Capitolo 23

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"Assoluta mancanza d'amore:

è questa la definizione del male."

[Serie TV "Smallville"]


Svegliati!

Una voce imperiosa riverberò nella mente annebbiata di Annie. Aveva freddo alle estremità delle mani e dei piedi e il suo corpo era omogeneamente dolorante.

Ho detto: svegliati!, ripeté la voce con non celato disappunto.

Annie ubbidì, aprì le palpebre incollate tra loro da sangue secco e le batté due o tre volte per abituarsi alla luce. Di fronte a lei a braccia conserte si trovava lo stesso ragazzo che l'aveva salvata nel bosco, vestito di nero con una lunga mantella sulle spalle, i capelli corvini e una cicatrice che gli attraversava il viso.

«Era ora» disse con cipiglio.

Annie distolse lo sguardo dal ragazzo per osservarsi intorno. Erano in una stanza asettica di freddo metallo nero con luci bianche e abbacinanti. Ne dedusse che fosse l'interno di un'astronave. Abbassò gli occhi su di sé, voleva capire in che condizioni era considerando il dolore che provava, e con orrore vide non solo il suo corpo sfregiato e i vestiti macchiati di sangue, ma anche che era legata a una sedia. I polsi, le caviglie e il torace erano avvolti da rigidi nastri d'acciaio che le impedivano qualunque movimento.

Cercò vanamente di liberarsi strattonando le braccia e le gambe sotto lo sguardo crucciato di quello che evidentemente non era il suo salvatore.

«Che vuoi da me?!» gli abbaiò contro, tentando ancora strenuamente di liberarsi dalle strette ferree della poltrona da interrogatorio.

«È una fortuna che tu sia così stupida» disse il ragazzo. «Non dovrò faticare a strappare informazioni dalla tua testolina.»

Annie si immobilizzò e fissò il viso del suo interlocutore. Pian piano mise insieme i pezzi e capì chi avesse di fronte. La consapevolezza di essere nella sala torture con Kylo Ren la fece tremare, e non per il freddo che sentiva.

«In persona» disse lui, leggendole la mente. «E fai bene ad avere paura di me.»

Annie dovette ammettere che quel ragazzo di per sé non aveva un aspetto spaventoso, lo era più per la fama che si portava appresso. Sapeva che uccideva senza farsi scrupoli, sapeva che aveva assassinato il suo stesso padre e che stava facendo guerra a sua madre. Sapeva che aveva torturato Poe e aveva ucciso Luke Skywalker - anche se indirettamente – e i suoi allievi prima di lui. Era un mostro e ora lei era imprigionata e inerme di fronte a lui.

«Dove si nascondono i ribelli?» chiese diretto.

Dopo anni vissuti sotto la tirannia del suo padrone Drekk, Annie aveva imparato a sopportare il dolore. Non aveva idea di cosa le avrebbe fatto Kylo Ren, ma non avrebbe parlato. Oltretutto, lei non aveva l'informazione che lui stava cercando, ma doveva a tutti i costi tenerglielo nascosto, altrimenti quella seduta di torture sarebbe stata molto breve. Non era disposta a morire, avrebbe resistito finché...

«Nessuno verrà a prenderti» le disse Ren. «Credono tu sia morta.»

«Fuori dalla mia testa!»

Una smorfia contrariata comparve sul suo viso. «Chi ti credi di essere per parlarmi così?!»

Ad Annie si mozzò il respiro, una mano invisibile le stringeva il collo e impediva all'aria di arrivare ai polmoni. Kylo Ren la fissava con occhi fiammeggianti, la rabbia scaturita da quelle poche parole che lei gli aveva rivolto.

STAR WARS - THERE'S NO TIME FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora