!- esclamò di rimando il ragazzo, chiudendo la porta con un calcio.

-non starò zitta fino a quando non mi dici cosa ti passa per la testa.- rispose a tono, guardando male Jungkook.

-voglio che tu sia mia.- disse, aprendo un sentiero di confusione nella testa della bionda che storse il naso.

-che? Non ho voglia di farlo ora, non qui.-

-non mi sto riferendo a quello, sto parlando un accordo con te.- continuò facendo piegare di lato la testolina di Amethyst, che continuava a non capire cosa intendesse.

-continueremo a far sesso quando ci pare, senza alcun tipo di sentimentalismo, solo sesso. Ma ad una condizione: io sono tuo e tu sei mia, non possiamo andare con altri, ne farci toccare. Se viene lesa questa regola l'accordo salta.-

-e perché credi che io voglio che tu abbia l'esclusiva su di me?- domandò Amethyst incrociando le braccia al petto.

Effettivamente al corvino non aveva pensato ad un possibile rifiuto da parte della biondina e perciò si giocò la sua carta migliore: l'esser persuasivo.

-perché so quanto ti piace essere toccata da me.- ghignò dando un bacio sul collo alla sorellastra, che non poteva dargli alcun torto.

-però, ho una condizione anche io: devi essere più delicato con me e devi trattarmi sempre bene.-

-accetto, quindi abbiamo un accordo?- sorrise Jungkook facendo annuire la sorellastra.

Sigillarono il patto con un bacio, e successivamente uscirono dal magazzino, tornando in classe.

Da allora sarebbe stato tutto molto più divertente...

•Fratelli per caso• || Jeon Jungkook ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora