STAR WARS - THERE'S NO TIME FOR LOVE

Capitolo 19

"È facile sentirsi pieni di speranza in una bella giornata come oggi,

ma davanti a noi ci saranno anche giorni bui.

Giorni in cui ci sentiremo soli.

È allora che serve la speranza.

Non importa quanto in fondo sarà seppellita,

o quanto perduti vi sentirete,

dovete promettermi che mai rinuncerete alla speranza.

Mantenete la vita,

dobbiamo essere più forti delle nostre sofferenze.

L'augurio che vi faccio è di diventare voi stessi speranza.

La gente ha bisogno di questo

e anche se falliamo non c'è modo migliore di vivere.

Guardando oggi, intorno a noi,

tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo,

so che apparentemente ci stiamo dicendo addio

ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro.

Per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."

[Film "The Amazing Spiderman 2"]

Annie si svegliò lentamente, percependo sempre più il delicato tocco di Poe. Le sue dita scivolavano lentamente sulla sua schiena, tracciando curve e linee sopra quelle evidenti delle cicatrici. Pian piano si rese conto di essere completamente addossata a lui, il capo sul suo petto, il braccio sul suo addome e le gambe avvolte in un intreccio di lenzuola. Pelle contro pelle, il suo corpo era caldo e lei non aveva la minima intenzione di separarsene. Sorrise, strofinò la guancia sul suo torace e fece un profondo respiro.

Poe arrestò le sue pigre carezze e le diede il buongiorno con un bacio in fronte. Annie rispose con un mugugno che era un saluto e una protesta al tempo stesso. Lui sorrise e riprese a disegnare sulla sua schiena, ottenendo da lei un sospiro di soddisfazione.

Il sole filtrava dalla finestra, il pulviscolo fluttuava danzando tra i raggi caldi in un moto lento e spensierato che ben accompagnava il risveglio dei due amanti.

«Come ti senti?» La voce di Poe era un po' roca per il sonno da poco svanito.

Annie sollevò la testa e lo guardò per la prima volta quella mattina. Con i capelli arruffati e la barba che cominciava a spuntare sul suo viso, riusciva a essere lo stesso perfetto ai suoi occhi. Si protese per dargli un bacio fugace sulle labbra.

«Bene.» Doveva ammettere di essere un po' dolorante, ma era un indolenzimento buono, dovuto all'amore che avevano dimostrato di avere l'una per l'altro.

Annie si stiracchiò come un Tooka, allungando le braccia sopra la testa e distendendo le gambe districandole da quelle di lui e dalle lenzuola, e poi si mise supina.

Poe la osservò fare quei lentissimi movimenti, si rigirò su un fianco e si puntellò col gomito per sollevarsi e guardarla. Le scostò un ciuffo di capelli dalla fronte e poi cominciò ad accarezzarle la pancia.