CAPITOLO 35

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Due petali.

Solo due petali adornano la piccola rosa posta sul tavolino poco distante da me, mentre vedo il fiore appassire ogni secondo di più.

"E' meglio farla finita con tutto questo" sussurro a me stessa, per poi lasciare che un rumoroso sospiro scappi dalle mie labbra.

Poggio la testa sul cuscino ed osservo il soffitto bianco, costituito solamente da una superficie omogenea e una lampada che interrompe tutta l'uniformità. Sono però costretta a rivolgere lo sguardo verso la porta, sentendo la serratura scattare ed osservare sette ragazzi entrare, uno dietro l'altro, silenziosi, dagli occhi spenti e umidi.

"Ehilà, Skylar"

"Ehi ragazzi"

Cerco di confortarli, mostrando uno dei sorrisi migliori che riesco a fare.

"Forse ora riusciremo a continuare il discorso precedente senza interruzioni" fa notare Namjoon, cercando di spezzare la tensione creatasi nella stanza che mi ospita ormai da tempo indeterminato.

Non si avvicinano.

Rimangono lì, ai piedi del letto, uno affianco all'altro, respirando a fatica e facendo attenzione a non lasciare che qualche lacrima ribelle segni nuovamente il loro viso, facendogli fare la figura dei deboli. Mi guardano, mi osservano, ma non una parola lascia le loro labbra per un tempo che mi sembra infinito.

Capisco l'intenzione di Jimin: vuole parlare, ma non riesce a farlo senza esitare. Ha paura di crollare davanti ai ragazzi e, soprattutto, davanti a me. Non voglio assolutamente che si senta così per causa mia.

"Skylar...io.."

"Jimin" lo interrompo, mettendomi a sedere sul letto come meglio posso, nonostante debba fare un grande sforzo.

"Non voglio sentire nulla da nessuno, per favore. Mi basta leggervi negli occhi e capisco tutto. So che mi volete un bene dell'anima, so che mi considerate come una sorella, so di essere stata un punto di svolta nel gruppo e so di mancarvi già ora. So tutto ragazzi, me lo avete fatto capire ogni giorno e non ho bisogno di vedervi star male per colpa mia"

Sono costretta a ripoggiare la testa sul cuscino a causa di una fitta, ma decido di riaprire subito gli occhi e far finta di stare bene, evitando di farli preoccupare ancora di più.

Quanto mi mancheranno.

Guardo l'orologio: 23.45.

"Ragazzi...vorrei salutarvi"

Le mie parole sembrano far realizzare ai ragazzi che la fine è ormai giunta. Lo posso percepire dagli sguardi sconvolti, dai volti stanchi, da tutti loro.

Si avvicinano uno ad uno esitando, ma raggiungendo il fianco del letto. C'è chi mi lascia un bacio sulla guancia, chi sulla fronte, chi mi stringe la mano e mi sorride per un'ultima volta.

"Ciao, SKylar" dicono in coro, per poi voltarsi ed uscire dalla stanza.

Tranne uno.

Jungkook rimane lì, ai piedi del letto, stringendo i pugni e tenendo lo sguardo basso.

"Kookie"

"Ti prego Skylar, non chiamarmi così"

Noto una lacrima sfuggirgli e sento il mio cuore spezzarsi, mentre un enorme senso di colpa si fa spazio in me.

"Vieni qui per favore" dico lentamente, cercando di convincerlo ad avvicinarsi.

Dopo un paio di secondi che mi sembrano durare un'eternità, lo vedo muovere i primi passi verso il mio lato destro, per poi prendere una sedia e accomodarsi accanto a me, accogliendo la mia mano gelida fra le sue, calde e confortanti. Mi scruta con gli occhi di un cerbiatto, ai quali non potrei reagire in altro modo se non sciogliermi a causa della tenerezza. Quei bellissimi occhi, che le lacrime amare spengono sempre di più, mentre le labbra del mio ragazzo tremano, combattendo contro il mondo intero pur di non mostrarsi debole.

THE 8TH MEMBER 3 (BTS FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora