29. Io non mi voglio abituare

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Io non mi voglio abituare.

Non mi voglio abituare alle tue braccia che mi fanno ballare davanti a un secchiaio pieno di piatti sporchi.

Non mi voglio abituare ai due caffè delle domeniche mattina. Il primo fra le lenzuola, molto prima che abbia deciso di affrontare la forza di gravità.

Non mi voglio abituare alla tua curiosità e rispetto verso il mio mondo, e ai ponti che hai teso perché potessi amare il tuo.

Non mi voglio abituare alla tua capacità di curare le mie delusioni, quando vorrei nascondermi dal mondo come una fiera braccata, e tu con la carezza nella voce e un “non sono queste le cose gravi della vita” mi riporti a me stessa.

Non mi voglio abituare al fatto che la prima volta che ci siamo stasi a guardare un film ho poggiato il naso nell’incavo della tua spalla, e lì ho sentito potente e inequivocabile l’odore di casa mia.

Non mi voglio abituare al fascino del tuo guizzo inventivo, che mi cattura ogni volta che lo vedo nascere profondo nelle tue pupille nere. Non mi abituerò mai al brivido di stare sotto tutto quel nero infinito e meraviglioso.

Non mi voglio abituare alla vista della tua schiena mentre sdraiata sul divano fisso le tue note per me sulla tela ruvida dei cuscini. Non mi voglio abituare al dormiveglia a cui mi abbandono mentre crei qualcosa che so già non sarà ripetuto, è solo mio, e io mi concedo di annacquarlo nel sonno, l’incoscienza più bella di tutta la mia vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2018 ⏰

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